domenica 23 novembre 2014

SE NE E' ANDATO GINO SCASSO, STRENUO DIFENSORE DELL'AMBIENTE E DELLA VITA




Con Gino Scasso se ne va un’altra di quelle importanti personalità che a Partinico hanno voluto pervicacemente costruire negli ultimi trent’anni una forte e diffusa coscienza ambientalista.Dopo Nino Amato e Piero Ciravolo ora se ne è andato anche lui.Fu,la nostra, la generazione che in nella lunga,indimenticabile estate dell’84 apri’ gli occhi ad una comunità sonnacchiosa,accondiscendente,compiacente che aveva consentito la rottura dell’armonia che nella nostra zona equilibrava da sempre il rapporto tra aria,acqua,mare,terra,uomo.E fu in quell’estate che il democristiano Nino Amato si ritrovo’ con un pezzo del PCI locale (Toti Costanzo,Vincenzo Fedele, MarcoLa Fata, Toto’ Inghilleri ed altri),ad iniziare una lotta che non si è mai piu’ fermata neppure di fronte al grumo che nella nostra città ha quasi sempre solidificato potere economico e pezzi della politica locale. Gino non aderi’ da subito al nostro Comitato popolare per la difesa dall’inquinamento dell’area del Partinicese,da noi costituito.E non certo perché colluso come i Partiti politici,in testa la DC,che governavano la nostra città ma perché lui,formatosi nelle lotte della Milano del ’68 e militante della sinistra extraparlamentare, pensava con il voto che manifesto’ nel Consiglio comunale (era già stato eletto Consigliere ) a favore della riapertura della distilleria chiusa dal Sindaco Bongiorno ,di difendere cosi' gli operai che in quella industria lavoravano.Ma capi’ ben presto come le sue ragioni avessero involontariamente non solo indebolito il fronte ambientalista oltre che messo in discussione l’unità di azione della sinistra locale,ma prestava il fianco alle forze piu’ retrive che diversamente da lui intendevano soltanto difendere gli interessi dell’industriale.Dopo quell’esperienza scelse,ovviamente,di stare ,e per sempre,a difesa dell’ambientee dunque della salute e della vita dell'uomo .Ma con“l’extraparlamentare” Gino, seppur i rapporti politici non fossero  sempre sereni o di collaborazione in ragione della diversa  collocazione politica e “visione strategica” -ed anche per la diffidenza di quanti come lui militavano nelle formazioni alla  sinistra del PCI -non furono poche le battaglie condotte contro le Giunte comunali che avevano solidificato un rapporto tra DC,PSI e di volta in volta i Partiti di Cintola (il PRI prima e il PSDI poi), dominando la vita della nostra città condizionandola e costruendo un sistema clientelare che durò decenni senza alcuna possibilità, da parte delle nostre formazioni, di scalfirlo.Ma fummo insieme nel difendere coloro che non avevano né una casa né un lavoro anche se operammo separatamente.Lui a sostegno degli occupanti degli alloggi di via Ungaretti ,noi comunisti per costruire un movimento popolare,la Lega dei disoccupati, per la moralizzazione dei cantieri di lavoro e la costruzione dei 108 alloggi della 3° zona PEEP,i contributi per i senza casa,il sostegno materiale ai disoccupati.Insieme, e insieme a tanti altri,ci ritrovammo a salire e scendere le scale dei Tribunali di Partinico e di Palermo per le numerose querele dell’industriale Bertolino che tentava,senza ovviamente riuscirci, di condizionare la nostra intransigenza che non si piegava né ai ricatti né alle negative sollecitazioni .Cosi’ come fummo insieme nel 1976 a dare vita alla prima radio libera –Radio Onda Libera- con una forte caratterizzazione politica.Quell’esperienza,seppur nella sua convulsa quanto limitata vita,rappresentò la straordinaria capacità di un pezzo di sinistra partinicese che quando dialogava o collaborava sapeva costruire forti e seri momenti “rivoluzionari” come lo è la libera informazione seriamente alternativa nei confronti di un potere corruttore,compromesso,colluso anche con la mafia.L’esperienza durò poco,anche per ragioni economiche.Alla fine della esperienza decidemmo di trasferire parti utili della radio a Peppino Impastato che intanto a Terrasini dava vita a Radio Aut.
Gino Scasso era un uomo molto timido,a volte appariva anche indifeso( memorabili i miei scontri in Consiglio comunali a sua difesa contro l’arroganza di certi democristiani che tentavano di isolarlo e dileggiarlo)anche se, molto spesso,trasformava la sua timidezza in aggressività verbale.Era un modo di vincere,forse,oltre che la timidezza anche la sua ricercata solitudine che tuttavia,paradossalmente,non gli impediva di immergersi dentro il profondo del mondo giovanile assai sensibile ai temi ambientali.Ovviamente la sua competenza delle tematiche era fuori discussione cosi’ come la capacità di porre,farsi comprendere,coinvolgere.Ovviamente non avrò più la possibilità di rivolgermi a lui con il consueto :” Compagno Scasso, a che punto è la nostra rivoluzione?”.La sua è approdata in lidi più sereni.
Toti Costanzo

