martedì 23 dicembre 2014

E LEI, PROFESSORESSA SICULA, CHE NE PENSA DI LO BIUNDO E DELLA SUA CORTE ?



PREMESSA : Il Circolo "Peppino Impastato" del Partito della Rifondazione Comunista di Partinico ha analizzato le vicende che hanno recentemente interessato il PD di Partinico relative alla defenestrazione dell'ex segretaria Provenzano e sopratutto "La lettera aperta" della nuova oltre che il comunicato del consigliere comunale del PD,Michele Chimenti  pubblicato il 14 del corrente mese. Le  riflessioni dei comunisti partinicesi si possono trovare nel documento oggi pubblicato integralmente dal quotidiano on-line "QLNEWS " che ringraziamo oppure nel nostro sito PrcPartinico e dal titolo "Documento politico del Circolo di Rifondazione Comunista di Partinico.Con questo post s'intende aggiungere qualche altra nostra BREVE considerazione sulla vicenda .

Fatta,dunque,questa premessa appare intanto opportuna una considerazione sul consiglio comunale di ieri che ha visto l'Assessore al Bilancio,Pantaleo,il quale senza provare alcuna vergogna piuttosto che chiedere scusa alla città per avere presentato un ulteriore,FALSO  BILANCIO DI PREVISIONE DELL'ANNO 2014 ( si,avete capito bene:il bilancio di previsione cioé lo strumento economico che IPOTIZZA COME SI DEBBA GOVERNARE UNA CITTA' NELL'ARCO DELL'ANNO e che i Comuni seri al massimo approvano entro il mese di marzo)si presenta in tivvu'  e pensa di poter censurare i consiglieri comunali di opposizione sottrattisi alla squallida farsa di discutere un documento fasullo proprio quando già l'anno é concluso.Ci vuole una faccia talmente tosta per difendere l'indifendibile e si prova vergogna soltanto a parlare di costoro e di quanti li sostengono.E tra questi,oltre a noti pennivendoli ci sono alcuni dipendenti scritti a libro paga di questa amministrazione che firmano tutto.E quando diciamo tutto SIGNIFICA PROPRIO TUTTO. ANCHE LE VERGOGNE. 
Ci siamo chiesti,però, se tra  i sostenitori dell'abusivo Lo Biundo (cioé tra chi sceglie di essere "di una parte" e dunque contro "l'altra ") ci sia anche la nuova segretaria del circolo del PD locale e di recente eletta,la professoressa Francesca Sicula.Non é che a noi la cosa potrebbe interessare piu' di tanto se si trattasse di cosa privata.Ciascuno scelga chi vuole.Ma chi intende svolgere un ruolo pubblico che puo' incidere sulla vita della comunità - ed essere segretario di un Partito significa esattamente anche questo- deve dire chiaro alla città per chi e per che cosa parteggia.Per i qualunquisti saltabanchi sempre al servizio di un padrino che il giorno prima delle ultime comunali osannavano il "civismo" contro il ruolo dei Partiti e il giorno dopo,avvalendosi di tanti mercenari ed accattonatori del voto andavano alla conquista proprio di uno di questi?Ovviamente quello di maggiore "Potere" (si tratta di una costante ovvia) con lo scopo non solo di rifarsi una verginità mai posseduta,darsi una identità mai avuta,inserirsi in una "Storia" che non potrà mai essere sua ( cosa c'entra un personaggio cosi' con un Gramsci o con un Luigi Sturzo,un Berlinguer o un Moro?)pensando che con la spregiudicatezza,il cinismo,la cattiveria vendicativa si possano costruire carriere,comprarsi uno status cosi' come facevano e spesso ancora fanno i neo arricchiti che rilevavano,pagando,dai nobili decaduti un fasullo titolo nobiliare convinti,cosi',di potere cancellare il passato e dare vita ad un albero genealogico che non gli apparteneva.Oppure,al contrario,avere massima comprensione e sopratutto rispetto per chi in un Partito é cresciuto,per questo ha penato,combattuto,scontrato(con noi comunisti gli scontri sono stati ferocissimi fino a ieri ) ma che sostiene IL VERO quando dichiara che il SUO  Partito si presentò e nel 2007 e poi nel 2013 quale alternativa a Lo Biundo e alla sua corte dei miracoli?Dunque,secondo costoro ( e secondo anche la professoressa Sicula stante le sue pubbliche dichiarazioni e che a quanto é dato sapere avrebbe dovuto capeggiare proprio la lista del PD quale candidata sindaco contro il civico  Lo Biundo )chi é COERENTE va punito con l'espulsione e messo sulla bocca di un Lo Iacono qualsiasi ed i lestofanti,invece,esaltati ?Non le sembra veramente troppo professoressa?Non le sembra che cosi' facendo prima o poi anche lei potrebbe pagare un pesante prezzo cosi' come é accaduto alla molto ingenua ma dignitosissima Mariella Provenzano?E lei questo prezzo,eventualmente,intenderebbe pagarlo?Nella sua lunga "Lettera aperta" non ha speso una sola parola nei confronti di una impresentabile,almeno per noi,amministrazione comunale.Ovviamente non pretendiamo che condivida il nostro giudizio che,le assicuriamo,assai diffuso in città piu' di quanto si possa pensare,ma ha l'obbligo morale di esternarlo un giudizio,qualunque esso sia.Infine nella sua lunga circolare ad uso e consumo degli interni,un vademecum certamente utile e pieno di buoni propositi ma non certo un "progetto" per la nostra città,cita Danilo Dolci,le sue lotte nate dalla capacità che aveva nel costruire dal basso.Noi che d quella storia ci sentiamo "carne e sangue" abbiamo certamente apprezzato.Ma Danilo ebbe anche a scrivere sul muro di contenimento lungo la via per Alcamo durante la fase piu' acuta dello  scontro a difesa dell'acqua dell'invaso Poma quando i democristiani dell'epoca intendevano cederla agli affari e alla mafia della città di Palermo,una frase che resta nella nostra coscienza di comunisti e nella storia della nostra città e del Paese .Scrisse Danilo che CHI TACE E' COMPLICE DEGLI ASSASSINI.Ovviamente si riferiva a quanti non hanno il coraggio di dire quel che pensano veramente e, tacendo, consentono ingiustificate tolleranze o,peggio,nefandezze.Le chiediamo: e lei ,professoressa,tace o ci comunica il suo pensiero?E sopratutto ci dice cosa pensa, veramente,di Lo Biundo e della sua corte ?
Toti Costanzo 
                     

