sabato 24 maggio 2014











DOMANI 25 MAGGIO 2014  DUE BELLISSIME NOTIZIE: LA LISTA 
L'ALTRA EUROPA  CON TSIPRAS 
SUPERA LO SBARRAMENTO-VERGOGNA FRUTTO DI SPORCO ACCORDO DI VELTRONI E BERLUSCONI PER IMPEDIRE ALLA SINISTRA ITALIANA DI ESSERE RAPPRESENTATA  ANCHE NEL PARLAMENTO EUROPEO  
E

 IL MOVIMENTO 5 STELLE SUPERARE IL NUOVO 
PARTITO DEMOCRISTIANO DEGLI AFFARI, DEGLI INTRALLAZZI,DEGLI INQUISITI, DEI LADRI ,DEGLI INDAGATI, DEGLI ARRESTATI ED ANCHE ,PURTROPPO, DI TANTE PERSONE PER BENE .




DOMANI 25 MAGGIO 2014 POTREBBE RAPPRESENTARE L'INIZIO DEL RISCATTO DEL NOSTRO POPOLO UMILIATO ED OFFESO NELLA SUA STORIA E NELLA SUA DIGNITA' DAL TRASFORMISMO ,DALL'AMBIGUITA',DALL'ARROGANZA DEL POTERE,DALLA SUPERBIA, 

