sabato 12 maggio 2018

UNA IMPORTANTE SCOPERTA DEL DOTT. GIANLUCA SERRA

IL DOTT. GIANLUCA SERRA PARTINICESE CHE VIVE E LAVORA A BRUXELLES NELL'EUROPEAN DEFENCE AGENCY ,che rifiuta la definizione di "storico" ritenendosi soltanto un amante della sua terra (Partinico), e' stato protagonista davvero di una "storica " scoperta: LA RAPPRESENTAZIONE DEL CASTELLACCIO DI PARTINICO COSI' COME NON LO AVEVAMO MAI VISTO NELLE TANTE PUBBLICAZIONI RELATIVE ALLA STORIA DELLA NOSTRA CITTA' .
Pubblico una parte dell'articolo comparso questa mattina sul giornale "Il Vespro" (e ripreso da Il Tarlo )sulla straordinaria scoperta del dott. Serra.L'articolo é a firma di Antonio Catalfio Presidente, tra l'altro, del CdA della Biblioteca Comunale di Terrasini .

DA IL VESPRO:"Gianluca Serra ha scoperto una rarissima immagine del Castellaccio, chiudendo il processo circolare di un edificio simbolo che dovrebbe essere curato e studiato: “Nel 1823, un nobiluomo inglese, il marchese Spencer J. A. Compton (1790-1851), visito’ la Sicilia in sette mesi e
nel corso del suo “grand tour” realizzo’ ben 79 disegni con tecnica mista (matita e acquerelli). Il suo taccuino, casualmente scoperto qualche anno fa, e’ stato di recente restaurato ed esposto a Roma e a Palermo. Uno dei disegni riguarda proprio i ruderi del Castellaccio di Partinico quando ancora il sasso in cui sorgeva era morfologicamente unito al Monte Cesaro’. La didascalia in inglese reca scritto: “Partinico. Ruins in the King’s Villa”, evidente riferimento al fatto che il territorio fosse all’epoca proprieta’ di re Ferdinando I di Borbone.
Si tratta di una testimonianza iconografica di straordinario valore che documenta un luogo simbolico dell’identita’ storica partinicese. Da qui, con la “licentia aedificandi” concessa dalla corona aragonese ai monaci cistercensi dell’Abbazia di Altofonte il 12 maggio del 1318, ebbe inizio lo sviluppo della Sala di Partinico”. Buon compleanno vecchio maniero, simbolo e metafora di una città antica, gloriosa e decaduta che è rinata più volte dalle sue stesse ceneri".
Nella foto : il Castellaccio com'era ancora nell'800.
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giovedì 10 maggio 2018

IERI POMERIGGIO A CINISI DAVANTI UNA SINISTRA FRANTUMATA,MINORITARIA......


Ieri pomeriggio a Cinisi,alla conclusione del corteo ,ascoltavo come ogni anno gli interventi di Giovanni e degli altri ospiti davanti un mare di persone ,soprattutto giovani, dirigenti politici e sindacali, rappresentanti di associazioni,cooperative e centri sociali ,amministratori  in buona parte  progressisti venuti  da ogni parte di’Italia.Bandiere,bandiere rosse della sinistra,simboli antichi e simboli nuovi e sconosciuti: IL VASTO, FRASTAGLIATO,FRANTUMATO,IRREQUIETO,MINORITARIO,ANTIUNITARIO  E DUNQUE  PERDENTE POPOLO DELLA SINISTRA ITALIANA.Quella,pero’,sicuramente piu’ generosa,onesta,pulita,disinteressata.E mi chiedevo ( ed era la prima volta in tutti questi 40 anni ) LE RAGIONI DI QUELLA PRESENZA.Sicuramente per onorare Peppino,condividere la sua vita,le sue scelte,gli ideali,testimoniare solidarietà a quanti uccisi combattono la mafia rischiando la vita e non hanno paura.O forse hanno paura ma diffondono voluta sicurezza,certezze ,speranza .Ma ritornati alle loro citta’, abitudini, ruoli ritornano a svolgere la loro attivita’ spesso IN VOLUTA ,RICERCATA ,APPAGANTE SOLITUDINE, rifiutando l’unità con gli altri, con quegli stessi come loro presenti a Cinisi,per le stesse ragioni, motivazioni, fini .IN UNA PAROLA ,Il rifiuto di costruire  una forza della sinistra italiana ,che come Peppino “gridava” nella piazza di Cinisi, puo’ e deve combattere ignoranza,corruzione,clientele, speculazioni, malapolitica e mafia.Rifiutano , cioè, d’essere conseguenti NEL VOLERE COSTRUIRE  una forza politica che in Italia non c’è piu’, la sola capace di difendere i diritti,il lavoro,gli ultimi per cui Peppino diede la sua vita .Per cui ogni anno  Peppino  per tanti di costoro che, forse,   si reputano i soli depositari e gelosi di quella storia, di quella vita ,diventa ineluttabilmente sempre piu’ simbolo, icona, santino .Esattamente il contrario di quel che Peppino voleva essere.

NEL FILM “ I cento passi”,rivisto per l’ennesima volta ieri sera , c’è un bellissimo dialogo tra Peppino che comunica al comunista pittore Venuti  suo padre politico spirituale,che ha deciso di candidarsi al Consiglio comunale di Cinisi nella lista di Democrazia Proletaria. E il comunista Venuti ,candidato nella lista del PCI, dice a Peppino:” CI PIACE ESSERE DIVISI. CI PIACE D’ESSERE SCONFITTI”.E questo accadeva 40 anni or sono ed ancora accade. 
Toti Costanzo