lunedì 22 dicembre 2014

COME T'IMPUPO UN PICCOLO CARROZZONE CLIENTILARE PER POLITICI RICICLATI : RESTAURO UNA CHIESETTA, UN PONTICELLO, UNA FONTANA,TIRO SU UN MURETTO A SECCO E VOILA',IL LORO GIOCO E' FATTO!

                                               Avevamo assunto l'impegno che sul restauro della chiesetta di S.Cataldo e sulle responsabilità dell'inquinamento di quell'area ci saremmo ritornati con un nuovo post.Lo abbiamo fatto anche se ci scusiamo con i lettori per la lunghezza del testo.Tuttavia "per capire meglio" non potevamo scrivere meno di quanto abbiamo scritto.BUONE FESTE.

Il quotidiano on-line “Terrasini oggi”diretto dal prof. Giuseppe Ruffino ha di recente  realizzato un ampio servizio sul recupero della chiesetta di San Cataldo con video-interviste di Franco Cascio all’archeologa della Sovrintendenza ai BB.AA,all’architetto Direttore dei Lavori per conto del GAL (Gruppo azione locale)Golfo di Castellammare e dell’Arciprete di Terrasini che da poco tempo ha preso il posto del partinicese don Raffaele Speciale.Qualche emittente locale di Partinico intervistò anche il Presidente della società GAL Golfo di Castellammare ( di cui abbiamo scritto nel precedente post) che si diffondeva nell’esaltare quella zona dove da millenni si è sempre riversato il fiume Nocella.Questa baia fu porto per lo sbarco di merci durante il periodo romano,merci che risalivano attraverso l’antica trazzera regia la quale si immetteva in quella che é la SS113 e negli anni 60/70,ma anche dopo seppur sporadicamente,servi’ per scaricare e trasportare le casse di  sigarette di contrabbando nella mani della mafia locale.Sulla collinetta sovrastante la chiesetta negli anni ’70 con gli amici del Gruppo studi e ricerche (Masetto Aiello,Giulio Bosco,Giuseppe Casarrubea,Jack Speciale,Tuccio Amato ed altri) raccogliemmo un miriade di reperti archeologici di cui fece tesoro Vittorio Giustolisi,un funzionario della Regione siciliana con una grande passione per l’archeologia scomparso nel 2012,per scrivere il suo  “Parthenicum e le aquae segestanae”.Nel 1975,proprio a ridosso dei ruderi della chiesetta, organizzammo un campeggio per i giovani comunisti di Partinico.
Il Nocella che per secoli si è riversato lento e limpido nel mare trasportando in tempi ormai lontani grossi ciotoli,custodendo anguille granci e urgiuna e sulle cui sponde cresceva il corbezzolo e vi nidificava il pendolino,una volta elemento caratterizzante la baia di S.Cataldo, è diventato dal 1975 in poi una vera cloaca.Una cloaca che sversa nel mare antistante milioni di metri cubi di materiale puzzolente ed inquinante devastando una intera zona.Ma vedi i casi della storia !Chi contribui’ ad impedire a quell’area di liberarsi dall’inquinamento oggi guida una società che si è assunta il compito di ricostruire quella chiesetta cercando di convincerci che il recupero di quel bene potrà rilanciare quella zona dal punto di vista turistico.Come se turismo,sporcizia,inquinamento invasivo,mancanza di viabilità si possano conciliare.I fatti che riguardano le ragione dell'inquinamento,comunque,sono noti a quanti non hanno memoria corta e a cui non sfuggono le vicende del nostro territorio e che mi sono incaricato di raccontare in un pamphlet pubblicato nel 1996 che sintetizzo.
1984: iniziamo nel luglio e in pochi una guerra senza quartiere nei confronti della distilleria Bertolino per gli effetti devastanti che la sua attività incomincia a provocare sul mare,sull’acqua e sull’aria.Nasce in quella lunga estate di lotta il “Comitato per il disinquinamento e riequilibrio del Golfo di Castellammare”.Nel 1986 11 Comuni della nostra zona (compresi S.Giuseppe Jato e S. Cipirrello) si costituiscono in Consorzio insieme alla Provincia regionale di Palermo.Il primo nel nostro territorio (ed anche l’ultimo)organismo associativo di enti locali con lo scopo di costruire uno strumento che avesse al centro del suo impegno il disinquinamento della costa che va da Cinisi a Balestrate passando per Partinico e Borgetto,Montelepre e Giardinello e la costruzione di un unico impianto di depurazione per i due citati Comuni dello Jato che,allora come oggi,scaricano i liquami nel fiume Jato che alimenta il Lago Poma .
