lunedì 28 agosto 2017

SULLA BAIA DI SAN CATALDO ,UNA PROPOSTA NON PIU’ RINVIABILE


C’è una parte di opinione pubblica interterritoriale (Partinico,Trappeto,Terrasini) che non intende rinunciare all’idea che il territorio vada salvaguardato,utilizzato con finalità sociali e difeso dagli speculatori, dalla malapolitica e dalla mafia. Chi ieri si e’ recato a S. Cataldo,ed eravamo tantissimi accogliendo l’invito di Legambiente(determinante la caparbietà di Maria Teresa Noto presidente del circolo di Partinico nell’organizzare l’iniziativa ) , ha voluto testimoniare impegno e inflessibilità perche’ amministratori collusi, industriali spregiudicati, attività economiche fuori da ogni controllo ,cittadini che hanno costruito in ogni dove scaricando dentro il Puddastra e quindi nel Nocella e infine nel mare residui delle lavorazioni, liquami ,rifiuti di ogni genere, non l’abbiano ad averla vinta e continuare a degradare un pezzo di bellissima costa che attiene alla giurisdizione di Trappeto e Terrasini ma sicuramente è parte integrante della storia di Partinico.Non a caso la presenza dei Partinicesi è stata massiccia cosi’ come significativa quella del sindaco di Terrasini, Giosue’ Maniaci, della consigliera 5 stelle Eva Deak ,di circoli territoriali di Legambiente col Presidente regionale Zanna,associazioni come Cittadinanza attiva, Osservatorio per lo sviluppo e la legalità, Gruppo studi e ricerche,e tanti cittadini che amano quei luoghi .Suggestiva la cerimonia all’interno della chiesetta (in fase di inizio degrado tutta la copertura in legno, privata ormai dell’impianto di illuminazione e della videosorveglianza,delle vetrate d’ingresso, della scaletta d’accesso)con la benedizioni di animali da parte dell’Arciprete di Terrasini,Cannella. TUTTA L'AREA DI S. CATALDO E' UN GRANDE IMMONDEZZAIO , il Comune di Terrasini ha ricevuto in affidamento l’ex villa degli Amoroso confiscata e continuamente oggetto di incursioni dei vandali, la famiglia Rizzuto erede degli Amoroso mantiene la proprietà della parte restante che comprende anche la strada interna una volta agibile che porta dalla SS 113 a Sa Cataldo.Devastata l’ex trazzera regia che era stata sistemata, insieme al recupero dell’antica chiesetta,dall’ex sindaco di Terrasini Carrara.E poi il Nocella che continua a sversare nel mare milioni di acque luride che lo rendono uno dei luoghi piu’ inquinati della costa occidentale di Palermo e Trapani mentre la parte di territorio lato Trappeto é oggetto di progressiva, sconsiderata urbanizzazione. 
Alcuni mesi prima del rinnovo del Consiglio comunale di Trappeto ha avuto luogo nella sala consiliare di quel Comune un incontro tra i Sindaci di Trappeto Pino Vitale( un sindaco, insieme alla sua Giunta, attento e sensibilissimo alla problematica), quelli di Terrasini e Partinico,il consigliere Ricupati di Cambiamo Partinico e la consigliera Deak,il Forum Calarossa-Associazione Impastato,il Movimento Partinico Città d’Europa. In quella occasione ebbi a ricordare come il soggetto inquinante della baia di S. Cataldo fosse principalmente la nostra città,che non servivano i ciclici controlli che hanno sempre rappresentato un temporaneo deterrente per ricominciare subito dopo mentre, al contrario,per riequilibrare quel territorio restituendolo al suo antico splendore dove negli anni '70 soggiornavano i turisti di Città del mare e il nostro Gruppo studi e ricerche con Masetto Aiello ritrovava utilissimi reperti archeologici che servirono allo studioso VittorioGiustolisi per realizzare la pubblicazione "Parthenicum e le acquae segestane",BISOGNAVA:
1) costituire un Consorzio tra i Comuni di Trappeto e Terrasini con la partecipazione volontaria anche di associazioni che tutelano il territorio ,della Parrocchia proprietaria della chiesetta e di un’area circostante ,con lo scopo di individuare un solo organismo pubblico di gestione.
2)recuperare il progetto giacente alla Provincia di Palermo di realizzazione di un impianto di depurazione con pennello a mare nei pressi della foce del Nocella.Il progetto era stato redatto ,finanziato ed appaltato dal Consorzio per il disinquinamento dell’Area del Partinicese e prima che ,sciaguratamente, questo venisse irragionevolmente sciolto.
3) ripristinare la funzionalità della vecchia trazzera che va dalla SS.113 alla chiesetta .
Ancora ieri il sindaco di Terrasini e la consigliera Deak manifestavano la loro volontà a proseguire nel percorso già individuato a Trappeto.Ed é su questo che bisogna con pazienza lavorare.
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sabato 19 agosto 2017

IL MIO “FIORETTO “ PER EMILIANO.


