mercoledì 3 luglio 2013

I CINQUE ANNI DI ALBIOLO AL SERVIZIO DI LO BIUNDO



Il primo atto ,dopo l'insediamento dei nuovi consiglieri ,sarà che questi eleggeranno il Presidente del Consiglio comunale . Una figura rappresentativa dell'insieme dei cittadini che hanno votato ed eletto i nuovi 30 consiglieri. Quello del Presidente ,dunque, non é un incarico onorario ma squisitamente politico. E tra i compiti dello stesso, il riavvicinamento della città all'Istituzione .E il rapporto tra l'Istituzione Comune ed i cittadini avviene tramite il rispetto dei contenuti sostanziali dello Statuto comunale che vuole tra i suoi principi fondamentali LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE VICENDE E ALLA VITA POLITICA ED AMMINISTRATIVA DELLA CITTA' e di cui anche il Presidente ne é custode .Per cui si può affermare che un Sindaco ,che rappresenta soltanto una parte del Consiglio e dunque una parte dei cittadini ,potrebbe anche non ottemperare al principio della partecipazione ma non lo può il Presidente dell'organismo rappresentativo . Ora accade che nel 2008 viene eletto sindaco ,Salvo Lo Biundo. E' un giovane, avrebbe dovuto rappresentare la novità nel senso non certo dell'essere fuori dal contesto dei Partiti politici (ed in questo altrettanto “vecchio” come tutti gli altri a prescindere, dunque, dall'età anagrafica ),ma la “freschezza” cioé l'apertura verso la vita articolata dei ceti , l'appropriarsi ed esaltare lo strumento rivoluzionario della cultura che trasforma , imprime delle accelerazioni ai processi di rinnovamento , scopre nuovi orizzonti, apre spazi all'attivismo giovanile, alla esaltazione delle singole personalità , all'aggregazione dell'intellettualità quella che si esprime attraverso le arti ,al rafforzamento degli sport quali motori fondamentali della vita. E invece accade che niente di tutto questo avviene. Lo Biundo, e forse non poteva essere diversamente non solo per la sua storia personal ma per i soggetti che lo circondano e sostengono, si muove nel misero mare dei piccoli interessi, agevola e propugna le piccole illegalità, sostiene gli affari piccoli o grandi del suo cerchio magico ed anche degli altri .E gli altri sono sempre quelli, quelli che hanno i soldi, che sono capaci di far cambiare opinione anche a preti e vescovi ,che vogliono, pretendono che gli interessi generali soggiacciano ai loro . CIOE' LO BIUNDO IN CINQUE ANNI  RIPRISTINA QUEL CHE DA DECENNI AVEVAMO GIA' VISTO E IN PARTE SCONFITTO ,ALIMENTANDO LE STESSE FONTI, RIPRISTINANDO IL VECCHI0 ,FRADICIO MODO DI FAR POLITICA NELLA NOSTRA CITTA'. LO BIUNDO ,IN UNA PAROLA ,HA RIPORTATO INDIETRO DI DECENNI LE LANCETTE DELL'OROLOGIO DELLA STORIA LOCALE.LA SUA SCONFITTA POLITICA ,SEPPUR NELLA VITTORIA, CONFERMA INEQUIVOCABILMENTE TUTTO CIO'.E in questo lavoro di restaurazione non é certo stato solo .A tempo debito ne faremo anche l'elenco dettagliato  E cosi' é stato per cinque anni creando una corte infinita di questuanti,alimentando aspettative, costruito piccoli e grandi privilegi,esaltato arroganze e prepotenze, dato vita a pericolose ambiguità come quella della lotta alle illegalità e alla mafia, assoggettato perfino i rappresentanti di organizzazioni sindacali ai suoi interessi , rendendo complici pseudo sindacalisti che si sono calati le braghe derogando al principio fondamentale che é quello della rappresentanza, della difesa degli interessi generali o delle categorie e non certo soltanto di parti di esse .Ho provato sconforto, ad esempio, nell'ascoltare in una tivvù locale una recente dichiarazione di ringraziamento di un neo consigliere comunale eletto in una lista a sostegno di Lo Biundo. Costui ringraziava una organizzazione sindacale del luogo che lo aveva sostenuto in questa sua rielezione ( era stato consigliere comunale con il Sindaco anche se per scorrimento di graduatoria) ,a dimostrazione di quanto sia POCO attuale il pensiero di Gesù “Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona”. E dire che quel sindacato, trasformatosi in galoppino elettorale, ha anche  la spudoratezza di rifarsi ai principi sociali della Chiesa quando invece riesce tranquillamente a servire contemporaneamente Dio e Mammona!
Dunque , ritornando, al primario ragionamento si può affermare che il Sindaco può essere un uomo di parte ma il Presidente del Consiglio no. E invece é accaduto a Partinico nel 2008 che non appena insediatosi il Presidente Gioacchino Albiolo sicuramente persona a modo ,e dopo un fugace tentativo d'esser al di sopra delle parti ( invitò ad un incontro una delegazione di Rifondazione Comunista che non elesse alcun rappresentante dichiarando che avrebbe avuto attenzione per quel che il Partito avrebbe proposto),venne fortemente bacchettato e riportato all'ordine :" tu non sei al di sopra delle parti ma parte integrante di un sistema di potere che risponde soltanto a chi ha nelle mani il governo della città". E cosi' fu . Per cinque anni Albiolo fu il Presidente non più di tutti ma di un pezzo , seppur maggioritario, del Consiglio comunale di Partinico guardandosi bene dall'inserire nel contesto della PARTECIPAZIONE quanti ,singoli cittadini, associazioni o Partiti non rappresentati in Consiglio, avessero qualcosa da dire, da suggerire, da proporre. Furono decine le interrogazione e le interpellanze presentate dal nostro Partito e su problemi seri ma rimaste  incivilmente senza alcuna risposta. Noi non sappiamo chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio comunale di Partinico. Una cosa , però, sappiamo con certezza : CHE NULLA SARA' COME IN QUESTI CINQUE ANNI .I Consiglieri eletti in CAMBIAMO PARTINICO ( e noi presupponiamo anche gli altri della Lista “Servire e non servirsi -Cambiamo Partinico” ,cosi' come quelli delle “LE ALI”) dovranno restituire dignità agli organismi di rappresentanza democratica ,sentendosi rappresentanti di TUTTI  ma sopratutto di quanti  in questa città non hanno voce, subiscono soprusi,violenze, prepotenze . SI , SIAMO CERTI CHE NELLA NOSTRA CITTA'  NULLA SARA' COME IN QUESTI CINQUE ANNI PASSATI

Toti Costanzo     

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