Il Consorzio ottiene dalla Regione siciliana un finanziamento di 40 miliardi delle vecchie lire.Si elabora un progetto,si appaltano i lavori ad una impresa,la Termomeccanica s.p.a. una società partecipata con capitali statali.Ovvio l’interesse della mafia.C’è, forse,opera pubblica in Italia in cui la mafia non cerca di condizionarla con lo scopo di trarne il massimo profitto?Ovviamente l’impegno di ogni buon amministratore è quello di non consentire ai mafiosi di penetrare e condizionare e non certo di impedire la realizzazione delle opere.
Alle elezioni del 1994 vince Forza Italia ed elegge Presidente della Provincia l’on. Francesco Musotto.Nel 1996 viene arrestato ed é costretto a dimettersi mentre,intanto,il Consiglio di amministrazione del Consorzio nel 1993 aveva concluso il suo mandato e lo stesso organismo veniva commissariato.Proprio nel febbraio del 1996 il Commissario nominato dalla Regione riteneva che il Consorzio si dovesse sciogliere inventandosi INESISTENTI RAGIONI con l'accondiscendenza e il donnabondismo di tanti sindaci dei Comuni consorziati.A giugno viene eletto Presidente della Provincia chi oggi guida il GAL il quale piuttosto che approfondire la questione ritenne,insieme a personaggi della sua Giunta noti per una esasperata furia antimafiosa,di coinvolgere la magistratura.Si, perché la mafia…..
Appare superfluo dire che tutto,come era presumibile,finiva nel nulla ma,cosa grave,andavano persi definitivamente finanziamenti e progetto.Il risultato:nessuna opera venne piu’ realizzata,nessun depuratore costruito (quelli di Cinisi-Terrasini e San Cataldo e quello che doveva servire i due Comuni dello Jato )in aggiunta agli già esistenti ma bisognosi di ampliamenti e di interventi come Partinico,Trappeto e Balestrate mentre il  Nocella continua a scendere lento verso il mare ma le cui acque sono sempre piu’ luride,scomparsi ciotoli,anguille,granchi ed urgiuna e il pendolino non nidifica piu’.Scomparsi perfino i muletti che davano il nome alla Cala.La stessa fine,quella Giunta provinciale,riservo’ al progetto già finanziato per realizzare la direttrice Partinico-Corleone che avrebbe consentito alle popolazione dell’entroterra con la costruzione di un’ampia arteria di trasferirsi in 15 minuti da quei Comuni alla costa.Oggi quella strada è esattamente come era dalla fine della seconda guerra e raggiungere Corleone (o S.Cipirrello e S.Giuseppe Jato) diventa una impresa.E la Partinico-Corleone era uno degli obiettivi che si proposero alla fine degli anni ’70 i comunisti delle aree del partinicese e del corleonese che avevano elaborato un importante “Piano di sviluppo” delle due aree paradossalmente fatto fallire proprio da chi da quel Partito aveva ricevuto TUTTO.Certo,dissero,che  anche per la Partinico-Corleone le infiltrazioni,le interferenze,gli interessi e soprattutto la mafia….
Oggi si tenta di ricostruire la chiesetta di S.Cataldo,ci si attarda davanti ai microfoni parlando di sviluppo turistico.Cosa buona e giusta ma sicuramente tardiva,ipocrita,e poca cosa rispetto ai progetti di cui abbiamo detto, quelli si' capaci di rivoluzionare la vita del nostro territorio, 
Per concludere,ci permettiamo ricordare al giovane cronista Cascio ed anche all’attuale Arciprete di Terrasini che per ragioni diverse,e certamente anche per la loro giovane età,non possono averne conoscenza che:
-l’Arciprete di Terrasini,Raffaele Speciale,ebbe a dare l’incarico di progettazione (progetto in parte finanziato e realizzato) per il recupero della chiesetta di San Cataldo ,all’architetto cinisense Vincenzo Provenza ;
-il sindaco di Terrasini Carmelo Carrara aveva fatto finanziare e realizzare il progetto di di recupero e funzionalità della regia trazzera che dalla 113 porta direttamente alla chiesetta;
-la reggia trazzera,oggi,è sostanzialmente di nuovo dissestata e DI FATTO IN PARTE PRIVATIZZATA mentre nessuno spiega che fine abbia fatto il progetto Provenza .
Ed infine ci chiediamo: ma c’è una ragione che giustifichi l’esistenza di questo piccolo carrozzone denominato GAL che dovrebbe convincerci come lo sviluppo del turismo  ,e non solo,possa passare attraverso il restauro (cosa culturalmente anche opportuna) di un ponticello,di una chiesetta,di una fontana seppur araba o di un muretto a secco tirato su sul Furi,mentre un'ampia porzione di splendido territorio del partinicese é immersa nel degrado piu’ vergognoso e devastante ?
Toti Costanzo







