giovedì 27 giugno 2013

pubblichiamo un 

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che condividiamo 


Spending review: 

quanto costano i 

12 assessori ‘esterni’ 

di Crocetta?


di Redazione (27/6/2013)


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Che siano davvero ‘tecnici’ non ci crede nessuno. In effetti, a ben
 guardare, si tratta  di ‘trombati’ alle elezioni,  inviati ‘speciali’ di
 Roma,  ex segretarie personali, un magistrato e la figlia di un eroe
siciliano da sfoggiare nelle odi anti-mafia, e vari personaggi in cerca
d’autore.crocetta palazzo d'orleans
Parliamo degli assessori
 ‘esterni’ del Governo
 Crocetta, chiamati
 cioè a fare parte della
Giuntaregionale,  nonostante
 nessuno li abbia votati e
 nonostante non ci sia unanimità sulle loro competenze
 per i ruoli istituzionali che rivestono.L’argomento sta tornando
 sulla bocca di tutti  in un un  momento politico delicato per  la 
Sicilia.
 All’indomani dei risultati elettorali delle amministrative,
 i partiti che appoggiano Crocetta gli stanno presentando il
 conto. Chiedono più spazio in Giunta, 
 anche perché  la forza elettorale del Megafono, movimento del 
Presidente della Regione, si è rivelata alquanto limitata. E’, quindi, 
comprensibile come gli assessori cosiddetti tecnici finiscano 
dritti nel mirino: stanno occupando spazi, che secondo il 
manuale Cencelli, dovrebbero andare a chi ha portato voti.
Ma, in questa sede, non vogliamo soffermarci sulle dinamiche 
dei partiti e sulle loro ambizioni, più o meno fondate. 
Vogliamo guardare alla ‘cosa’ dal punto di vista della spesa
 pubblica. Dal punto di vista dei comuni mortali, dei cittadini
 siciliani, di quanto devono sborsare per ‘accollarsi’ i 12 
apostoli di
 Crocetta. crocetta-bianchi
Ad occhio e croce,
 troppo. A questi 
signori e a 
queste signore,
 viene ,
 infatti, riconosciuto
un trattamento 
economico 
equivalente 
a quello dei 
deputati regionali.Ognuno dei 90 deputati dell’Ars, è noto,  costa
 alla comunità all’incirca, al lordo,  300 mila euro l’anno.
Ma, come per magia, i siciliani, oggi non ne mantengono più ‘
solo’ 90, ma 112. Fino a prova contraria. 
 A conti fatti, questa “bazzecola” significa  un aggravio,
 per le già dissestate finanze regionali, di almeno 4 milioni 
di euro lordi all’anno. Oltre allo stipendio da deputati, questi
 esterni atterrati in stile Mary Poppins a Palazzo d’Orléans, pare
si becchino pure 4 mila euro al mese per le indennità previste al
 ruolo di assessore.
Questa pratica, è stata ‘consacrata’ da Governo Lombardo, che
 nella finanziaria del 2012 ha inserito un ‘codicillo’ che ha
trasformato in legge una  delibera di Giunta dei primi anni del
2000, quando presidente della Regione era Totò Cuffaro.
In pratica, nella manovra economica dello scorso anno si è
 garantito il ‘pregresso’ e a anche il futuro di questi ‘scienziati’
 chiamati a fare parte dell’amministrazione regionale.
Da sottolineare che, sempre per magia, il Commissario dello
Stato, solitamente molto solerte nel dire la sua sui fatti di Sicilia,
 in quell’occasione non ha trovato nulla da ridire su quella
 norma vergognosa. E che , LinkSicilia, ha denunciato queste anomalie,
 praticamente, in solitudine.Ma erano i tempi di Lombardo. 
Oggi, però, c’è un governatore che parla di trasparenza, 
correttezza, legalità e, soprattutto, di spending review. Ma, 
a quanto pare, distratto su questioni sostanziali: come mai 
non ha imposto nuove regole per le sue reclute? Perché
perseverare nel modus operandi di Cuffaro e Lombardo in tempi
 in cui la Sicilia ha fame? 
Come è possibile che la spending review vale per tutti i siciliani
 e non per i 12 assessori della sua Giunta? Per quale motivo i siciliani
nelli scilabra
 devono mantenere altri 12 ‘deputati’ non eletti dal popolo? 
Non ne vediamo uno valido. 
Quali sono le ragioni per cui la Sicilia, già in ginocchio
 finanziaramente, deve mantenere  questi esterni che nulla
hanno in più dei deputati eletti e già pagati? Siamo sicuri
che il gioco valga la candela? A guardare i personaggi
della giunta Crocetta, le loro mancate competenze e i loro
risultati, sembrerebbe proprio di no.
ester bonafedeSiamo sicuri che ci sarebbero tanti
 modi migliori  per spendere le già esigue
 risorse pubbliche piuttosto che mantenere
 nel lusso una banda di personaggi in
 cerca d’autore. Quando parlano di 
spending review fanno solo ridere:
sono l’emblema degli sprechi della politica. Alla faccia dei
 proclami….

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