sabato 25 marzo 2017

LO BIUNDO MENTE SPUDORATAMENTE ANCHE SULLO STADIO COMUNALE



Dunque, siamo nell’anno 2016 il giorno 22 del mese di gennaio. Il sindaco Lo Biundo convoca una delle solite conferenze stampa e circondato da alcuni assessori ed altri fedelissimi schierati a ferro di cavallo, come soleva fare il battaglione "Lupo" Combattenti della Decima Flottiglia MAS, dichiara: ” Oggi è un giorno importante. Abbiamo ottenuto un grosso risultato e cioè un contributo per la manutenzione straordinaria dell’impianto Giuseppe La Franca. Questa opera s’inserisce nella logica di partecipazione attiva e riguarderà la messa a norma dello stadio, la pista ciclabile (sic! in realtà si tratta di una pista di atletica leggera) e la scalinata (altro sic! Si tratta delle gradinate). Abbiamo, altresì, attenzionato la manutenzione del pallone tensostatico e ciò in omaggio allo sport che è palestra di vita”.
Ovviamente soddisfazione esprime anche l’assessore al ramo Diego Campione, il quale fa riferimento ad una nuova stagione per lo sport di Partinico”. (Il virgolettato riportato e il riferimento a Campione è stato tratto dal servizio di Partinico Live).
Passano 14 mesi circa e ieri , venerdì 24 dicembre 2017, altra conferenza stampa, altro ferro di cavallo con vecchi e nuovi combattenti, altro soddisfatto e pomposo esordio:
Oggi abbiamo ottenuto un grosso risultato” .. bla bla bla … "da nove anni non abbiamo fatto un’opera pubblica pagando con FONDI COMUNALI"... bla bla bla…. "un altro tassello"... bla bla bla... "il raggiungimento di due obiettivi… 1 milione di contributo per lo stadio comunale …. le gradinate e gli spogliatoi"… bla bla bla...
Chi ha ascoltato l’intervento del sindaco pensiamo abbia capito sostanzialmente questo: che il Comune ha ottenuto un finanziamento di 1 milione di euro per interventi nello stadio comunale e che non dovrà pagare alcunché.L’ascoltatore fiducioso e in perfetta buona fede penso abbia gridato al miracolo ritenendo questa un'amministrazione del fare e senza togliere una lira dalle nostre tasche, nel senso che per quest'opera NOI NON PAGHEREMO NIENTE.Pagherebbe “cappiddazzu”.
Ahinoi, le cose non stanno così. E, allora, come stanno?
Ve lo diciamo noi: il Comune di Partinico con il Credito Sportivo (una specie di banca che finanzia Enti ed anche privati) HA CONTRATTO DUE MUTUI. Uno per 150 mila euro da pagare (PAGHIAMO NOI CITTADINI) in 15 anni con il solo vantaggio che su questo non graveranno ulteriori interessi. Ma la somma totale, quella la dobbiamo restituire euro su euro.
L’altro mutuo è di 1 MILIONE DI EURO. Anche questi da pagare con le risorse comunali (PAGHIAMO SEMPRE NOI CITTADINI) e per trent’anni. Su questa cifra pagheremo anche gli interessi (seppur bassi).
E, allora, quando Lo Biundo dichiara che il Comune di Partinico in nove anni non ha realizzato un’opera pubblica (ovviamente compresi gli interventi nello stadio) senza compromettere il Bilancio comunale, DICHIARA IL FALSO? Si, dichiara il falso.
Perché noi non abbiamo ottenuto UN CONTRIBUTO a fondo perduto (cioè soldi da NON restituire) ma MA UN MUTUO (un prestito) di 1 milione e 150 mila euro che dovrà essere restituito al Credito. Domanda: allora il sindaco, come al solito, e in previsione della sua scalata alla Regione, tenta di imbrogliare i cittadini e, dunque, mente spudoratamente?
Sì, mente spudoratamente, perché sul nostro groppone, prima di andarsene, ha caricato oltre un milione di euro. E NOI PAGHIAMO!!!
Ci chiediamo, allora, perché non è stato fatto nulla prima di adesso (anche ricorrendo a finanziamenti europei, quindi senza gravare sulle tasche dei cittadini) e perché questa amministrazione ha affidato tutto ai privati (acqua, rifiuti, cimitero, illuminazione) con la solita scusa del "soldi non ce ne sono", quando il Comune ha ancora la possibilità di investire sui propri servizi e le proprie strutture?

mercoledì 22 marzo 2017

CHI DEI DUE MENTE ,LO BIUNDO O AIELLO?