sabato 13 dicembre 2014

LO ZUINO LO BIUNDO, IL GAL GOLFO DI CASTELLAMARE E LA CHIESETTA NELLA BAIA DI SAN CATALDO



Fu incontrando Sabrina Vitale nell’occasione della piantumazione  a Villa Borsellino di un ulivo per ricordare Gino Scasso,che ragionammo seppur sommariamente sul Gruppo Azione Locale,GAL Golfo di Castellammare società consortile a r.l. costituita nel dicembre del 2010 dai sindaci di Alcamo,Partinico,Borgetto,Cinisi,Terrasini,Trappeto e Balestrate insieme ad  associazioni ed imprenditori e che avrebbe quale finalità quella di promuovere lo sviluppo  economico, sociale e culturale dei territori che ne fanno parte.
Convenivamo sulla poca attenzione che su questa società é stata fino ad oggi posta dall’opinione pubblica democratica che ben poco sà cosi’ come sulla totale disattenzione di quelle poche forze politiche progressiste e di sinistra piu’ o meno organizzate che agiscono nel territorio in controtendenza politica rispetto a coloro che quotidianamente ed effettivamente questo lo gestiscono avendo creato un miscuglio di interessi trasversali che hanno ridotto la “Politica” ad un affare di pochi e per pochi.Il caso di Partinico è abbastanza significativo ed illuminante.Ci siamo lasciati con Sabrina reputando necessario approfondire l’argomento e che ne avremmo ridiscusso.Dunque il GAL,questa società quasi misteriosa avvolta da uno strato di ovattato semisilenzio assume,però,personale,appalta lavori,dà incarichi,costruisce long list di specializzati da utilizzare per  eventuali assunzioni e nelle quali non si contano  gli esperti alcamesi.Non a caso è ad Alcamo la sede della società e uno dei suoi piu’ autorevoli costituenti è stato l’ex sindaco Giacomo Scala,notoriamente giovane intelligente e furbo,allievo dell’ex senatore Papania cui Lo Biundo fece da zuino(come d'altronde nei confronti di tanti altri prima del senatore) nella vicenda della società dei rifiuti AIMERI AMBIENTE che si disse in odore di mafia.Vi ricordate la pervicacia con la quale Lo Biundo intendeva passare all’ATO Rifiuti di Trapani dove operava proprio quella società?E se non fosse stato per la determinazione della Regione siciliana oggi LO Biundo ci avrebbe consegnato nella mani dell'AIMERI.Dunque il GAL,a nostro parere,altro non è se non un piccolo carrozzone in cui,insieme a tanti partinicesi (Vito D’Amico per la CNA,Giuseppe Speciale per la Confcommercio e gli imprenditori agricoli Matteo Lo Duca e Giovanni Speciale e quelli vinicoli Bugnano, Cusumano e Licari ) è presente anche la banca Don Rizzo sostenitrice a Partinico di tante iniziative anche culturali(recente la stampa del libro del prof.Vito Scaglione) ma sopratutto con attribuzione di incarichi di primaria responsabilità anche a residuati politici della prima repubblica ai quali gli attuali Partiti,in primis il PD che nel territorio spadroneggia,hanno trovato loro una proficua collocazione.Per cui trovi alla guida quale Presidente del Consiglio di amministrazione del GAL Golfo di Castellammare e fin dalla sua costituzione,l’ex Presidente seppur per poco della Provincia di Palermo quando nel 1996 con l’arresto dell’on. Musotto si andò alle elezioni anticipate.Ora una domanda appare opportuna e giustificata:come è possibile che con dentro la società GAL Golfo di Castellammare tanti imprenditori partinicesi ed alcamesi che l'hanno costituita e che indiscutibilmente avrebbero sicure capacità gestionali se è vero,come é vero,che operano nel difficile settore dell’impresa e,quindi,dello sviluppo anche economico,che  si elegga alla guida una persona che non ha mai avuto alcun ruolo nell’ambito dei Comuni costituenti il Gal,che non risulta essere neppure un imprenditore e che, quindi,come sosteniamo viene eletto soltanto per le ragioni cosiddette “politiche”?Ovviamente la questione va sicuramente approfondita e noi,ovviamente,l’approfondiremo.
Tuttavia,va detto,che la ragione di questo nostro post nasce non solo dalla conversazione con Sabrina Vitale e su cosa rappresnti questa società ma per un fatto che ha, almeno per noi,dell’ INCREDIBILE :trovare l'ex Presidente della Provincia e Presidente del GAL intervistato proprio in quella baia di S. Cataldo oggetto ad oggi di uno sconvolgente e devastante inquinamento del mare.Intervistato perché il GAL Golfo di Castellammare farà restaurare la chiesetta dove fino a qualche decennio fa,e per secoli,il 15 maggio Festa dell’Ascensione i nostri contadini ed allevatori portavano li’ le bestie perché il sacerdote le benedicesse. Ma della chiesetta,di chi NON HA VOLUTO disinquinare il mare di S.Cataldo,e di altro e sempre sull’argomento ne scriveremo nel post prossimo.

Toti Costanzo




























sabato 6 dicembre 2014

L'ALBERO DI LO BIUNDO E DEI SUOI NUOVI PIRAHNA






IL PIETOSO  E MESTO PSEUDO ALBERO DI NATALE COLLOCATO IN UNA DIVENUTA SQUALLIDA PIAZZA DUOMO UNA VOLTA PIENA DI VITA, DI LUCI, DI SPERANZE  MA OGGI CROCEVIA DI INNUMEREVOLI VERGOGNE UMANE ED URBANISTICHE,RICHIAMA ALLA MEMORIA UNO SCHELETRO .UNO SCHELETRO SIMBOLO DI UNA CITTA' OGNI GIORNO DI PIU' DIVORATA DA IMPLACABILI CANNIBALI CHE HANNO TROVATO DIMORA AL PALAZZO COMUNALE DEL QUALE HANNO SPURPATO PERFINO I CHIODI DELLE MURA .
CARI CONCITTADINI BUON NATALE   E MEDITIAMO SUL NOSTRO PRESENTE MA SOPRATUTTO SUL NOSTRO FUTURO.
Sala Rossa 