Si chiamava( e forse ancora si chiama cosi’) “fioretto” .Era il sacrificio cui ci sottoponevamo da ragazzini quando il delegato o il sacerdote che ci seguiva nell’Azione cattolica ,lo chiedeva. Si trattava di un sacrificio seppur piccolo che ,in genere,dedicavamo alla Madonna.E il fioretto era la privazione di qualcosa di cui avevamo piacere.Pensavo a questo nello scrivere questo post. Mi chiedevo: cosa posso “offrire” ad Emiliano(oltre stima,affetto e solidarietà ) ingiustamente privato della libertà in un Paese verso il quale non ho mai provato un sentimento di solidarietà -e non solo per i crimini commessi contro l’umanità durante la seconda guerra mondiale da quel popolo - per essere responsabile ,oggi, delle situazioni economiche di precarietà che viviamo anche nel nostro Paese a causa delle sue politiche ?Trovavo e trovo incomprensibile e ingiustificato come si possa privare della libertà e trattare come malfattori dei giovani carichi di forti sentimenti di solidarietà nei confronti dei popoli oppressi da 20 capi di governo che dispongono della nostra vita e verso i quali ad Amburgo andavano ad esprimere il loro dissenso.E trovavo gravissimo che la stampa nazionale ed il Governo tacessero su questa vicenda.Cosi’ come taceva il giornale che compro fin dalla sua nascita (2009) SENZA AVER FATTO MAI MANCARE IL MIO QUOTIDIANO CONTRIBUTO al suo sostegno considerandolo un libero strumento senza padroni e padrini ,che combatteva le battaglie piu’ condivisibili sul piano politico cosi come le combatté la “mia”Unità” fino quando fu “giornale Comunista fondato da Antonio Gramsci”.
E scrissi ,il 30 luglio,una lettera al suo Direttore che trascrivo:
Egr. Direttore, dalle giornate del G20 ad Amburgo ad oggi alcune decine di giovani , tra cui 6 siciliani, restano trattenuti nelle carceri di quella città .Tra questi ,Emiliano Puleo militante e dirigente del Circolo “Peppino Impastato” del Partito della Rifondazione Comunista di Partinico ,la nostra città nota alle cronache per sofisticazione, droga, mafia, malapolitica . Dalla stampa nazionale, con esclusione della locale, il silenzio è calato sulla vicenda.Lo stesso silenzio che registro anche dal mio giornale,Il Fatto Quotidiano insieme ,purtroppo,a quello della redazione palermitana.Eppure Il Fatto si è sempre distinto quale strumento a sostegno delle giusta battaglie come quella che i compagni hanno condotto ad Amburgo, manifestando contro i potenti del mondo e le loro disastrose politiche .Ci chiediamo: perché? Emiliano è un giovane di 30 anni laureando alla facoltà di Agraria di Palermo,impegnato nella conduzione delle serre della sua famiglia in un lavoro duro,difficile che lo impegna quasi un intero anno.Potrebbe godersi le sue ferie nel nostro splendido mare, con la sua ragazza ,la sua famiglia, gli amici e i compagni.Ha scelto di utilizzare la pausa lavorativa per manifestare la’ dove i potenti del mondo si incontravano per decidere della vita di milioni di uomini.Un giovane generoso,dunque, carico di valori, solidale con quanti non hanno nulla se non le proprie catene.Lui che,al contrario,ha tanto accompagnato da passione civile e generosità che sta’ pagando, nel silenzio di tanti, a caro prezzo.Grazie dell’ospitalità. Toti Costanzo .
NON OTTENGO alcuna risposta .Attendo alcuni giorni .E' risaputo che i giornali ricevono tante lettere. Attendo ma ancora nessuna risposta .
Riscrivo.
Egr. Travaglio, la nota inviata sulla vicenda degli arresti ad Amburgo di alcuni giovani ,tra cui Emiliano Puleo, non aveva lo scopo di una sua pubblicazione quanto di un interessamento sulla vicenda da parte del giornale che sostengo fin dalla sua nascita senza mai perdere un numero perché lo reputo ,com’e’ , non asservito e meno che mai compiacente. Chiedevo l’attenzione del giornale e non sostegno delle nostre ragioni che vedono ancora in galera ,come un malfattore, un giovane di cui mi onoro d’essere amico e compagno. Invece il silenzio,come quello di tutta la stampa nazionale e soprattutto del Governo assai loquace quando si tratta di difendere le banche e altri affari. Deluso? Forse si’ ma forse consapevole che non TUTTE le questioni interessano un giornale anche se vivo,vivace,combattente,che ha riempito ed arricchito la mia esistenza confermandomi,pero’,nella consapevolezza che un altro mondo è possibile anche senza il Fatto Quotidiano.Toti Costanzo .
Caro Emiliano oltre l’amicizia, l’affetto ,la stima e la solidarietà ti offro questo “fioretto”.Non ho altro se non la certezza che ti riabbracceremo presto.