Li ho ascoltati oggi rilasciare ad emittenti private dichiarazioni relative all’ultimo affaire di questa maggioranza (12 consiglieri comunali che hanno approvato la delibera e 6 assessori ed un sindaco che l’avevano voluta già da tempo), quello della privatizzazione del servizio di illuminazione pubblica .Le riporto ( ovviamente in sintesi) affidandole alla riflessione dei lettori. 
LO BIUNDO sindaco a T.O :”Io non ho fatto altro che assecondare la volontà dell’opposizione (ovviamente senza fare alcuna distinzione all’interno di questi gruppi n.d.r.) che da tre anni mi chiede di privatizzare il servizio . Questa volontà l’hanno manifestato nella terza Commissione consiliare. Il servizio ci costa ogni anno 1 milione e 300 mila euro. Noi lo mandiamo in gara per 1 milione e dunque risparmiamo ogni anno 300 mila euro “. 

AIELLO Presidente del Consiglio comunale a il microfono è tuo, solo tuo :”Questo servizio costa al Comune 960 mila euro l’anno. Le imprese interessate faranno delle offerte per cui anche se presentano ribassi del 10% il Comune risparmierà in un anno 96 mila euro”.
Dunque Lo Biundo ci fa risparmiare 300 mila euro ed Aiello soltanto 96 mila. Chi , dei due, dice il FALSO ?In attesa che ci sia una terza versione da parte di Pantaleo o Provenzano che come è noto sono i piu’ fedeli ventriloqui di Lo Biundo ,riteniamo utile porre questo semplice interrogativo: c’è qualcuno che ci spiega come un servizio in perdita per il Comune diventa vantaggioso per il privato?Per me c’è qualcosa che non quadra .Su cosa lucrerà il privato? Sui lavoratori , sui materiali, sulla rapidità ed efficienza del servizio ?E noi contribuenti cosa ci guadagniamo visto che ,comunque ,pagheremo almeno 1 milione di euro l’anno? Ma se il Comune dispone di uomini e mezzi(il sindaco Cannizzo assunse alcune maestranze specializzate proprio per la manutenzione degli impianti e che sono ancora li’ )e i nostri uomini ( almeno per fortuna per loro) restano negli organici comunali ,perché smantellare tutto e affidarlo ai privati? In tutta questa vicenda io sento puzza di bruciato per cui bene hanno fatto i consiglieri comunali che hanno detto no a questo ulteriore atto sconsiderato, dichiarare che invieranno i documenti della vicenda all’anticorruzione . Ma , mi chiedo : c’è ancora un giudice a Berlino?
P.S.Leggo sul giornale “Terrasini Oggi” che i consiglieri di opposizione alla Giunta di quel Comune hanno sollevato la questione del pagamento degli spazi in piazza Duomo per la collocazione di gazebo da parte degli esercenti li’ collocati. E’ intervenuta , sulla vicenda,rapidamente non solo la Soprintendenza ma i Carabinieri. Terrasini cos’è ,un’altra Repubblica?


sabato 18 marzo 2017

SULLA DISTILLERIA BERTOLINO C'E' UNA QUINTA VERITA'


