mercoledì 30 gennaio 2013

I SALTABANCHI DEL CROCETTA


Non ci voleva il cosidetto "atto di pinna" per capire quel che sarebbe accaduto subito dopo le elezioni regionali. E 

l'avevamo anche scritto .Si sarebbe messo in moto il 

meccanismo più vecchio del cucco e cioé un esercito 

di  saltabanchi alla ricerca del potere il quale ,come i soldi, 

non olet. Dunque é iniziato l'esodo di deputati eletti nelle liste 

del centro e del centro destra per planare  sulle sponde del contenitore pigliatutto del demagogo Crocetta,

dell'antimafioso da caffé Lumia,della  belloccia 

Assessora che gira come la madonnina  di Trapani 

per città e per contrade alla ricerca di adepti ,

di una delle tante Borsellino buone 

per tutte le stagioni, per tutti i gruppi parlamentari e

per tutti i governi insieme alla pletora di questuanti,pur di assicurarsi cinque anni di potere senza intoppi e senza

disturbi .Ma lo sciame sismico non tocca soltanto 

i saltabanchi dell'ARS ma quelli di periferia, 

quelli terra-terra ,i saltatori in alto ,in lungo e con l'asta

 ,recordmann di passaggi da un Partito all'altro,come ,

ad esempio, il nostro giovane di belle speranze divenuto

 sindaco solo quando la politica a Partinico era 

diventata cosa da "arrobbadduzzi" .Lo videro

l'altro giorno gioioso e radiante ,"battiri i manu" alla 

presentazione della lista per il Senato del Partito 

della trombetta ma che diventerà

ricovero di trombe e tromboni. Perché per l'ex di 

tante cose ,Crocetta, non si deve rifiutare nessuno. 

Il suo cuore rivoluzionarioé tanto grande , tanto 

paterno da diventare foiba dentro cui é 

difficile che il mare di trasformismo non possa

 trovare allocazione . "Avanti c'é posto" fu una 

bella commedia ,divenuta poi film, con Aldo Fabrizi 

nel 1942. E da quella data ad oggi mai invito fu 

tanto efficace e produttivo . Si, avanti c'é 

posto per tutto il marciume che galleggia sulla 

politica siciliana . 


INTANTO PUBBLICHIAMO UN ARTICOLO DEL 
GIORNALE ON-LINE "LINK SICILIA" che condividiamo. 



Crocetta e il ‘mercato delle vacche grasse’: guarda da che pulpito arriva la predica!


di Redazione (29/1/2013)


