domenica 28 maggio 2017

PALAZZO RAM : UNA STORIA TUTTA PARTINICOTA. E PER EVITARE IL TOTALE DISASTRO FARE SUBITO COME ABBIAMO FATTO PER LA CANTINA BORBONICA















Una utile iniziativa quella di ieri al Teatro “Giani” organizzata in collaborazione con il FAI (fondo ambiente italiano)di recente costituitosi a Partinico (Presidente la sig.ra Teresa Chimenti ) con il coordinamento del giornalista Enrico Calagna .Lo scopo : porre all’attenzione della città piu’ sensibile(buona la presenza ieri al Convegno) le condizione di uno dei beni piu’ prestigiosi di cui dispone la città ,di proprietà comunale, lasciato al degrado e all’abbandono soprattutto dalle amministrazioni Lo Biundo e che ,al contrario va recuperato,utilizzato, fruito . E DA SUBITO. Si tratta del Palazzo Ram (unico esempio nel nostro territorio di tale tipologia risalente al ‘500 e costruito dalla famiglia di Francesco Ram. Ad intervenire Filippo Grillo che dispone della proprietà di innumerevoli atti notarili che al Palazzo si riferiscono, il medico dott. Filingeri appassionato ricercatore della storia del nostro territorio con particolare attenzione alla viabilità ,lo “storico” ultradecennale progettista del restauro, l’architetto Raffaele Savarese. A concludere la dott.ssa Lidia Cedrini della delegazione FAI di Palermo. 
Quella di palazzo Ram è una storia tutta partinicota. CHE IN SINTESI RACCONTO.
Con il Convegno del 1982 sui beni monumentali ed ambientali organizzato dal Gruppo studi e ricerche di Partinico e con la pubblicazione di un Quaderno didattico che si occupava diffusamente non solo della Cantina Borbonica ma delle Torri(in particolare: Albachiara e Giorgentana-D’Amico ) e poi del Castello di Ramo, si poneva all’attenzione della citta’ e dei suoi governi la necessità di recuperare questi beni abbandonati e degradati che rappresentavano, insieme ad altri come la Villa comunale, il Palazzo dei Carmelitani, la Fontana 8 cannoli, il Palchetto della Musica e la Fontana di Valguarnera oltre che ,ovviamente, le chiese.Un pezzo visibile e rappresentativo della storia soprattutto urbanistica della città.Il Gruppo studi e ricerche( Masetto Aiello,Toti Costanzo, Giuseppe Casarrubea, Nino Cinquemani, Giulio Bosco,Jak Speciale ,Vincenzo Fuoco ed altri) aveva già chiesto ed ottenuto dal Consiglio comunale negli anni ’70 il vincolo su alcuni dei piu’ importanti palazzi oltre che il recupero dell’acciottolato e abbalatato delle vie Barone del Grano,Carmelo Pardi ,Ecce Homo (parte),Gioberti . Successivamente saranno recuperate via Cavour e vicolo Susanna(Giunta Geraci) e infine Via F. Crispi e Principe Amedeo( Giunta Giordano) . Su palazzo Ram gli interventi di recupero furono diversi nel tempo e ad incominciare proprio subito dopo il Convegno del 1982 . Gia’ nel 2005 il Palazzo era stato oggetto di sostanziali interventi (restava da definire il piano nobile) tant’è che con l’assessore di Rifondazione Comunista della Giunta Motisi ,Franca Tranchina, e con l’ausilio del capo settore urbanistica arch. Quartuccio si pervenne nella determinazione di utilizzare di già tutti i corpi esterni autonomi e funzionali (ex stalle ed ex magazzini vari) con la sistemazione degli archivi sia storico che degli atti del Consiglio e delle giunte allocate l’uno nell’ex Oratorio di Piazza Garibaldi (con Giordano vergognosamente finito sdivacato nello scantinato dell’immobile oggi in uso all’Agenzia delle Entrate )e il secondo allocato nel secondo piano della scuola media “Cassara’ “ (con Lo Biundo vergognosamente finito sdivacato nei locali di Casa del Fanciullo) ,l’Antiquarium che come Centro Studi avevamo costruito nel tempo e collocato al 2°piano del Palazzo dei Carmelitani mentre si pensava all’acquisizione ,tramite convenzione con Filippo Grillo,della sua importante collezione per fare finalmente nascere il Museo della civiltà contadina. L’area esterna e che rappresentava i giardini annessi al Palazzo ,doveva diventare un Teatro Estivo perche la vita culturale della città non si interrompesse con l’avvento della stagione estiva .Ovviamente a quella struttura sarebbe stata destinata parte dei dipendenti assunti con progetti specifici dalle ultime due Giunte di Gigia Cannizzo .E si trattava di personale qualificato dotato di diploma di scuola superiore e di laurea che aveva lo scopo di animare, gestire, custodire, salvaguardare . Si era nella primavera del 2006 .Qualche mese dopo, quell’assessore e quel Partito furono estromessi dall’amministrazione. Poi con le Giunte Lo Biundo, l’abbandono, il declino, il disastro, la VERGOGNA . 
IERI, alla fine del Convegno, Giuseppe Di Trapani anche a nome del FAI presentava un documento d’impegno sul Palazzo per l’amministrazioni locale, regionale e nazionale. Cosa certamente utile. Ma noi abbiamo sperimentato come per impedire lo sfascio serve l’organizzazione. Fare, cioè, esattamente come abbiamo fatto con la Cantina Borbonica quando l’amministrazione Lo Biundo la voleva ridurre , cosi’ come all’epoca abbiamo scritto, “a sala banchetti, bar e tabacchi, locale notturno, vendita stigliola e grigliate di crasto” . COSTITUIMMO UN AUTOREVOLISSIMO COMITATO CHE SOLLEVO’ LA QUESTIONE FINO A COINVOLGERE LA SOPRINTENDENZA CHE INTERVENNE impedendo la plebeizzazione dello splendido bene .ED E’ COSI’ CHE ANCHE OGGI BISOGNA FARE .
Nella foto 1: copertina del Quaderno didattico del Gruppo studi e ricerche 1982.Foto 2 il Palazzo Ram com'era in quell'anno . Le foto sono di Masetto Aiello
Toti Costanzo