giovedì 4 dicembre 2014

UNA SEGRETARIA CHE VA ,UNA SEGRETARIA CHE VIENE

OSPITIAMO IN SALA ROSSA UNA COLLETTIVA CONSIDERAZIONE DI UN GRUPPO DI GIOVANI DI SINISTRA SPONTANEAMENTE RIUNITOSI PER COMMENTARE QUANTO E' ACCADUTO DOMENICA SCORSA CON LA DEFENESTRAZIONE DELLA PROFESSORESSA MARIELLA PROVENZANO DA SEGRETARIA DEL PD LOCALE.NON E',OVVIAMENTE,IL PENSIERO DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA CHE RIPORTIAMO PERCHE' IL NOSTRO PARTITO IN UNA SUA APPOSITA RIUNIONE,INSIEME A "CAMBIAMO PARTINICO",VALUTERA' ATTENTAMENTE QUEL CHE E' ACCADUTO E ANALIZZERA' IL DOCUMENTO DELLA NUOVA SEGRETARIA PUBBLICATO DALLA STAMPA LOCALE . 
Toti Costanzo  


                                  
                           "LA TERRA DI MEZZO" DEL PD PARTINICESE

Si è concluso, almeno per il momento, l'ennesimo TRAGICO teatrino messo in scena dal Sindaco Lo Biundo e dalle schiere dei suoi fedeli accoliti cui la nostra città, che mai nella sua storia aveva raggiunto tale stato di degrado, ha dovuto assistere.

SU QUEL CHE E' ACCADUTO riteniamo utile discuterne perché quanto avvenuto rappresenta emblematicamente la deriva della politica locale che scimmiotta quella  nazionale. E perché pensiamo che la politica sia tutt'altro e che i cittadini di Partinico meritino di meglio rispetto a questi squallidi spettacoli di cui Lo Biundo è, ORMAI DA TROPPI ANNI , protagonista assoluto.

Mentre il nostro paese sprofonda nei problemi, il suo primo cittadino è da mesi impegnato in giochetti per la conquista del nuovo Partito a cui è approdato dopo essere transitano per tante altre case politiche sotto la protezione del padrino politico di turno, prima venerato con assoluta fedeltà, poi puntualmente abbandonato quando caduto in disgrazia.

Negli ultimi tempi la città avrà notato che il Sindaco non si occupa più (ci chiediamo quando mai si  é occupato degli interessi collettivi) di amministrare il nostro paese: lascia fare all'assessore di turno che però deve guardarsi bene dal conquistare troppo la scena pubblica e mediatica(E' IL CASO DELL'ASSESSORE DENARO?) ,rischiando altrimenti l'esilio. Lo Biundo tratta il paese proprio come ha trattato il PD: dopo la conquista, attuata attraverso i più squallidi mezzucci, lascia il controllo ai suoi vassalli, fedeli sottomessi per compiacere sua maestà, che tiene tutto sott'occhio dall'altezza del suo sicuro rifugio.

E mentre Partinico brucia, Lo Biundo ormai considerato un fantasma in Municipio E' PRESENTE NEI SUOI AFFARI .Quelle poche volte che c'è ,vediamo accorrere SUBITO il porgitore di microfono per le sue lunghe interviste dove dice tutto e non dice nulla.Dice, pero',che Partinico non ha problemi, a parte quello dei rifiuti, che però è un problema di tutti, e che SE I PROBLEMI  CI SONO non dipendono da lui ma dallo Stato, quell'entità astratta governata dal suo leader Renzi, o dalla Regione, altra entità astratta governata dal compare Crocetta (QUELLO DELLE ZONE FRANCO URBANE ) gioca a far il padrone del nuovo Partito, potendo contare sempre su schiere di fedeli che,stavolta,l'hanno fatto penare.Stava infatti per rimanere fregato dal suo stesso trucco,rischiando di non raggiungere il numero legale dei numerosi iscritti (portati nel pomeriggio a votare e accompagnati uno per uno al seggio di domenica) per la riunione da lui stesso convocata per sfiduciare la segretaria (da lui stesso designata).Il fare e disfare a suo piacimento

In questi mesi ne abbiamo visto e sentito di tutti i colori.
Prima, in una lunga notte, Lo Biundo ha chiamato a raccolta gli accoliti che poi altro non sono che ex UDC,ex centristi,ex antinoriniani,ex lacchè di quel o quell'altro deputato regionale o nazionale..insomma UNA INFINITA SCHIERA di ex per potersi impadronire del Partito che,sull'onda del renzismo e approfittando della caduta di Berlusconi, è diventato in breve tempo il Partito del potere, del governo, dei posti e quindi un treno imperdibile per tutti gli opportunisti della politica.

Mentre Partinico continua a bruciare inizia una guerra senza precedenti tra il Sindaco e il suo ORA EX segretario a suon di minacce e dichiarazioni velenose contro chi Lo Biundo aveva fatta eleggere con le sue 500 tessere in una notte .Se la ritrova contro perché - dice l'ex segretaria- Lo Biundo in lei pensava di avere trovato  un "tappetino" .
Oggi la stessa ex segretaria ci racconta di una serie di tanto gravi irregolarità perpetrate nel corso della sua sfiducia che un Partito serio (MA IL PD DI LO BIUNDO NON LO PUO' ESSERE ) dovrebbe subito annullare tutto. Il tutto per far eleggere una nuova segretaria che,non ce ne voglia perché non la conosciamo,PRESUMIAMO SE VUOLE CONTINUARE A SVOLGERE IL SUO RUOLO SENZA PROBLEMI, dovrà fare la burattina del padrone per evitare di far la fine della sua predecessora.