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lunedì 17 novembre 2014

SALA ROSSA HA RICEVUTO DA UN ANONIMO QUESTA NOTA CHE PUBBLICHIAMO.NELLA PREMESSA L’ESTENSORE HA SCRITTO CHE L’ISPIRAZIONE GLI E’ VENUTA NEL LEGGERE LA NOTIZIA CHE A PALERMO SAREBBE VENUTO IL PRESIDENTE DEL PD ,IL GIOVANE "TURCO" MATTEO ORFINI ,PER INCONTRARE GLI ADERENTI ALLA SUA CORRENTE CHE E’ CAPEGGIATA DALL’ON. ANTONELLO CRACOLICI .


Risultati immagini per sindaco lo biundo

Quando tu dici “turchi” dalle nostre parti un fremito di paura scuote ancora le piu' profonde fibre e arrizzicanu ‘i carni. Il tuo pensiero corre indietro nel tempo e pensi , per prima cosa,ai lontani racconti della nonna depositati e dimenticati in una parte recondita della materia cerebrale,la quale per frenare la tua esuberanza infantile lanciava la minaccia :“St’attentu,figghiu meu, ca’ s'unna finisci arrivanu i turchi”. E “turco” era sinonimo di terrore,simbolo del male e nell’occasione diventava il deterrente necessario per porre fine alla qualsiasi.Poi crescendo e con qualche coccio di littra in piu’ scoprivi che i turchi erano quelli che praticando la pirateria e provenienti dalle coste africane,infestavano le nostre terre costiere saccheggiando,rapendo e violentando le nostre donne.Fu per tali  ragioni che lungo tutta la costa della Sicilia il famoso architetto Camillo Camilliani nel ‘500 costrui’ le torri di avvistamento che avvertivano in tempo le popolazioni le quali si organizzavano per la difesa o per mettersi al riparo dalle scorrerie.Dunque “turco” in sintesi significa corsaro,pirata,sgozzatore,violentatore, ladro. Ora noi ci chiediamo: ma a chi è venuta la originale idea, tra alcuni giovani piddini, di autoappellarsi come turco o, ancor meglio,“ giovani turchi” i quali partendo dalla corte del fu segretario Bersani (Vi ricordate?:da ministro del governo Prodi nel 1997 concesse alla signora fumalora un contributo di oltre 67 miliardi delle vecchie lire per delocalizzare la distilleria (sic!) sono approdati alla corte di Renzusconi il quale per togliersi l’obbligo del transito fece nominare un tal Matteo Orfini ( chi lo conosce bene lo chiama Matteo “morfina” perché quando parla fa calari ‘u latti )esponente proprio dei giovani turchi,Presidente del PD.Costui è convinto che in questo Partito conta qualcosa nel senso di avere potere al punto che ha convinto perfino il nostro “Antony panella”- che appena dici "potere" immediatamente strofina ripetutamente il pollice e l’indice- ad aderire alla sua corrente.Per cui,di recente,arrivato a Palermo per omaggiare il trombone Trombetta che finalmente si era sbracato( senza riferimento a niente,per carità) ai maggiorenti piddini che chiedevano poltrone a tinchité (ovviamente ottenendole),Matteo morfina fu accolto a Punta Rais da una delegazione cosi’ composta:
a) Antony che data la notevole mole sintomo di decennali scorrerie in tutte le panellerie di Palermo dovette mimetizzarsi dentro un burnus(un mantello) comprato  alla spiaggia di Romagnolo da un vu cumprà iscritto al sindacato che glelo presento’ come precedentemente posseduto dal giocatore berbero Zinedine Zidane discendente dai Tuareg (i Berberi bianchi) che nella traduzione locale significa “abbandonato da Dio “ o ancor meglio “masnadiero” .Ovviamente alla parola masnadiero Antony non ebbe alcun dubbio al punto che compro’,a completamento,anche il tagelmust che altro non è se non il copricapo in uso a quelle popolazioni; b) Gianli che naturalmente per fisico ,colore sempre ambrato della pelle( beato lui!),altezza e corporatura appena si colloca una tunica in dotazione alle popolazioni della costa nord dell’Africa fa ‘u ddiu ra fiura e non lascia dubbi sulle sue recondite origini ;il consigliere Anavant-Anavien o Rentre’ dal fisico sicuramente autorevole,frutto di lunghi e pesanti allenamenti col settechiliduecentocinquanta lanciato alla velocità di 24 m/s ed allievo di don Leonardo noto alle cronache locali non solo per le sue indubbie doti tecniche ma per avere anche assunto a tempo determinato l’incarico di assessore in una delle tante giunte dell’Abusivo; c) lo stesso Abusivo transitato con i turchi che non appena aderi’ alla proposta di Antony e cioé di entrare nella “corrente” ebbe ad esclamare :“Finalmente ho trovato la  corrente che fa per me .“E’ chi c’è piu’ turco di me?”.Ovviamente turco nell’accezione piu’ tradizionale e veritiera del termine.E,conoscendolo, abbiamo già calcolato l’ipotetico tempo di una sua permanenza in loco.D'altronde i turchi per saccheggiare non si spostavano, rapidamente ,da una costa all'altra?
Per concessione di Anonimo ,Sala Rossa            