martedì 20 maggio 2014

SUA ALTEZZA LA SIGNORINA BENINA DEI PRINCIPI DI BORBONE




Non era neppure sceso dall’aereo a Punta Rais,che gli si presentarono in delegazione e tra gridolini di gioia ed olé gli fu comunicata all’orecchio da Jhonny una nuova strepitosa e straordinaria notizia.Totò-,inteso ora Le Mokò non solo in onore del grande attore che rese famoso il personaggio in quell’indimenticabile film del 1949 ma per il suo recente semiesotico viaggio tunisino - era ancora frastornato.Sia per il tour che gli aveva riempito gli occhi ed il cuore portandolo fino alla città di Douz ,mitico luogo chiamato “porta del deserto,ma soprattutto ancora indolenzito e col lato B tutto tappi-tappi per aver dovuto cavalcare fin li’ a dorso di cammello.E i cammelli,come è noto ,non sono mica le comode nostre cinque porte.
Lo seguirono in carovana nel senso che dall’aeroporto l’accompagnarono fin su al suo nuovo rifugio.’Ntrea ,incontenibile per la felicità,aveva addirittura pensato di mimetizzare le macchine  con scritte laterali in aramaico e bandiera con la mezza luna,di seguirlo calcando ad intermittenza il clacson cosi’ come è in uso quando gli sposi ,dopo la cerimonia nuziale ,salgono in macchina e si allontanano pieni di felicità.Jhonny 1°,ca’ pari nicu ma avi ru cosi accussi’,ridiventato dopo diverse burrascose vicende di nuovo nuovamente assessore di 'Ntrea,lo sconsigliò.Meglio evitare scrusciu perché bisognava già pensare a questo nuovo evento ma di cui manteneva il segreto e che cosi’ sorprendentemente capitava alla rifortunata sindacatura del ricandidato,resuscitato,rieletto.Quel che bolliva in pentola aveva del miracoloso e,dunque,mutu e pipa.
Ci fu un summit.’Ntrea e don Pinuzzu ritenuti troppo loquaci (veniva loro rimproverato di avere, addirittura,rivolto in Consiglio  la parola ai due comunistelli dal dente avvelenato) non furono invitati.Qualcuno disse:“Lassamuli fora  picchi’ chiddi parranu  cu i comunisti!
.Certo ,parole irriguardose oltre che ingenerose per chi si era sempre speso per la “causa” di Totò ma il "cerchio" di Le Mokò funziona cosi’:con lui per la vita e per la morte senza tentennamenti perché appena tu parli con quelli che loro reputano nemici,non c’è verso.Su di loro  cruci e nuci .
Androno tutti al rifugio.Li’ sul punto più alto come nel film “Salvatore Giuliano” quando il bandito Passatempo segnala la presenza degli sbirri che risalivano lo stradale verso il covo, si era appollaiato come la vedetta lombarda Gianli con accanto accovacciato uno di quei cagnolini che proprio in quei giorni aveva ricevuto in regalo dall’associazione che si occupa dell’adozione di trovatelli in ragione della sua disinteressata protezione.Un po’ più in basso,don Peppino Barby con l’ausilio divenuto indispensabile di Jhonny 2°,alimentava una quararata di focu per arrostire il crasto e a latere,come si dice in Tribunale,stanziava Filippino Faremo sempre più interessato alla successione di Le Mokò tant’è che non lo lascia ‘pi curtu:Infatti non c’è processione o cerimonia che non lo tallona copresenziando e suscitando irritate e puntute frecciate dei tanti del giro che già pensano di candidarsi alle prossime.
Dentro il rifugio fu accolto dal coro di una delle locali scuole dell’obbligo (una in mani fedeli ,aveva il compito di preparare a spese dello Stato e ,dunque,dei contribuenti un ennesimo buffet aggratis e alla faccia nostra ) che intonò “Dio salvi il Re delle Due Sicilie” un canto riscoperto di recente e arrangiato ,all’occasione,da un musicista locale mentre il Capo della Real Casa e Gran Maestro del Sacro militare Ordine Costantiniano di San Giorgio che lo attendeva trepidante,si precipitò abbracciandolo con espansione eccessiva ed apostrofandolo con un ”Benvenuto Eccellenza”.A frenare le smodate effusioni dovette intervenire con voce autorevole e tuonante anche Roby che,in genere, si tiene alla larga .