Ciò che è avvenuto non è diverso da quanto avviene in tante altre città all'interno di un Partito che per quel che si vede  e si legge ( vedi in ordine di tempo "il caso Roma" ) assume sempre piu' la forma di un contenitore di potere dentro cui trova ospitalità la peggiore politica della peggiore prima repubblica .Gente irresistibilmente legata alle stanze dei bottoni e del potere pur di trarne profitto personalmente MA a danno del bene comune e dei diritti di tutti i cittadini.C'é nel PD,anche quello di Partinico UN ALTRO PD CHE NON SIA QUEL CHE VI HA PORTATO DENTRO LO BIUNDO ? Noi ce lo auguriamo .Ma chi vivrà, vedrà.



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domenica 23 novembre 2014

SE NE E' ANDATO GINO SCASSO, STRENUO DIFENSORE DELL'AMBIENTE E DELLA VITA




Con Gino Scasso se ne va un’altra di quelle importanti personalità che a Partinico hanno voluto pervicacemente costruire negli ultimi trent’anni una forte e diffusa coscienza ambientalista.Dopo Nino Amato e Piero Ciravolo ora se ne è andato anche lui.Fu,la nostra, la generazione che in nella lunga,indimenticabile estate dell’84 apri’ gli occhi ad una comunità sonnacchiosa,accondiscendente,compiacente che aveva consentito la rottura dell’armonia che nella nostra zona equilibrava da sempre il rapporto tra aria,acqua,mare,terra,uomo.E fu in quell’estate che il democristiano Nino Amato si ritrovo’ con un pezzo del PCI locale (Toti Costanzo,Vincenzo Fedele, MarcoLa Fata, Toto’ Inghilleri ed altri),ad iniziare una lotta che non si è mai piu’ fermata neppure di fronte al grumo che nella nostra città ha quasi sempre solidificato potere economico e pezzi della politica locale. Gino non aderi’ da subito al nostro Comitato popolare per la difesa dall’inquinamento dell’area del Partinicese,da noi costituito.E non certo perché colluso come i Partiti politici,in testa la DC,che governavano la nostra città ma perché lui,formatosi nelle lotte della Milano del ’68 e militante della sinistra extraparlamentare, pensava con il voto che manifesto’ nel Consiglio comunale (era già stato eletto Consigliere ) a favore della riapertura della distilleria chiusa dal Sindaco Bongiorno ,di difendere cosi' gli operai che in quella industria lavoravano.Ma capi’ ben presto come le sue ragioni avessero involontariamente non solo indebolito il fronte ambientalista oltre che messo in discussione l’unità di azione della sinistra locale,ma prestava il fianco alle forze piu’ retrive che diversamente da lui intendevano soltanto difendere gli interessi dell’industriale.Dopo quell’esperienza scelse,ovviamente,di stare ,e per sempre,a difesa dell’ambientee dunque della salute e della vita dell'uomo .Ma con“l’extraparlamentare” Gino, seppur i rapporti politici non fossero  sempre sereni o di collaborazione in ragione della diversa  collocazione politica e “visione strategica” -ed anche per la diffidenza di quanti come lui militavano nelle formazioni alla  sinistra del PCI -non furono poche le battaglie condotte contro le Giunte comunali che avevano solidificato un rapporto tra DC,PSI e di volta in volta i Partiti di Cintola (il PRI prima e il PSDI poi), dominando la vita della nostra città condizionandola e costruendo un sistema clientelare che durò decenni senza alcuna possibilità, da parte delle nostre formazioni, di scalfirlo.Ma fummo insieme nel difendere coloro che non avevano né una casa né un lavoro anche se operammo separatamente.Lui a sostegno degli occupanti degli alloggi di via Ungaretti ,noi comunisti per costruire un movimento popolare,la Lega dei disoccupati, per la moralizzazione dei cantieri di lavoro e la costruzione dei 108 alloggi della 3° zona PEEP,i contributi per i senza casa,il sostegno materiale ai disoccupati.Insieme, e insieme a tanti altri,ci ritrovammo a salire e scendere le scale dei Tribunali di Partinico e di Palermo per le numerose querele dell’industriale Bertolino che tentava,senza ovviamente riuscirci, di condizionare la nostra intransigenza che non si piegava né ai ricatti né alle negative sollecitazioni .Cosi’ come fummo insieme nel 1976 a dare vita alla prima radio libera –Radio Onda Libera- con una forte caratterizzazione politica.Quell’esperienza,seppur nella sua convulsa quanto limitata vita,rappresentò la straordinaria capacità di un pezzo di sinistra partinicese che quando dialogava o collaborava sapeva costruire forti e seri momenti “rivoluzionari” come lo è la libera informazione seriamente alternativa nei confronti di un potere corruttore,compromesso,colluso anche con la mafia.L’esperienza durò poco,anche per ragioni economiche.Alla fine della esperienza decidemmo di trasferire parti utili della radio a Peppino Impastato che intanto a Terrasini dava vita a Radio Aut.
Gino Scasso era un uomo molto timido,a volte appariva anche indifeso( memorabili i miei scontri in Consiglio comunali a sua difesa contro l’arroganza di certi democristiani che tentavano di isolarlo e dileggiarlo)anche se, molto spesso,trasformava la sua timidezza in aggressività verbale.Era un modo di vincere,forse,oltre che la timidezza anche la sua ricercata solitudine che tuttavia,paradossalmente,non gli impediva di immergersi dentro il profondo del mondo giovanile assai sensibile ai temi ambientali.Ovviamente la sua competenza delle tematiche era fuori discussione cosi’ come la capacità di porre,farsi comprendere,coinvolgere.Ovviamente non avrò più la possibilità di rivolgermi a lui con il consueto :” Compagno Scasso, a che punto è la nostra rivoluzione?”.La sua è approdata in lidi più sereni.
Toti Costanzo