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IL COMITATO “PARTINICO LIBERA DA OGNII INQUINAMENTO" denuncia 4 verita' sulla FINTA delocalizzazione della distilleria Bertolino. Mi permetto di aggiungerne una QUINTA
Il 31 maggio del 1997 la Giunta Cannizzo pubblicava la proposta di Piano Regolatore Generale sottoponendola (un grande fatto di partecipazione popolare) al parere dei cittadini.Tutto il lavoro,infatti, fu esposto su pannelli sopra il palco del "Teatrino" di Piazza Garibaldi .Bisogna dire che quel lavoro era stato preceduto nel 1991 da un importante Convegno organizzato,insieme all'amministrazione e ai progettisti,dal Capo Settore Urbanistica architetto Vincenza Quartuccio .In quel PRG del 1997 ,per la prima volta nella storia urbanistica della città ,veniva inserita un'ampia area (circa 170 mila mq.) sulla direttrice Partinico-Alcamo contrada Sant'Anna (nei pressi di Bosco Falconeria) e con simbolo D1 cioé area per ospitare industrie insalubri di prima classe com'é la distilleria . L'area veniva scelta perché la distilleria DELOCALIZZASSE i suoi impianti .In una parola smontare le attrezzature e rimontarle su quell'area per continuare la pratica della distillazione .Era a tutti noto come quell'area nasceva DA UN ACCORDO TRA L'AMMINISTRAZIONE CANNIZZO E L'INDUSTRIALE BERTOLINO al fine di consentire alla distilleria piu' grande d'Europa di trasferirsi da viale dei Platani nel nuovo sito .Nello stesso anno 1997 il Ministro del Governo Prodi, Pierluigi Bersani, concedeva all'industriale un finanziamento di circa 67 miliardi delle vecchie lire(Legge 488 -Finanzimenti alle imprese) proprio per favorire lo spostamento dell'industria. Dunque la  Bertolino non ha MAI VOLUTO TRASFERIRSI. Perché? C'é qualcuno(mi riferisco ovviamente a quelli in buona fede e non certo agli interessati e che ora pensano come, FINALMENTE ,la distilleria intenderebbe delocalizzare), che intende farselo spiegare dal sindaco di Partinico e dai suoi soci politici, oltre che dalla signora? Attendiamo con comprensibile ansia una risposta..
Toti Costanzo

