martedì 30 ottobre 2012

I NOSTRI 130 MILA VOTI BUTTATI AL VENTO




Su due questioni , fin dall’inizio della campagna elettorale, non  avevo mai manifestato alcun dubbio . La prima : la costruzione di due liste a sostegno di Fava prima e della Marano poi (quella della Federazione della Sinistra, SEL e Verdi e quella dell’Italia dei Valori) , rappresentava un errore politico nel senso della certezza che non avremmo superato , singolarmente, lo sbarramento del 5%  (oltre 100 mila voti in Sicilia) e cosi’ bruciare i voti delle liste oltre che  perdere l’opportunità di consentire l’elezione di alcuni deputati all’ARS. La seconda (di cui mi occuperò più diffusamente nel prossimo post ) : nessuno dei candidati di Partinico –meno che mai quelli del PDL e cioè Vincenzo Di Trapani e Governanti  o Enzo  Briganò e Nuccio Genova dell’UDC , la Di Trapani e l’avvocato Rosy Guida nel PID di Romano  –avrebbe avuto la possibilità d’essere eletti. .Per quel che riguarda la prima questione mi ero ancor più rafforzato nel convincimento soprattutto dopo la mancata candidatura di Claudio Fava .La mancata candidatura di Fava  aggravava la situazione politica e di converso anche elettorale della nostra coalizione e annullava qualunque possibilità di superare lo sbarramento.
Dunque almeno 5 deputati , circa 130 mila  voti , più del 6 per cento ( 67.738 voti IDV e 58.753 la Lista nostra) di siciliani onesti che volevano e vogliono pulizia morale, politiche sociali a sostegno dei lavoratori cioè UNA VERA POLITICA DI SINISTRA  ,vengono buttati ancora una volta al vento . Ed ancora una volta,dopo le regionali del 2008 , nessun deputato DI SINISTRA  potrà rappresentare gli interessi diffusi di tanti siciliani all’interno del nostro Parlamento .E questa  responsabilità politica ,ovviamente, appartiene soltanto a questi nostri Partiti ed avrà gravi ripercussioni sulla vita dei siciliani  .Perché ancora una volta il governo dell’isola resta nelle mani di chi ha sostenuto il sistema di potere dell’on. Lombardo prosecuzione palese del cuffarismo  , in primis il PD di Cracolici ,Lupo e Lumia e con loro i “famelici” alleati dell’UDC di Casini da tempo lontani dalla gestione diretta del potere clientelare che ha sempre messo le mani sulla Regione siciliana, i quali saranno “costretti” a continuare in quella linea con Crocetta intrecciando rapporti di collaborazione più o meno sotterranea col “lombardismo” e col “miccicheismo” . Perché noi abbiamo sbagliato ?Almeno per tre ragioni non avendo ,in più, compreso come la nostra Isola sia diventata davvero un “laboratorio” ma non nel senso in cui l’intendono gli interessati analisti di PD ed UDC per giustificare una eventuale alleanza di questi due Partiti sul piano nazionale ma per altri motivi .Il primo  :la sottovalutazione della riemersione del “ribellismo” sempre presente nella storia della Sicilia Ma non il ribellismo organizzato politicamente dai Fasci siciliani ma neppure quello del 1894 quando si assaltava il Municipio e a guidare la rivolta era Rosa intesa sgangacannitu che abitava dalle parti di via dei Mulini e che per questo ebbe una condanna a dieci anni di carcere.Né il ribellismo del 1944 quando si dava l’assalto e si metteva a fuoco l’Esattoria o che si canalizzava nel Separatismo di Finocchiaro Aprile divenuto col tempo strumento di eversione e alimento per il banditismo . Dico del  ribellismo nelle forme di oggi che ha preso corpo in maniera palese con le proteste dei “Forconi” (quasi 24 mila voti e l’1,25%) che mette insieme, seppur attraverso fino ad oggi  la forma dell’organizzazione elettorale ,l’insofferenza soprattutto delle categoria che vivono di piccola impresa artigiana o agricola nei confronti dell’inefficienza dei governi regionali. Il secondo: per non aver saputo tenere il voto che invece é stato dato al “grillismo” cioè il voto diffuso della “protesta” ideologicamente indifferenziata ma che proviene soprattutto dagli elettori di sinistra confluiti in questo Movimento. Un sondaggio li calcola in almeno il 40% .Si tratta di elettori sconcertati  per gli sprechi della politica ,anche se di “certa politica “,del disastro della nostra economia, delle tasse e dei balzelli divenuti insopportabili ,dell’immoralità ed ingordigia di tanti deputati, senatori, consiglieri regionali, di tanti sindaci che devono per forza operare in difformità allee leggi dello Stato per mantenere una costosissima macchina la quale per alimentare "potere" deve compromettersi con altri poteri ,anche con quello criminale e mafioso.Ovviamente nulla abbiamo a che fare con queste categorie ma la protesta ingenerosamente ci assimila a costoro  perché  definisce anche noi  "ceto politico" Ma non solo