Il Gran Maestro lo informò che di li’ a poco avrebbe ricevuto la visita della Principessa Beatrice di Borbone pronipote di Ferdinando I il quale,si racconta,che proprio dentro la Cantina fatta da lui costruire fu protagonista di spettacolari sbornie avendola trasformata in una specie di taverna-rifugio ,esattamente quello che ne voleva fare Le Mokò ( quando si dice i corsi ed i ricorsi della Storia!),la quale  Principessa avrebbe donato una medaglia d’oro da appendere al Labaro.
Il “cerchio” si mise in stato confusionale.Le quattro pie donne ( o cinque?) riconoscenti per l'avvenuta,recente elezione lo circondarono di amorose attenzioni ,interrogandolo:”Toto’,sai fare il baciamano?E ad inchino come siamo messi?Conosci almeno qualche parola di spagnolo ?E la storia dei Borboni te la ricordi ancora?E quella del regno delle due Sicilie?E hai provveduto a far ispezionare l’acciotolato e l’abbalatato da quel fine professionista notoriamente esperto in materia per evitare rovinosi inciampi delle signore alto 12 ?”Un mare di interrogativi, un mare di preoccupazioni
Per alcuni giorni fu un vero tormento.D’altronde è il prezzo che si paga alla celebrità.Il Gran  Maestro si fece,però,sentire di li a poco.Costernato e con un nodo alla gola ebbe a comunicare che la Principessa Beatrice non sarebbe più transitata da Partinico.Ossessionati dal leniniano interrogativo del “Che fare?” visto che oramai la notizia era stata diffusa e circolava nei salotti e nei locali ,"il cerchio" si riuni' in conclave e alla fine emerse tutta la capacità,l’inventiva,la feconda creatività,la nota capacità di districarsi,svincolarsi,risolvere,del segretario suo segretario.Si avvicinò all’orecchio di Totò e sussurrò qualcosa.Le Mokò si illuminò d’immenso,si agitò,fremette ed infine esplose con un :”PRECISA E’ ?”
L’aspetto,il portamento,il sorriso,la naturale propensione a gestire il rapporto col pubblico,i modi da signora che l’hanno sempre contraddistinta,la sicurezza nell’affrontare e risolvere le situazioni fecero il resto.La persona suggerita era davvero identica alla principessa!D’altronde non si dice che nel mondo siamo in cinque a somigliarci come due  gocce d’acqua? 
Il giorno della cerimonia la Sala degli Specchi si animò come non mai.Funzionari,autorità civili,militari e religiose,consiglieri ed assessori,signori e signore.Il Gran Maestro non si sottrasse al compito affidato e al momento opportuno disse :”Signori e signore,la Principessa Beatrice di Borbone,pronipote di Ferdinando I è con noi. “Lei entrò a lenti passi,distribuendo sorrisi e leggeri inchini.Il lungo abito di chiffon e merletti ne esaltava l’incedere.Si fermò al centro della Sala.Totò si avvicinò inchinandosi come soleva fare il personaggio del mugnaio arricchito nel film “Totò turco napoletano” si abbassò per un baciamano ma inesperto e goffo com’è in questi frangenti(altro che Barto o Ciacca!),inciampò e quasi cadde.Lei ,”la principessa”,maternamente sorridendo lo sostenne e gli sussurrò:” Attento,sindaco, che ancora non è ora di cadere ma se continui cosi’…” .Tutto procedette secondo cerimoniale con la gioia di tutti.Si, è proprio vero! La nostra splendida ed ineffabile  signorina Benina é davvero la sosia della principessa Beatrice Di Borbone !Pari veru idda!.Anzi ,megghiu!