domenica 12 marzo 2017

GIGIA CANNIZZO, IL SINDACO PIU’ AMATO DAI PARTINICESI











Ti ritrovi ,ieri  nel tardo pomeriggio ,al caffè letterario del professore Maurizio De Luca  per la presentazione della pubblicazione di Pasqualino Marchese ”Morino,racioppi e cappeddi” davanti la Gigia Cannizzo  di sempre,anche se il tempo inesorabile ci coinvolge tutti Ancora determinata, lucida,affascinante espositrice di avvenimenti ,di pezzi di storia della città.Una donna che abbiamo visto all’opera da sindaco di Partinico  dal 1994 quasi alla fine del  1999 (e con la quale ho avuto l’onore di collaborare per circa un anno quale assessore dell’ultima sua Giunta),vulcano di idee ed iniziative,forza prorompente protagonista di una salutare divisione dell’opinione pubblica della città tra coloro che l’odiavano per la sua intransigenza, determinazione,rigore morale  e quelli che l’adoravano perché aveva saputo creare le condizioni del cambiamento di cui migliaia di cittadini avevano bisogno e di cui avevano diritto.La Gigia rigorosa e ai limiti dell’intolleranza con pezzi della macchina burocratica ,ma anche quella  umana nel trovare il lavoro ad  alcune centinaia disperati della città il cui destino,senza la sua disponibilità, li avrebbe visti disoccupati a vita, senza speranza, senza futuro .E tra i quali 25 dipendenti licenziati in tronco dalla Bertolino e 35 della ditta in fallimento di un ex imprenditore locale che entrarono negli organici comunali come LSU .Un’operazione non clientilare ma di forte solidarietà che ha dato lavoro e speranza e centinaia di famiglie creando all’interno del Comune tutte le condizioni perché ogni servizio potesse disporre del suo organico : ausiliari ecologici, manutentori del verde e dell’illuminaziome ,muratori, falegnami ,fontanieri,laureati per la  gestione dei servizi della Biblioteca comunale e tecnici diplomati  per guidare le maestranze.Ma anche la Gigia degli eccessi  come quando in piazza Duomo si sostituiva ai Vigili urbani nel dirigere il traffico divenuto caotico e  costretta a vivere con la scorta fino alla fine del suo mandato perché la mafia dei Vitale era li’ alla ricerca di una vittima eccellente per manifestare la sua potenza.La vittima ,poi, la trovarono nel galantuomo,l’inerme avvocato Giuseppe La Franca che di Gigia Cannizzo fu amico.
Gigia Cannizzo fu un sindaco indiscutibilmente straordinario nel suo saper governare tant’è che proprio di recente su fb fu chiesto ,da un giornale on line ai locali frequentatori ,chi fosse stato il sindaco piu’ amato dai cittadini e la stragrande maggioranza(oltre 200) degli intervenuti,dopo quasi venta’anni,manifestarono il loro gradimento.Dopo di lei un attuale assessore  con appena 15 preferenze.Gigia fu l’ultimo sindaco della città capace  di condizionare la volontà prefettizia fatta di palese quanto ingiustificata ottusità dando  vita .per la Festa della Patrona del 1999 ,all’ultima “cosa dei cavalli” amata dai cittadini perché affondava le sue radici nella storia ,nella cultura e tradizione dei partinicesi che la veneravano come si fa con la nostra Patrona.Alla fine dell’ultima corsa ”ra bannera”,scendemmo con un pizzico di umano orgoglio ”scortati” dai cavalieri piu’ valenti  lungo il corso dei Mille partendo da Torre Bonura per arrivare  alla piazzetta della chiesa di S. Giuseppe dove avvenne la solenne premiazione.
Ma il sindaco Cannizzo deve essere  ricordata per quel che insieme alle sue Giunte seppe realizzare in quei pochi anni. Se ne citano i piu’ rappresentativi:gli interventi di recupero sul Palazzo Ram,l’acquisto della cantina Borbonica e con l’aiuto disinteressato di Toto’ Chimenti che trovo’ i finanzimenti ,il suo totale recupero; la conclusione del restauro del Palazzo dei Carmelitani, villa Falcone e la definizione dei lavori del Parco del Castellaccio, l’amore per villa Margherita con la protezione concreta del suo immenso patrimonio , la progettazione del Parco sulla Collina Cesaro’ un’oasi di flora mediterranea ormai quasi scomparsa dalle nostre parti e con i resti della fortezza, il pallone tensostatico, il totale rifacimento anche col manto erboso dello stadio comunale,la definizione dell’illuminazione del viale della Stazione,le opere di civiltà al Borgo Parrini e alla Casa Santa, il Piano Regolatore Generale, la costruzione di altre vasche di raccolta della discarica Baronia, le vasche di equalizzazione nell’impianto di depurazione, la ricostruzione con l’ausilio disinteressato di Pasqualino Marchese dell’Archivio storico ,di quello dei Lavori pubblici ed Urbanistica e degli atti delle Giunte e dei Consigli comunali dall’Unità d’Italia fino a ieri. E poi Convegni,manifestazioni,solenni estati partinicesi,definizione  del Centro sociale per anziani (ora ospita la caserma dei Carabinieri), il restauro del Palazzo Porcaro che ospita la P.S. E tante altre opere Un lavoro straordinario  di una donna straordinaria figlia “ri cappaddi” come scrive Pasqualino Marchese nella pubblicazione ieri presentata che,pero’,ha amato la sua città con quell’amore intellettuale che distingue gli uomini terra terra e quaquaraquà dai grandi.Oggi tutto questo è stato sostanzialmente cancellato da chi non ha storia, memoria, cultura. I  lanzichenecchi  del XXI secolo.  
Nelle foto: Gigia Cnnizzo e la Cantina Borbonica