domenica 9 novembre 2014

L'AVVOCATO NINO CALECA,ORA ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA, DA PARTINICO ALLA REGIONE SICILIANA



E’ certo che il maresciallo dei Carabinieri Caleca  che a Partinico negli anni ’60 prestò servizio presso la Tenenza,non avrebbe mai potuto pensare quando visse nella nostra città che quel suo figliuolo,Nino,un giorno sarebbe diventato Assessore della Regione siciliana cioè uno degli incarichi piu’ prestigiosi che possano capitare nella vita di un uomo che è stato intensamente impegnato anche in politica.Era,forse, impensabile per quanti come lui prestavano servizio nell’Arma,concepire l’idea che un figlio potesse diventare perfino comunista anche se in quel Partito si respirava impegno e democrazia ed era possibile costruire il proprio futuro attraverso la scelta di un difficile ideale che aveva bisogno, per sostenersi,del personale sacrificio che ti spingeva a formarti una coscienza civile attraverso le letture,le lotte e la vita nelle sezioni.Li’ era possibile costruire quel patrimonio culturale assai utile soprattutto per quanti avrebbero scelto,come Caleca,la professione forense.Nino Caleca,giovane comunista formatosi con Pio La Torre,diventa avvocato di grande spessore ed il Partito lo valorizza anche all’interno delle Istituzioni.Per cui prima lo candida al Consiglio comunale di Palermo e poi nel 1980,appena venticinquenne,lo elegge alla Provincia Regionale assegnandogli l’incarico di capogruppo.Ma Caleca prima di essere un uomo politico è un Avvocato.Per cui la sua strada è li’ dentro i Tribunali a difesa di quanti compagni o non,chiedono d’essere da lui sostenuti.E cosi’ come difende il “compagno” Nino Fontana di Villabate assume la difesa di personaggi come Cuffaro ,Mannino, Leanza o Dina  che compagni sicuramente non sono mai stati.In altri tempi questo non sarebbe stato possibile.Ludovico Corraro, infatti,seppur grande avvocato ma anche senatore comunista,per aver voluto assumere la difesa del democristiano Verzotto,non fu piu’ ricandidato dal PCI.Si direbbe,ovviamente,altri tempi anche se va detto per amore di verità che Caleca quando ha assunto la difesa di questi personaggi tutti ex democristiani e tutti coinvolti in vicende giudiziarie abbastanza complesse non era piu’ un militante organico della  sinistra.
Ora il saltabanchi imbonitore Crocetta con grandi capacità mistificatorie e che si è circondato e si circonda di personalità di grande spessore pur di sopravvivere politicamente (ha anche avuto tra i suoi sostenitori fior di politici locali come Lo Biundo e soci) ,nomina insieme alle solite mezze tacche anche l’avvocato Caleca con delega,addirittura,all’Agricoltura.Vi ricordate?Nomino’ Zichichi,Battiato,la figlia del giudice Chinnici,la figlia di Paolo Borsellino.Ma la Sicilia sprofonda ogni giorno di piu’ nel baratro di una crisi irreversibile per l’incapacità,la presunzione, la pervicacia e l'egocentrismo di questo trombone che è riuscito a diventare Presidente della Regione siciliana col 30% dei voti del 47% dei votanti e solo perché in presenza di una grave crisi di identità politica dei siciliani. Ovviamente sarà spazzato via cosi’ come lo sarebbe stato nel 2013 il suo (ex?) sostenitore di Partinico se…..
Dunque l’avvocato Caleca di cultura ed anche se ormai lontana estrazione comunista,diventa Assessore di un comparto in gravissima crisi come è la nostra agricoltura.E va a prendere il posto di un tale Ezechiele Paolo Reale,anch’egli Avvocato ma con la passione per la pallacanestro (ce lo confido’ dopo una audizione in Commissione attività produttive all’inizio della stagione irrigua e per ragione che attenevano al Consorzio di Bonifica e al nostro comprensorio ) che s’intendeva di agricoltura come tanti di noi di astrofisica.Ovviamente uno col nome di Ezechiele non poteva che combinare guai alla stregua del famoso lupo dei fumetti di Topolino.Per cui,tanto per rendere chiaro il concetto,l’onorevole del Movi 5 Stelle,Claudia La Rocca che ha immediatamente sostenuto il nostro Comitato per una sana gestione delle acque dell’invaso Poma,presenta in data 22 novembre 2013 una interrogazione parlamentare per avere tutta una serie di utili notizie sulla situazione del nostro Comprensorio irriguo.Ma Ezechiele quando risponde? ESATTAMENTE DOPO UN ANNO CIOE’ IL 21 OTTOBRE 2014 e,quindi,alla FINE DELLA ,ULTERIORE,DISCUTIBILE STAGIONE IRRIGUA.Da non crederci!
Ora l’avvocato Caleca ,che fu cittadino anche se di transito di Partinico e che lo scorso anno ospitammo nel nostro Circolo per la presentazione di un lavoro dal titolo significativo “ Perché è stato ucciso Pio La Torre” ,scritto insieme ad Elio Sanfilippo attuale Presidente regionale della Lega Coop ma che fu consigliere comunale del PCI e segretario della Federazione provinciale comunista di Palermo,si è caricato di questa grande responsabilità politica. Noi avendo chiaro chi è Crocetta dubitiamo che possa fare meglio di Ezechiele lupo anche se glielo e se lo augurano sopratutto i nostri agricoltori.
Toti Costanzo