Sala Rossa 

giovedì 15 maggio 2014



troviamolo

ALLA DENUNCIA DELLA SCOMPARSA DELL’ESULE TUNISINO ALI’ BABA’ ABDUL(LOBY)LAH CHE HA LASCIATO TANTO AFFRANTA LA SUA “famiglia”(manutengoli,tienisacco,accattoni,ricattatori,speculatori,magnacci,
spegiudicati,pregiudicati,falsari e altra varia umanità mescolati,però,anche  a tante persone per bene e in buonissima buonafede),vogliamo aggiungere la nostra modesta voce per rassicurare la città che il neo sultano ALI’ non è scomparso ma ha trasferito la sua sede in un rifugio lassù sulle montagne tra boschi e valli d’or…..
Cio’ significa che i soliti comunistelli pieni di livore e dal dente avvelenato su cui campeggia l’ombra preoccupante e satanica di un Guru che li guida manovrandoli come pupi,come sempre,non dicono il vero.Lui è li’,riceve tutti i giorni i suoi sudditi,ascolta con orecchio attento le richieste e quando può e come può le soddisfa ‘a beddu cori.Assistito dal segretario suo segretario,Ali’,dunque,cé e lotta insieme a ‘Ntrea,Wind,Jhonny uno e due,Toto’chiama3131,don Peppino Barby,Vituzzu,Mimmuzzu,Gianli,Fili e cosi’ via con i quali lui si riunisce,ascolta,consulta,teorizza,costruisce,propone,dispone e da quel democratico che notoriamente è,essendo questa una delle sue più riconosciute qualità morali e a tutti nota,DECIDE DA SOLO.Gli intimi confessano con le lacrime agli occhi che appena li guarda si fanno,addirittura, la pipi’ addosso non per paura ma per eccesso di commozione ed affetto.Che Allah,alla loro faccia,ce lo conservi ancora ed ancora.