mercoledì 8 marzo 2017

NO, GIOSUE’ MANIACI SINDACO DI TERRASINI ,NON E’ COME LO BIUNDO






Non ,non é vero “ ca’ tutti sunni ‘i stessi”, che la “politica” è tutta da rifiutare perché fa gli interessi soltanto di alcuni e non della collettività, che i sindaci e i consigli comunali agiscono alla stessa maniera a Partinico, come a Trappeto o a Balestrate e Terrasini .Se non avessi seguito la vicenda di una ipotetica realizzazione in territorio di Terrasini in contrada Paterna di un “centro di stoccaggio rifiuti”, anch’io avrei mantenuto qualche diffidenza,dubbio.E invece no: il sindaco Giosué Maniaci di Terrasini , ad esempio, non è quello di Partinico,la maggioranza del Consiglio comunale di quel Comune non opera alla stessa maniera del nostro , l’opinione pubblica di quella città , diversamente dalla nostra, viene tenuta in grande considerazione a differenza di quel che accade a Partinico e conta al punto da orientare la maggioranza dei consiglieri comunali che nel caso in specie hanno manifestato una precisa volontà che è quella che nel territorio di Terrasini, città a forte vocazione turistica, non si realizza niente che abbia a che fare con i rifiuti in tutte le sue articolazioni .Per cui il Consiglio comunale ,ieri sera, si è pronunciato(11 contrari e 5 astenuti) contro la realizzazione di un’pera da insediare in contrada Paterna. Dunque, succede che Partinico e Terrasini sono stati messi davanti a due analoghe situazioni sebbene l’opera che si sarebbe dovuta realizzare a Terrasini è niente sul piano dell’impatto ambientale di quella che s’intende realizzare a Partinico. Due analoghe situazioni quelle dei due Comuni con i dovuti distinguo.Nel senso che a Terrasini l’opinione della maggioranza di cittadini conta mente a Partinico la città del buonsenso deve continuare a contrastare la nota imprenditrice Bertolino che dopo avere per decenni con il suo lungo fumaiolo molestato la vita di intere generazioni,si ripresenta con un nuovo progetto industriale da collocare sulla direttrice Partinico-Alcamo occupando il doppio dell’area che attualmente occupa in viale dei Platani a ridosso della stazione ferroviaria (163 mila metri quadrati di nuova industria insalubre di prima classe ),chiedendo di utilizzare addirittura 60 litri/sec.di acqua dell’invaso Poma e scaricando i reflui nel fiume Jato che sversa nel mare tra Balestrate e Trappeto.L’industriale Bertolino e il sindaco parlano di industria di trasformazione di biomasse( ma il sindaco in Consiglio si è rifiutato di inserire nella delibera relativa all’approvazione di una variante urbanistica al PRG,una clausola con la quale si esclude che l’industria possa lavorare rifiuti)mentre ,l’opinione pubblica piu’ attenta teme che si tratti proprio di lavorazione dei rifiuti e i due trovano dalla loro parte in maniera plateale ,per non dire altro,una maggioranza di consiglieri comunali da sempre asservita ai voleri e agli interessi di questa amministrazione comunale e di tutte le realtà economocamente preminenti in città .L’opera che si vorrebbe realizzare in contrada Bosco-Falconeria e voluta dal sindaco di Partinico ,andrebbe a compromettere (cosi’ come quella di Terrasini) un pezzo importante di territorio diffuso di bagli restaurati a disposizione dei nuovi bisogni del nostro turismo fatto di tanti bed and brekfast immersi nel verde e con una agricoltura dove insistono imprese biologiche e soprattutto buona parte dell’Alcamo-doc.A Terrasini ,al contrario, il sindaco Maniaci pur dichiarandosi pubblicamente d’accordo alla realizzazione a Paterna dell’impianto, si rimette alla volontà della maggioranza del Consiglio comunale rispettandola e dunque riconoscendo il ruolo di coloro che per loro ragioni dissentono dalla realizzazione di quell’opera, E mentre ieri sera a Partinico in Consiglio(rimandato a questa sera) si doveva consumare un ultimo delitto contro gli interessi dei cittadini affidando ad una altra impresa per 20 anni gli impianti della pubblica illuminazione dopo avere privatizzato acqua, rifiuti,Cimitero, stadio comunale e venduto pezzi di patrimonio pubblico esaltando il ruolo dell’affaire, a Terrasini si esaltava la democrazia cioè il principio per cui prima vengono gli interessi collettivi e poi, se è il caso, quelli personali e di gruppo.Nella foto Terrasini e il suo mare

Toti Costanzo

lunedì 6 marzo 2017

SPIACENTI PER I NOSTRI AVVERSARI E NEMICI, MA I COMUNISTI DI PARTINICO SONO TUTTI ANCORA LI'.

