martedì 22 luglio 2014

GIACOMO, GIANLUCA E TUTTI GLI ALTRI

Non capita a tutti, ed ovviamente non capita sempre, che nel giro delle canoniche 48 ore si possano provare grandi gioie diverse per origine o intensità ma tutte convergenti per confermare che davvero la vita che tu hai scelto di assecondare (ovviamente anche per tantissime altre importanti cose) vale la pena di viverla.Per cui può capitare,ad esempio, che per una serie di favorevoli convergenze che si sono incrociate prima il 19 e poi il 21 di questo caldissimo mese di luglio,di condividere la gioia del tuo giovane compagno Giacomo che convola a nozze con la sua ragazza di sempre,Silvana, celebrando il rito (quando si dice il caso) nella stessa chiesa Madre (a Partinico di chiese ce ne sono almeno dieci) nella quale alcuni decenni prima ti aveva visto impegnato nello stesso mese e per sempre con la ragazza di sempre.Sarà un caso che Giacomo abbia sul piano ideologico la tua stessa “corazza”, le stesse certezze e determinazioni, la stessa caparbietà, entusiasmo e convincimento, la stessa capacità organizzativa.Eppure,data la sua età,egli appartiene a tutt’altra generazione essendo vissuti e cresciuti in epoche diverse (quando lui nasceva ero già un uomo) e in un contesto sociale e politico di notevoli differenze,i nostri percorsi umani e culturali sviluppati seguendo vie che avrebbero potuto non incrociarsi mai così come diverse sono stati gli itinerari per arrivare  insieme nello stesso Partito,vivere le stesse esperienze politiche, condividere i principi su cui fondiamo le nostre certezze e cioè come sia possibile su questa terra costruire una società di eguali.
E non sono passate che 24 ore dal quel gioioso evento che aveva interamente ed emotivamente coinvolti (in Madrice trasformata in un luogo di partecipazione non solo religiosa ma culturale da un Arciprete esponente di una Chiesa dinamica, evoluta, moderna, attenta alle diversità ed ai cambiamenti, solidale; ci accompagnò un eccezionale coro, il ”Pontis Mariae”, eseguendo musiche di Wagner, Schubert,Visconti ,Elgar) non solo gli amici ed i parenti, ma una piccola, limpida e combattiva comunità politica radicata nella città e punto di riferimento di nobilissime battaglie, che arrivi al giorno 21.
Il giorno in cui rinnovi il ricordo di quel momento nel quale vide la luce Fabrizio tra innumerevoli sofferenze della madre ma, poi, passata la paura ed il dolore con la gioia grande di noi genitori per la crescita della famiglia e la presenza di un nuovo essere, dopo Gaetano e Rosanna, cui hai dato la vita e che la vita insieme agli altri riempie ancora la tua. E quando pensavi che tutto ciò fosse di già bastevole,vieni coinvolto, nel pomeriggio, in un altro gioioso momento, protagonista un altro “figlio“ (politicamente parlando) di cui possono essere fieri i tanti padri putativi che lo hanno culturalmente e politicamente adottato e formato: Gramsci, Danilo Dolci, Marx, Che Guevara. La laurea di Gianluca col suo 110 e lode e tanto altro ne fa (ma, ovviamente, non solo per questo) uno straordinario giovanissimo intellettuale e politico di notevolissimo livello,è la laurea che ogni studente ha sognato nella sua vita.La laurea che corona anni di duri sacrifici e di rigorosi studi ma che hanno visto intersecare la sua vita con quella di Giacomo,Emiliano,Valentina,Diego,Giuseppe,Federica, Jimmy,Rose,Salvo, Peppe e tanti e tanti altri giovani coetanei, ma anche non giovani come me ed altri "antichi" compagni che,seppur cresciuti in una Partinico oggi nelle mani di chi avrebbe voluto avere anche una laurea fasulla e in quelle di fasulli laureati tronfi di prepotenza ed ignoranza,vuoti come quelle zucche che un giovanissimo Filippo Grillo raccolse per trasformarle in oggetti d’arte (ovviamente non riuscendovi, perché come si suole dire consala comu voi ma semprei cocuzza è),non si sono fatti inquinare,contaminare dal fradiciume versato a piene mani sulla città migliore dallo squallore vestito di umane sembianze.Al contrario,a questo si sono opposti e continuano a farlo perché ignoranza, arroganza, prepotenza e insensibilità non possano e debbano prevalere.
Giorni di grande gioia, dunque,ma anche di speranza sopratutto per loro che vogliono, pretendono, un  nuovo mondo, il migliore possibile. Auguri, compagni e carissimi "figli".


Toti Costanzo 

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