Sala Rossa 

martedì 13 maggio 2014

DON PEPPINO BARBY(CI) VA IN TIVVU' PER TENERE IL SACCO AD ALI BABA' E I 40 LADRONI

Don Peppino,che noi affettuosamente chiamammo “Barby” (ogni riferimento alla più nota bambola nata nel lontano 1959 in America,era puramente causale),nella precedente consiliatura si era totalmente inabissato come quei missili lanciati nella seconda guerra mondiale dalle nostre torpediniere contro le navi avversarie che non arrivavano a segno e miseramente sprofondavano negli abissi dei mari.Don Peppino si inabissò alla stessa maniera,senza scrusciu né dammusciu.“L’abbiamo posato “-mi disse uno del cerchio magico di Loby dopo che gli fu tolta la delega assessoriale -perché non rispondeva più al peso “.Una frase misteriosa che non comprendemmo li’ per li’ ma che diceva di una “posata” ingrata e senza alcuna giustificazione da parte di Totò Loby che don Peppino aveva umilmente servito come prima aveva servito Ciacca senza nulla chiedere (si fa per dire!).Don Peppino Barby posato non si perse d'animo e attese tempi migliori tant'é che nel 2013 veniva eletto consigliere entrando comu Nofriu’ncarrozza dentro quella sala che aveva visto ,nei decenni passati,il fior fiore del galantuomismo partinicese e ,purtroppo,del più profondo fango.Dunque eletto  consigliere nel 2013 si fece,però,sentire subito.Infatti s’intruppò con altri,anch’essi dai“denti avvelenati” contro Loby perché anche loro “posati” sebbene tutti insieme avevano, di fatto, contribuito a fare rieleggere Totò il Resuscitato da Lazzaro.Tutti pensammo che don Peppino la malaparte se l’avesse legata al dito e alla prima occasione…..Ma non fu cosi’.
Lui ,tuttosommato,restava un buono ,posato,riflessivo,equilibrato,attento,pervicace,tollerante,obbediente,ossequiante per cui,non appena gli fu lanciato il primo seppur modesto osso (la Presidenza della 3° Commissione consiliare cioè megghiu ri nenti) ,tacque e cadde come corpo morto cade.
Per tutto il 2013 ,e fino ai nostri giorni più o meno l’equivalente di un’anno sabbatico,aveva taciuto.Muto come un pesce manifestandosi silente e sicuramente pensieroso.Pensammo,da soliti comunistelli anche noi dal dente avvelenato (ovviamente per altre più serie ragioni),che don Peppino avesse necessità di un anno di riflessione per rigenerare le riserve mentali,accumulare carica vitale,ossigenare perfino i più reconditi alveoli polmonari e,all’occasione,esplodere eruttando come un vulcano in ebollizione una tale carica di fuoco e fiamme da far tremare i polsi a chi, come Totò Loby,ogni giorno deve tenere in piedi questo baraccone all’interno del quale c’è di tutto e di più: pompe di benzina,di benzina e gas dentro e fuori città ,finci stabilimenti enologici,casette per custodire gli attrezzi con i quali curare le piantine del verde comunale anche se collocate in pubbliche piazze,alte almeno tre metri e larghe quaranta,parcheggi da acquistare e da affittare,aree da dismettere in direzione mare,monti,est ed ovest,incarichi professionali e dirigenziali ‘a ‘ccù ‘nni voli ‘nnavi, nomina di tenenti,sottotenenti e caporali di giornata,aumento di stipendi,indennità,contributi e prebende,perforazioni di costoni rocciosi e di arenaria,asfalti,tralicci con trasmettitori e ricevitori,strisce blu e supermercati,rifugi e pescherie,frutta e verdura con e senza carrettelle.,panifici,panellerie,posti di ristoro,dehors e ombrelloni.Una girandola infinita di “chi ti servi? “,“ci parrasti cu’ sinnacu?,ciù ricisti a jhonny ,“ci vutasti pi’ antonellu ?All'improvviso il colpo di scena:don Peppino Barby invece di prendersela con Totò le Mokò(lo chiamano cosi’ da quando è stato in Tunisia)che lo aveva posato ,sfidando la lingua italiana,violando la sacralità della consecutio temporum (ma cu cciù porta?)se ne va in tivvu’ e sparare una serie cosi ampia,articolata,fantasmagorica,effervescente,trictraccante,minchiate da fare impallidire gli esilaranti interventi  di una buonanima che ricordiamo con affetto e per affetto non citiamo.Disse,oggi,al giovane giornalista di Tele Occidente che Gianluca Ricupati avrebbe dovuto chiedere ai consiglieri di maggioranza che era suo intendimento essere nominato Presidente della Commissione d’indagine sulla vergogna del servizio della raccolta e smaltimento dei rifiuti .Una grave falsità perché ,al contrario,un minuto prima Gianluca in quella tivvù (ma lo aveva detto il giorno prima a TV7 e ancor prima in lungo e in largo ) disse quel che sostengono tutte le persone per bene: che lui aveva rinunciato a quel ruolo considerato che la sua legittima richiesta poteva costituire ostacolo alla composizione della Commissione stessa.Ed anche per rispetto di quanti consiglieri di minoranza lo avevano sostenuto.Il consigliere Michele Chimenti molto correttamente rispetto alle miserabili scorrettezze di questa truppa di scalzacani,si era dimesso da componente della Commissione per non prestare il fianco alla maggioranza di Loby mentre noi riteniamo che i consiglieri comunali di maggioranza NON POSSONO E NON DEVONO  nominare quelli di opposizione.Nella vituperata Prima Repubblica il nostro Comune con Segretari comunali del tipo dell'eccellente dottor Salvatore Bonaviri,democristiano dichiarato ma con un alto senso del suo ruolo e dovere,non permise mai che la maggioranza dominata dai dicci' potesse nominare ,a suo piacimento,i membri dell’opposizione che DI DIRITTO E NON PER CONCESSIONE dovevano fare parte di una qualsiasi organismo in cui,appunto, l'opposizione o minoranza aveva DIRITTO  di esserci.Quando mai s’è visto in un Comune serio che i rappresentanti della minoranza nelle Commissioni consiliari vengano eletti con i voti della maggioranza?Ciascuno VOTA I SUOI RAPPRESENTANTI .Il fatto è che da quando nel 2008 nel nostro Comune si sono insediati Ali’ Babà e i 40 ladroni Partinico ha perso oltre che la sua faccia tutta intera la sua storia e dignità .
Toti Costanzo