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Certo che ci vuole una bella faccia tosta a rinfacciare il 
“mercato delle vacche grasse”, alias la presunta 
compravendita di 
parlamentari al presidente della Regione, Rosario 
Crocetta, e ad alcuni settori del Pd. Nulla contro il simpatico Rino 
Piscitello, cheun fato non esattamente benigno ha catapultato 
sulla plancia di comando del Partito dei
Siciliani Mpa. Giusto che Piscitello, da uomo politico di sinistra
(anche se è finito nelPartito di Raffaele Lombardo, Piscitello 
ha un passato di sinistra), s’indigni per i
10, 15, forse 20 parlamentari regionali che sarebbero passati,
armi e bagagli, conCrocetta. Paradossale, però, è che 
a indignarsi per questa manifestazione di
trasformismo politico siano gli esponenti del Partito di Lombardo.
Lombardo, infatti, 
da presidente 
della Regione, 
ha fatto le stesse cose
 che 
sta facendo 
Crocetta. 
E le ha fatte con la copertura 
politica, se non con 
l’appoggio, del 
Partito che oggi sta dando la copertura 
politica e l’appoggio ai ‘cambi di 
casacca’ dei deputati che passano 
con il Governo Crocetta: il Pd.
La storia, come ci ricorda Machiavelli, è “maestra di vita”. E per essere degni
allievi diuna “maestra” così importante bisogna avere, in primo l
uogo, rispetto per la memoria.
Dal 2008 al luglio del 2012 – cioè fino all’anno scorso – Lombardo
non ha fatto altro chesfasciare il sistema dei Partiti politici 
in Sicilia. Per quattro anni abbiamo assistito
a un via vai di parlamentari regionali (e anche nazionali) da uno schieramento
all’altro.
E tutto questo Lombardo lo ha fatto utilizzando il proprio ruolo 
di presidente della
 Regione.
Lombardo, d’accordo con Gianfranco Miccichè, ha sfasciato il Pdl 
siciliano. Ha utilizzato Miccichè per circa due anni e poi lo ha mollato, 
chiudendo l’accordo con il Pd. Poi ha raccattato parlamentari qua e là. 
Ricordiamo che, appena sei mesi, l’ex governatore fa sbandierava
 un ipotetico polo composto dal suo Partito, dal Movimento popolare
 siciliano di Riccardo Savona, da Futuro e libertà e da altre
 ‘frattaglie’. Onorevole Lombardo: che fine ha fatto ‘sto “Polo”?
Ma Lombardo non si è limitato a scomporre e ricomporre forze politiche,
di fatto
 distruggendole, promettendo posti e potere ai singoli parlamentari.
Ha anche utilizzato inmodo patologico lo strumento delle nomine 
di sottogoverno. 
Tanto che per fermare le nomine del suo Governo, che si susseguivano
a ritmo incessante anche dopo le sue dismissioni da presidente 
della Regione, l’Ars – caso unico nella storia
 dell’Autonomia siciliana – è stata costretta ad approvare 
una legge blocca-nomine.
Il problema è che, quando si sfascia il sistema dei Partiti, si sfascia 
la politica.
L’unico Partito politico siciliano che è uscito rafforzato dalla stagione
lombardiana è l’Udc. Ed è 
uscito rafforzato solo perché il coordinatore di questo Partito in Sicilia, Giampiero D’Alia, non ha mai condiviso i metodi di Lombardo, tant’è vero che è stato proprio lui a determinare, nei primi anni del 2000, la fuoriuscita dello stesso Lombardo dall’Udc, ‘sbarellandolo’ dalla segreteria regionale del Partito contro il parere di
Totò Cuffaro. Cuffaro,che alla fine è sempre stato più ingenuo 
di quanto certe cronache lo
hanno dipinto, difendeva Lombardo,
orse perché non immaginava minimamente che, qualche anno dopo,
Lombardo avrebbe fatto un solo boccone di lui.
Ad eccezione dell’Udc, tutti i Partiti politici siciliani sono usciti
malconci dai
 quattro anni digestione del potere lombardiano. Anche il Pd ci ha
rimesso in primo luogo la faccia, la credibilità politica e soprattutto 
il consenso (alle ultime elezioni regionali, come
 ha notato un ‘esterno’ ai ‘giochi’ del Pd siciliano, Matteo Renzi, 
il Partito democratico, in Sicilia, ha perso circa 200 mila voti).
Questo giornale, qualche giorno dopo il risultato delle elezioni regionali,
ha scritto cheil Partito dei Siciliani di Lombardo e Grande Sud di Miccichè 
sarebbero stati svuotati nel giro di pochi mesi. Sei mesi dopo Grande Sud
è praticamente scomparso (Miccichè e qualche suo amico torneranno
 al Parlamento nazionale grazie a Berlusconi, cioè grazie
al partito – il Pdl – che ha provato a distruggere…). E sta scomparendo
anche il Partito dei Siciliani.
A ‘svuotare’ questi due Partiti sta pensando Crocetta. Con gli 
stessi metodi di Lombardo: utilizzando il potere che gli 
deriva dall’essere il presidente della Regione. Promettendo 
a destra e a manca.
Anche la maggioranza che si sta compattando attorno a Crocetta
 è fragile.
Come quella di Lombardo, è una maggioranza di ‘mercenari’.
 Perché in politica, come nella vita, chi tradisce una volta tradirà 
per sempre. Ma è assai singolare che a denunciare i ‘cambi di
casacca’ siano gli esponenti di un Partito – il Partito dei Siciliani –
che a colpi di ‘cambi di casacca’ ha governato la Regione per 
quattro anni.
Prima di guardare la gobba degli altri, i dirigenti del Partito dei Siciliani
 farebbero bene aguardare la propria gobba. Chi è causa del suo mal
pianga se stesso…

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