Forconi e Grillismo fanno il paio con “l’Astensionismo “ cioè col terzo elemento di analisi che, come abbiamo visto, ha raggiunto preoccupanti livelli per la vita democratica del nostro Paese e che toglie importanti risorse ai processi necessari per la  trasformazione della società.E l'astensionismo, in parte di ex votanti di sinistra,  si lega alla probabile nostra incapacità di raccordarci con tale dissenso forse perché non convinti della costruzione di nuovi soggetti sindacali che rompano con la tradizionale appartenenza alle strutture del sindacato confederale, in particolare la CGIL, divenuta una vera  ruota di scorta del PD oltre che immobile ed attendista .Un sindacato dinamico, dunque , da costruire con urgenza e sopratutto collegato con il mondo della disoccupazione ,specie giovanile, col precariato, con la scuola,  con  i pensionati. .  
C'é, tuttavia, un quarto elemento  , anche se di questo non siamo responsabili , che va analizzato ed è “il Clientelismo” in tutte e sue forme ed articolazioni.. Si tratta di quella forte percentuale di voti che viene controllata in maniera scientifica  e rigorosa attraverso i collettori e gestita da quanti esercitano un potere e attraverso questo il potere perpetuano . Lo strumento del clientelismo é l'arma principale che usano TUTTI GLI ATTUALI PARTITI  DEL CENTRO, DEL CENTRO DESTRA E DEL PD per esercitare  ,utilizzando grandi sacche del bisogno ,il voto di scambio. Ba sta vedere quanti voti hanno rastrellato a Partinico i soliti candidati conosciuti quali gestori del potere e delle promesse Tanto per citare Cracolici, Cordaro, Dina, Campagna e cosi' via Bisogna diventare assolutamente INTRANSIGENTI   nei confronti di questo fenomeno non certamente nuovo ma efficace per il  controllo del voto e l'assuefazione e corruzione delle coscienze
Resta ,infine ,una parte di elettori che votano con determinazione, convinzione e scelta ideale e che rappresentano o potrebbero rappresentare “la base” dei Partiti della sinistra che se divisa e frammentata diventa una percentuale assolutamente risibile (come è stato in queste elezioni) incapace, dunque, di incidere e  modificare .Ma se unificata in un unico PROGETTO POLITICO  attraverso la organizzazione e la scelta degli obiettivi diventa realmente “rivoluzionaria”. Dunque è necessaria l’unità delle forze  sconvolgendo e rimescolando l’esistente in forme nuove e diverse che possano anche ,attraverso  leader più credibili, più capaci   d’incidere sui convincimenti, quelli errati, della pubblica opinione e ,soprattutto, padroni delle nuove forme della comunicazione divenute essenziali per stabilire un rapporto diretto ed immediato con l'elettorato  .In definitiva  come scrive Fausto Bertinotti c’è bisogno di un Big-Bang per costruire  

Una forza politica di sinistra può costruirsi in Italia, ce ne sono tutte le condizioni nelle soggettività critiche diffuse che alimentano le lotte. Ora è venuto il momento di porre la questione all’ordine del giorno, sia per necessità storica (l’alternativa irrinviabile all’Europa oligarchica dei mercati e del massacro sociale), sia per le opportunità maturate nel conflitto e nella società.

Ovviamente non sarà una facile cosa ma è la strada necessaria per assorbire e trasformare in lotta politica non solo il ribellismo ed il grillismo ma soprattutto recuperare all’esercizio della Democrazia masse enormi di lavoratori che si rifugiano nell’astensionismo . Solo cosi’ sarà possibile isolare e sconfiggere il clientelismo e quelle forze o soggetti che continuano ad esercitarlo cosi’ come è stato anche in queste ultime elezioni.
Toti Costanzo

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