domenica 11 maggio 2014

QUANDO CON GIACOMINO VITALE," L'ACQUALORU", RUBAMMO L'ENERGIA ALL'ENEL



Non sapevo che se ne fosse andato anche se ,incontrandolo,a volte mi manifestava preoccupazione per il suo stato di salute .L'ho appreso dal necrologio che campeggia in tante parti della città:la famiglia Vitale-Costa... Lui era stato per tanti anni dipendente del nostro Comune e la sua nota competenza nel settore dell’acquedotto comunale ne faceva un punto di forza di quel servizio.Giacomo Vitale,Giacomino,era anche un “acqualoru”,un operaio dell’acquedotto che non passava inosservato e non solo per la sua loquacità e spumeggiante personalità ma perché lo trovavi disponibile SEMPRE.Ovviamente mi riferisco alla sua disponibilità di dipendente comunale che non si sottraeva ad una spiegazione quando, ad esempio, gli veniva posta una domanda sulle ragioni della mancanza dell’acqua in un quartiere o perché ,a seconda della “manovre”,l’acqua in un punto  dello steso quartiere arrivava e in altro no.Da consigliere di opposizione registravo come la stragrande maggioranza dei dipendenti,manifestassero una smaccata anche se comprensibile dipendenza dall’assessore o dal sindaco di turno ,spesso sempre pronti a nascondere una scomoda verità sulla non funzionalità dei servizi, mentre verificavo quando se ne manifestava l’occasione,come Giacomino al contrario fosse un dipendente rispettoso delle gerarchie ma sostanzialmente libero,disponibile a non nascondere certe "misteriose" verità che quel settore spesso nascondeva .Come tutti gli uomini di questo mondo tuttavia, aveva anche i suoi limiti e le sue debolezze.Ma era un lavoratore generoso.Mi piace ricordare questo operaio del nostro Comune, e che oggi non c’è più, cosi’ come mi piacerebbe che venissero ricordati altri dipendenti,a diverso livello,che per decenni hanno assicurato nel modo più decoroso possibile la vita amministrativa della nostra città.
Ma mi piace ricordare Giacomino Vitale per un fatto che,quando si manifestò,ebbe a stupirmi e di cui spesso nell'incontraci, ricordavamo.
Era un infuocato mese di agosto del 1999 ed ero vice sindaco di Gino Geraci che proprio in quel periodo era andato negli Stati Uniti a fare visita alla nostra comunità di partinicesi.Ero il primo amministratore comunista nella storia della nostra città dopo la brevissima esperienza del PCI che,però, da esterno ebbe a sostenere negli anni ’60 prima la sindacatura di don Pietro Virga eletto indipendente e poi della Giunta del dott. Mimi’ Cataldo che ruppe col suo Partito.Era la DC dei dissidenti Mimi’ e Ciccino Cataldo eletto senatore ,Totò Governanti,il dott. Gino Garofalo,don Nitto Buffa indimenticabile guida della nostra “fanfarra” che era stato candidato alle elezioni comunali del 1964 seppur non eletto.E di tanti altri democristiani che mettevano in discussione l’unità ( e per certi versi anche un certa arroganza)della DC ufficiale.
In tutto il quartiere a valle e a ridosso della distilleria in quell'estate del 1999 non arrivava acqua.C’era la giusta protesta e disperazione dei cittadini.Mi trovai a fronteggiare l’evenienza essendo,in questa occasione,dalla parte dell’Amministrazione comunale.Negli anni ’70,da consigliere insieme ai compagni del PCI tra cui don Cola zio di Gino Geraci,eravamo stati protagonisti di una memorabile battaglia per la mancanza dell’acqua in tutto il quartiere “Passannanti” cioè il versante a valle della città,lato Palermo.Dopo una settimana di animazione politica guidammo al Comune 300 donne che invasero la sala consiliare,facendo letteralmente fuggire il sindaco Angelo Geraci fratello di Gino e nipote di don Cola incapace a far fronte a quella “furia” femminile che divenuta coscienza politica si trasformò in una vera azione rivoluzionaria.L’intervento dell’allora Commissario di Pubblica Sicurezza ,che s’impegno’ alla soluzione della questione e con la nostra garanzia ,ebbe a risolvere definitivamente il problema.Dunque nell’estate del 1999 manca l’acqua in tutta la zona a valle lato Trapani.Chiedo a Giacomino cosa si poteva fare. Mi dice.” Senti, la precedente Giunta comunale del sindaco Enza Maria Romano nei pressi del “Castiddazzu” ha realizzato un terzo serbatoio che attualmente è strapieno d’acqua.I lavori sono stati realizzati e collaudati ma perché l’acqua possa arrivare nelle condotte serve che venga attivato il servizio di energia elettrica .Sebbene l’amministrazione da mesi abbia fatto richiesta di collocare il contatore ,e di conseguenza attivare l’impianto ,ad oggi l’Enel non ha voluto provvedere né c'é stata alcuna reazione da parte degli uffici 
Incredulo lo guardai stupefatto.”Giacomino-gli dissi- se tu fossi al posto mio cosa faresti? “Semplice -mi rispose-:andrei sul luogo ed anche senza il contatore collegherei i fili e attiverei l’impianto.Ma fare questo significa assumersi la responsabilità di “rubare” la luce all’Enel”.
Mi assunsi la responsabilità di "violare" la legge .Di primo mattino io e Giacomino ci recammo al terzo serbatoio .Sotto la mia preoccupata (non perché fottevamo la luce all'Enel ma per eventuali pericoli alla persona) collegò i fili e mettemmo in funzione i motori.Un fiume d’acqua si riverso’ a valle con piena ed ampia soddisfazione dell’assessore,di un gongolante Giacomino e sopratutto dei cittadini.Di li' a poco l'Enel collocò senza fiatare ! 