          

sabato 1 novembre 2014

E, ALLA FINE, ANCHE GIANLUCA SI ARRABBIO' CON L'ABUSIVO CHE DA CUSTODE DI VILLA FALCONE DIVENNE SINDACO



Non avevo mai visto Gianluca arrabbiato.Lui sempre cosi’ misurato,calmo,razionale.Mai visto turbato,affranto .Cosa gli era capitato,dunque?Perché ,ora,cosi’ taciturno e cupo ?
Si erano appena conclusi i lavori del Consiglio comunale.Avevamo convenuto di vederci con altri compagni e tirare il bilancio delle iniziative della Sinistra in Festa del 19 ottobre che aveva visto ancora una volta un Partito vivo,vivace,determinato,organizzato,propositivo,generoso.Una speranza,certamente,ed una certezza per la vita democratica della nostra città.Il suo inusuale pallore mi preoccupo’ abbastanza.Cosa ti è capitato?Gianluca,per chi lo conosce,è un giovane dotato di grande sensibilità e difficilmente perde la notoria calma.E’ stato un eccellente studente e durante il suo percorso scolastico non si è concesso alcuna sosta.Non si è adagiato,non ha voluto vivere alle spalle della famiglia per cui spesso lo vedevamo girare  col suo motorino,anche in pieno inverno,e consegnare delle buste per conto di una ditta privata  che gli aveva assegnato questo incarico,oppure espletare qualche lavoro nella Facoltà che ha frequentato con eccellenti risultati.Un giovane  diverso da tanti che vediamo girare a vuoto,qualcuno bighellonare senza speranza e senza alcuna prospettiva gravando  sulle spalle dei genitori o che si umiliano appresso al potentucolo di turno.Altri come Gianluca che per fortuna ci sono anche se fanno sacrifici,alla disperata ricerca di un lavoro che non c’è.Gianluca è stato ed è studio,politica,impegno civile.Anche lavoro saltuario,se il caso.E se capita,si sa anche divertire come i ragazzi della sua età.
Lo scontro con il Sindaco di Partinico,quella sera in Consiglio,era stato duro,aspro.Lo Biundo noto mistificatore e da una vita sempre appresso a qualcuno che a suo parere conta qualcosa e gli puo' essere utile (l’elenco è ampio e noto),aveva avuto l’ardire di rinfacciare a Gianluca ,che proponeva la gestione diretta da parte del Comune della riscossione dei tributi al fine di agevolare i cittadini e sottrarli alle grinfie rapaci della ex SERIT oggi Riscossione Sicilia,che a suo dire viveva una contraddizione.Accusava Gianluca di essere stato,a suo dire,alle dipendenze di questa Società.Un falso,una ricercata cattiveria frutto di manifesta e incontrollata biliosità che lo porta assai spesso e nei confronti di chi pensa sia un suo nemico,ad essere pesantemente e ingiustificatamente cattivo.Gianluca,ovviamente,non ha mai lavorato per conto della SERIT mentre lui,non appena insediatosi come Sindaco,ha smantellato una struttura costruita con alcuni valenti giovani dipendenti comunali che si occupavano proprio di riscossione dei tributi affidandola,invece, a quella Società notoriamente una specie di sanguisuga legale che rappresenta lo strozzinaggio fatto regola.Esattamente quel che fece,appena