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lunedì 17 novembre 2014

SALA ROSSA HA RICEVUTO DA UN ANONIMO QUESTA NOTA CHE PUBBLICHIAMO.NELLA PREMESSA L’ESTENSORE HA SCRITTO CHE L’ISPIRAZIONE GLI E’ VENUTA NEL LEGGERE LA NOTIZIA CHE A PALERMO SAREBBE VENUTO IL PRESIDENTE DEL PD ,IL GIOVANE "TURCO" MATTEO ORFINI ,PER INCONTRARE GLI ADERENTI ALLA SUA CORRENTE CHE E’ CAPEGGIATA DALL’ON. ANTONELLO CRACOLICI .


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Quando tu dici “turchi” dalle nostre parti un fremito di paura scuote ancora le piu' profonde fibre e arrizzicanu ‘i carni. Il tuo pensiero corre indietro nel tempo e pensi , per prima cosa,ai lontani racconti della nonna depositati e dimenticati in una parte recondita della materia cerebrale,la quale per frenare la tua esuberanza infantile lanciava la minaccia :“St’attentu,figghiu meu, ca’ s'unna finisci arrivanu i turchi”. E “turco” era sinonimo di terrore,simbolo del male e nell’occasione diventava il deterrente necessario per porre fine alla qualsiasi.Poi crescendo e con qualche coccio di littra in piu’ scoprivi che i turchi erano quelli che praticando la pirateria e provenienti dalle coste africane,infestavano le nostre terre costiere saccheggiando,rapendo e violentando le nostre donne.Fu per tali  ragioni che lungo tutta la costa della Sicilia il famoso architetto Camillo Camilliani nel ‘500 costrui’ le torri di avvistamento che avvertivano in tempo le popolazioni le quali si organizzavano per la difesa o per mettersi al riparo dalle scorrerie.Dunque “turco” in sintesi significa corsaro,pirata,sgozzatore,violentatore, ladro. Ora noi ci chiediamo: ma a chi è venuta la originale idea, tra alcuni giovani piddini, di autoappellarsi come turco o, ancor meglio,“ giovani turchi” i quali partendo dalla corte del fu segretario Bersani (Vi ricordate?:da ministro del governo Prodi nel 1997 concesse alla signora fumalora un contributo di oltre 67 miliardi delle vecchie lire per delocalizzare la distilleria (sic!) sono approdati alla corte di Renzusconi il quale per togliersi l’obbligo del transito fece nominare un tal Matteo Orfini ( chi lo conosce bene lo chiama Matteo “morfina” perché quando parla fa calari ‘u latti )esponente proprio dei giovani turchi,Presidente del PD.Costui è convinto che in questo Partito conta qualcosa nel senso di avere potere al punto che ha convinto perfino il nostro “Antony panella”- che appena dici "potere" immediatamente strofina ripetutamente il pollice e l’indice- ad aderire alla sua corrente.Per cui,di recente,arrivato a Palermo per omaggiare il trombone Trombetta che finalmente si era sbracato( senza riferimento a niente,per carità) ai maggiorenti piddini che chiedevano poltrone a tinchité (ovviamente ottenendole),Matteo morfina fu accolto a Punta Rais da una delegazione cosi’ composta:
a) Antony che data la notevole mole sintomo di decennali scorrerie in tutte le panellerie di Palermo dovette mimetizzarsi dentro un burnus(un mantello) comprato  alla spiaggia di Romagnolo da un vu cumprà iscritto al sindacato che glelo presento’ come precedentemente posseduto dal giocatore berbero Zinedine Zidane discendente dai Tuareg (i Berberi bianchi) che nella traduzione locale significa “abbandonato da Dio “ o ancor meglio “masnadiero” .Ovviamente alla parola masnadiero Antony non ebbe alcun dubbio al punto che compro’,a completamento,anche il tagelmust che altro non è se non il copricapo in uso a quelle popolazioni; b) Gianli che naturalmente per fisico ,colore sempre ambrato della pelle( beato lui!),altezza e corporatura appena si colloca una tunica in dotazione alle popolazioni della costa nord dell’Africa fa ‘u ddiu ra fiura e non lascia dubbi sulle sue recondite origini ;il consigliere Anavant-Anavien o Rentre’ dal fisico sicuramente autorevole,frutto di lunghi e pesanti allenamenti col settechiliduecentocinquanta lanciato alla velocità di 24 m/s ed allievo di don Leonardo noto alle cronache locali non solo per le sue indubbie doti tecniche ma per avere anche assunto a tempo determinato l’incarico di assessore in una delle tante giunte dell’Abusivo; c) lo stesso Abusivo transitato con i turchi che non appena aderi’ alla proposta di Antony e cioé di entrare nella “corrente” ebbe ad esclamare :“Finalmente ho trovato la  corrente che fa per me .“E’ chi c’è piu’ turco di me?”.Ovviamente turco nell’accezione piu’ tradizionale e veritiera del termine.E,conoscendolo, abbiamo già calcolato l’ipotetico tempo di una sua permanenza in loco.D'altronde i turchi per saccheggiare non si spostavano, rapidamente ,da una costa all'altra?
Per concessione di Anonimo ,Sala Rossa            