Toti Costanzo   

martedì 6 maggio 2014

NO,CONSIGLIERI MOTISI E DI TRAPANI ,LO BIUNDO NON CI CONDURRA' IN ESTATE AL MARE DELLA CIAMMARITA!



Devo fare una doverosa premessa.Sono profondamente convinto che ciascuno di noi abbia il diritto di decidere di sé,di fare le scelte come meglio gli aggrada.Può impegnarsi o disimpegnarsi,essere fedele e coerente oppure non esserlo,mantenere i patti oppure disattenderli,abiurare alle scelte politiche o religiose o restarvi fedele.Per cui se c’è,ad esempio,un consigliere comunale eletto in una lista,in un contesto particolare e a sostegno di un progetto,se lo ritiene utile perché a suo avviso ne sussistono le giuste ragioni,può operare altre scelte.Se tutto ciò avviene con profonda convinzione e perfetta buona fede,allora i cambiamenti sono moralmente accettabili e giustificati.Quel che,però,non si può condividere né tanto meno giustificare  è quando il cambiamento delle proprie posizioni sia dettato da personali vantaggi economici o di carriera ,opportunismo,altri interessi irriferibili come la corruzione in politica, il voto di scambio.Tutto ciò,ovviamente,non può trovare alcuna giustificazione morale.Su questo argomento nel Consiglio comunale della nostra città,ad esempio,(ma questo può anche accadere e accade all’interno della macchina amministrativa) si potrebbero citare diversi casi.Uno in particolare,però,ha colpito e sconcertato l’opinione pubblica,e che s’intende citare.
Nella trascorsa consiliatura,e per ben cinque anni,si è visto un consigliere di opposizione alla maggioranza di Lo Biundo - e a detta di più per ragioni mai pubblicamente confessate-inveire,protestare,minacciare,farsi addirittura cacciare a forza dai lavori di quel consesso per l’eccesso di volgarità ed arroganza manifestata nei confronti del sindaco.Lo stesso consigliere rieletto nel 2013 ,e sempre in una lista che si opponeva a Lo Biundo,improvvisamente appare in una pubblica iniziativa a fianco di colui che era stato oggetto di continue contumelie,irrisioni e minacce.Seduti allo stesso tavolo in una pubblica iniziativa del Partito del consigliere ,divenuto anche quello del Sindaco, e di cui abbiamo detto tanto sulle ragioni di un tal salto “della quaglia” o se preferite “conversione” non certo nel senso religioso ma di convergere verso gli stessi interessi.Tutti e due insieme ,appassionatamente.
Tutto finito,dunque,dimenticato,archiviato,sepolto sia gli epiteti che le minacce?Buon per loro picchi nuddu si piagghia ca' nun s'arrumigghia.Ora, noi che ne abbiamo visto di tutti i colori ,non è che ci siamo tanto scandalizzati di questo rentreé in quanto si tratta di personaggi della stessa “levatura”,con gli stessi intendimenti ed obiettivi,stessi interessi e fini: considerare la “Politica” lo strumento di cui servirsi,di volta in volta,contro qualcuno o qualcosa o per qualcuno e per qualcosa che non sono,di certo i cosiddetti “interessi della collettività ”.Tuttavia la cosa non ha turbato più di tanto i nostri sonni e men che meno quelli dei tanti cittadini che hanno avuto modo di “pesare” Lo Biundo e la sua combriccola in questi anni di esercizio di tanta sporca amministrazione.E sporca non solo in senso materiale.Al più si è abbassata ulteriormente la soglia della decenza che con Lo Biundo e suoi innumerevoli,ciclici soci di maggioranza è arrivata al fondo del barile.
E mentre la città sprofonda c’è chi a questo impresentabile sindaco tende la mano.Lo fa,certo,con un certo stile,pubblicamente,alla luce del sole e non certo “rintra ‘i malaseni” e negli alti rifugi lontano da occhi indiscreti,invitandolo attraverso la tivvù ad accogliere proposte che a detta,ad esempio della consigliera Maria Grazia Motisi che insieme a Franco Di Trapani ( eletti in liste dell’avvocato Bonni’) lasciano i loro gruppi di appartenenza e ne costituiscono uno nuovo,”non costano niente dal punto di vista economico ma darebbero decoro a Partinico”.E noi siamo perfettamente ‘d’accordo con loro non solo perché hanno il diritto di esplorare e percorrere altre vie politiche ma perché a Partinico ci sono problemi che non costano niente ma che Lo Biundo non ha mai voluto,NON POTUTO,risolvere.Costa tanto,ad esempio e come chiede da tempo Rifondazione,riattivare la funzionalità e ridare decoro alla Galleria degli Artisti(mai nome fu scelto in maniera più incauta!) in quanto ridotta come un pezzo della peggiore periferia degradata della città?O come chiedono i due consiglieri ,ma  ancor prima lo hanno chiesto Gianluca e Valentina con una interrogazione del 31 gennaio 2014 ,per attivare gratuitamente la rete Wi-fi?E per restituire decoro alla Villa Margherita cosa necessita? E cosa costa restituire dignità al “Parco del Castellaccio” un grande polmone verde da noi salvato dal degrado ed ora al degrado ritornato?Affidarlo,forse,a qualche associazione “contigua” a lo Biundo o ai suoi più vicini collaboratori per mettersi “a firriari” nell’occasione della prima campagna elettorale utile ?
Ora io mi chiedo: perché lo Biundo pur essendo nella condizione di farlo avendo nella mani il Governo della città e,dunque,ogni disponibilità oltre che economica anche umana ,NON HA VOLUTO ?Perché non ha agito ? Forse perché glielo hanno chiesto i “suoi nemici comunisti “? Si trattava di richieste “distruttive”? E perché i due consiglieri Motisi e Di Trapani intendono convincerci che se le stesse richieste le fanno loro, "se po ffà?”Suvvia,non credete che siamo abbastanza adulti e vaccinati per comprendere che le cose non stanno cosi’?I due consiglieri ,che tra l’altro hanno abbastanza esperienza politico-amministrativa (sono stati entrambi assessori in Giunte di Giordano)  devono condividere con noi che la scelta dell’autonomia dagli altri presuppone il raggiungimento di ALTRI TRAGUARDI.Cosa assolutamente legittima ed assolutamente non contestabile.Basta dirlo e tutto diventa più chiaro!
P.S. Un mio carissimo amico e fine professionista mi ha chiesto di chiedere ai due consiglieri: “Ma davvero pensate che Lo Biundo ,incapace di togliere perfino i rifiuti che penzolano in ogni luogo e in ogni dove ,sia nella condizione di trasportarci in estate al mare della Ciammarita con un qualsiasi,anche sgangherato,bus navetta?

Toti Costanzo