insediatosi al Comune,con il Servizio idrico dato all’APS e con la Società Servizi Comunali Integrati RSU-ATP PA 1 un vero carrozzone clientilare presso cui,mentre era Sindaco,aveva intenzione di farsi assumere dopo aver ottenuto il nulla-osta da un suo ex collega di Borgetto,Comune cui si era fatto trasferire da Partinico essendo un LSU.L’operazione falli’ per la determinazione dell’avvocato Giacomo Palazzolo all’epoca Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società il quale, giustamente, non si volle prestare a rendersi complice di una palese illegalità pagandone,poi,tutte le conseguenze.Palazzolo fu destituito e al suo posto si è insediato un altro amministratore ovviamente più gradito.Dunque,una menzogna quella nei confronti di Gianluca solo perché questo giovane oltre ad essere un comunista è una persona seria e perbene che rappresenta con dignità coloro che lo hanno fatto eleggere Consigliere comunale.Menzogna e cattiveria che sono il mix di cui si nutrono ignoranza e biliosità,che concentrandosi,diventano humus in cui crescono quotidianamente gli arrampicatori.Il primo cittadino di una Comunità dovrebbe plaudire ed essere orgoglioso di quei  giovani concittadini che studiano,lavorano e si sottopongono ad immensi sacrifici pur di non sottomettersi all’arroganza,alla prepotenza,ai ricchi crapuloni ignoranti e presuntuosi che spesso rappresentano la corte di cui si circondano quanti vanno avanti prostituendosi ogni giorno senza provare alcuna vergogna pur d’avere un posto di lavoro o di potere.
Nel 1999 assessore al verde del nostro Comune era un comunista.A lui si rivolse un giovane LSU,allora studente universitario,per essere trasferito dal posto che occupava ad altro a suo parere piu’ adeguato alla sua condizione sociale.L’assessore comprese il disagio di quel giovane che era stato assegnato quale custode della Villa Falcone,perfino lo ammirò convinto che quel giovane pur di lavorare aveva accettato di occupare un posto di modesto rilievo e funzione.Con suo grande dispiacere e a malincuore tuttavia non volle trasferirlo in ragione del principio ratificato da quell'amministrazione comunale che ciascun dipendente doveva occupare il posto che gli era stato assegnato.Ovviamente di quell’episodio l’assessore non ha mai parlato anche se di fatto e per di più,come si suole dire da allora " si é fatto un nemico".Lo fa oggi per ricordare a quell’ex giovane LSU,che intanto e per una serie di situazioni ha cambiato radicalmente condizione sociale,economica ed ovviamente anche politica ricordandogli, se ce ne fosse bisogno ,che ogni lavoro anche il piu’ umile ha la sua altissima dignità.Sia il lavoro di custode di ville e giardini comunali dal quale iniziare la scalata per diventare perfino primo cittadino,che quelli svolti da Gianluca per mantenersi agli studi e che rappresentano l’orgoglio di una famiglia e di un Partito.Di quell’altro,lo scalatore ex custode,si puo’ dire la stessa cosa?
Toti Costanzo