domenica 9 novembre 2014

L'AVVOCATO NINO CALECA,ORA ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA, DA PARTINICO ALLA REGIONE SICILIANA



E’ certo che il maresciallo dei Carabinieri Caleca  che a Partinico negli anni ’60 prestò servizio presso la Tenenza,non avrebbe mai potuto pensare quando visse nella nostra città che quel suo figliuolo,Nino,un giorno sarebbe diventato Assessore della Regione siciliana cioè uno degli incarichi piu’ prestigiosi che possano capitare nella vita di un uomo che è stato intensamente impegnato anche in politica.Era,forse, impensabile per quanti come lui prestavano servizio nell’Arma,concepire l’idea che un figlio potesse diventare perfino comunista anche se in quel Partito si respirava impegno e democrazia ed era possibile costruire il proprio futuro attraverso la scelta di un difficile ideale che aveva bisogno, per sostenersi,del personale sacrificio che ti spingeva a formarti una coscienza civile attraverso le letture,le lotte e la vita nelle sezioni.Li’ era possibile costruire quel patrimonio culturale assai utile soprattutto per quanti avrebbero scelto,come Caleca,la professione forense.Nino Caleca,giovane comunista formatosi con Pio La Torre,diventa avvocato di grande spessore ed il Partito lo valorizza anche all’interno delle Istituzioni.Per cui prima lo candida al Consiglio comunale di Palermo e poi nel 1980,appena venticinquenne,lo elegge alla Provincia Regionale assegnandogli l’incarico di capogruppo.Ma Caleca prima di essere un uomo politico è un Avvocato.Per cui la sua strada è li’ dentro i Tribunali a difesa di quanti compagni o non,chiedono d’essere da lui sostenuti.E cosi’ come difende il “compagno” Nino Fontana di Villabate assume la difesa di personaggi come Cuffaro ,Mannino, Leanza o Dina  che compagni sicuramente non sono mai stati.In altri tempi questo non sarebbe stato possibile.Ludovico Corraro, infatti,seppur grande avvocato ma anche senatore comunista,per aver voluto assumere la difesa del democristiano Verzotto,non fu piu’ ricandidato dal PCI.Si direbbe,ovviamente,altri tempi anche se va detto per amore di verità che Caleca quando ha assunto la difesa di questi personaggi tutti ex democristiani e tutti coinvolti in vicende giudiziarie abbastanza complesse non era piu’ un militante organico della  sinistra.
Ora il saltabanchi imbonitore Crocetta con grandi capacità mistificatorie e che si è circondato e si circonda di personalità di grande spessore pur di sopravvivere politicamente (ha anche avuto tra i suoi sostenitori fior di politici locali come Lo Biundo e soci) ,nomina insieme alle solite mezze tacche anche l’avvocato Caleca con delega,addirittura,all’Agricoltura.Vi ricordate?Nomino’ Zichichi,Battiato,la figlia del giudice Chinnici,la figlia di Paolo Borsellino.Ma la Sicilia sprofonda ogni giorno di piu’ nel baratro di una crisi irreversibile per l’incapacità,la presunzione, la pervicacia e l'egocentrismo di questo trombone che è riuscito a diventare Presidente della Regione siciliana col 30% dei voti del 47% dei votanti e solo perché in presenza di una grave crisi di identità politica dei siciliani. Ovviamente sarà spazzato via cosi’ come lo sarebbe stato nel 2013 il suo (ex?) sostenitore di Partinico se…..
Dunque l’avvocato Caleca di cultura ed anche se ormai lontana estrazione comunista,diventa Assessore di un comparto in gravissima crisi come è la nostra agricoltura.E va a prendere il posto di un tale Ezechiele Paolo Reale,anch’egli Avvocato ma con la passione per la pallacanestro (ce lo confido’ dopo una audizione in Commissione attività produttive all’inizio della stagione irrigua e per ragione che attenevano al Consorzio di Bonifica e al nostro comprensorio ) che s’intendeva di agricoltura come tanti di noi di astrofisica.Ovviamente uno col nome di Ezechiele non poteva che combinare guai alla stregua del famoso lupo dei fumetti di Topolino.Per cui,tanto per rendere chiaro il concetto,l’onorevole del Movi 5 Stelle,Claudia La Rocca che ha immediatamente sostenuto il nostro Comitato per una sana gestione delle acque dell’invaso Poma,presenta in data 22 novembre 2013 una interrogazione parlamentare per avere tutta una serie di utili notizie sulla situazione del nostro Comprensorio irriguo.Ma Ezechiele quando risponde? ESATTAMENTE DOPO UN ANNO CIOE’ IL 21 OTTOBRE 2014 e,quindi,alla FINE DELLA ,ULTERIORE,DISCUTIBILE STAGIONE IRRIGUA.Da non crederci!
Ora l’avvocato Caleca ,che fu cittadino anche se di transito di Partinico e che lo scorso anno ospitammo nel nostro Circolo per la presentazione di un lavoro dal titolo significativo “ Perché è stato ucciso Pio La Torre” ,scritto insieme ad Elio Sanfilippo attuale Presidente regionale della Lega Coop ma che fu consigliere comunale del PCI e segretario della Federazione provinciale comunista di Palermo,si è caricato di questa grande responsabilità politica. Noi avendo chiaro chi è Crocetta dubitiamo che possa fare meglio di Ezechiele lupo anche se glielo e se lo augurano sopratutto i nostri agricoltori.
Toti Costanzo