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio al chiuso

Mentre Michele Giuliano su QL NEWS dava la notizia della chiusura della sede del PD di Partinico ( annotavo ,diversamente da altri, come la chiusura di un luogo di democrazia è sempre una perdita per la società civile)nella sede di Rifondazione Comunista ,si celebrava il Congresso del Circolo,il momento piu' alto della vita politica di una comunità seppur piccola ma determinata e combattiva . A portare un saluto, i dirigenti della Camera del Lavoro di Partinico( Gagliano,Bono, Longo) , il Coordinatore di "Partinico città d'Europa", Mauro Nicolosi e alla fine dei lavori Chiara Gibilaro, Renzo Di Trapani e i consiglieri del gruppo "Partinico prospettiva comune".E poi i tanti compagni che discutevano ,ed anche dividevano,su due tesi contrapposte che saranno oggetto del Congresso nazionale. Dunque, mentre chiusi dentro "il Palazzo" alcuni strateghi da strapazzo molto probabilmente convincevano il neo assessore Giovanni De Simone a dimettersi per consentire al primo dei non eletti di una delle tante liste che hanno sostenuto il sindaco (bonu e boné accucchiamo ancora cocchi vuticeddu) ad occupare un posto per meno di 60 giorni , in un altro luogo della città si discuteva di problemi del Partito, dell’Europa, della nostra societa’. Con convinzione, con passione .Per cui un piccolo Partito ( il solo che dispone nella nostra città ,ininterrottamente da quasi 25 anni , di una sede con annessa ora anche una biblioteca intitolata al compagno Salvatore Barra )c’era vita, voglia di discutere e di partecipare.Un fatto sicuramente salutare per la nostra città che vive una delle crisi piu’ profonde della sua storia che la vede manipolata, saccheggiata, derisa,senza piu’ alcuna identità. Un fatto gravissimo mai accaduto nella sua travagliata vita dal dopoguerra ad oggi ,seppur Partinico abbia attraversato altre crisi ma mai una come questa che oltre che politica è sopratutto morale.Ci sarebbe da dire con Tommaso Staiti di Cudia delle Chiuse recentemente scomparso( era nobile oltre che un politico da sempre missino ) “La politica è diventata uno strumento di affermazione sociale per morti di fame spirituali ,che vengono ricoperti di soldi,ma restano morti di fame”.Era un giudizio feroce rivolto ad altri esponenti del suo stesso Partito contaminati dal potere corruttivo esattamente come accade oggi sopratutto al maggior Partito italiano.Ovviamente giudizio assolutamente condivisibile ,efficace, crudo. 
Dunque a Partinico si discute di Politica e lo fanno gli eredi di quella tradizione del PCI che non si sono voluti arrendere,omologare al cosidetto ” nuovo” ,fingere di credere "all'andiamo avanti compagni", non guardando piu' indietro alla loro storia, alle radici ma arrampicandosi a qualunque costo,e costi quel che costi.E sono la nuova generazione di comunisti partinicesi che della politica hanno passione, forse spropositata ma sicuramente etica,che si sentono ancora eredi non solo della storia del PCI ma di quella tradizione che nel nostro territorio ha avuto anche quale punto di riferimento politico e culturale ,Peppino Impastato(cui il Circolo non a caso é intitolato), il suo rigore e la sua intransigenza. Un bel pomeriggio, dunque, di vera politica all’interno di uno strumento, il Partito, che ti appassiona, a volte ti divide ma sicuramente ti forma. E dentro il quale non si discute né di “posti”, né di prebende ,né di percacce e meno che mai di affari. Di Politica, punto e basta.A sostituire il giovane segretario,Peppe Gallo, eletto nel precedente Congresso, LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DEI COMUNISTI DI PARTINICO una giovane donna che si è formata dentro quel contenitore e che era già stata chiamata a rappresentare in Consiglio comunale non solo i comunisti ma i tanti cittadini onesti e soprattutto quel mondo giovanile che ha bisogno, oggi piu’ che mai, di punti di riferimento certi, solidi . Penso che la città migliore, anche quella che comunista non é ,possa contare su di loro perché riprenda il cammino della “dignità” cosi’ platealmente e volgarmente calpestata. Nella foto Peppe Gallo e la neo segretaria ,Valentina Speciale
Toti Costanzo