mercoledì 1 agosto 2012

E IL NOSTRO GIOVANE AMICO DIVENTO' L'ADDETTO STAMPA.




Ci sono post che tu non vorresti scrivere mai.Perché provocano soprattutto sofferenza. Poi prevale l’onestà intellettuale che altro non è se non scrivere o dire sempre quel che pensi per evitare di diventare “un altro” . Cosi’ è stato per questo post. Il giovane che prese la parola durante quel memorabile comizio che concludeva ,poi vittoriosamente, in piazza Duomo la campagna elettorale di Peppe Motisi, disse cose belle. Fu lucido, efficace, convincente . Sosteneva ,come noi, la coalizione sostanzialmente definibile di centro sinistra anche se al suo interno non mancavano diversità , ambiguità ed anche equivoci politici. E neppure gravi errori . Il primo lo commise,ovviamente, Peppe Motisi. Si va al ballottaggio con Vito Di Marco  . Peppe aveva già nominato alcuni assessori tra cui Ninni Provenzano che aveva presentato una sua lista con la quale aveva raccolto poco più di 200 preferenze  e l’ingegnere Bonomo ,anch’egli presentatore di una lista insieme al professore Enrico Somma ma che non elesse alcun consigliere comunale .Motisi che fu sicuramente guidato, nelle decisioni, dalla sua parte politica che affondava le radici nella vecchia dicci’-quel ceppo che si era distinto nel tempo perché da sempre “opportunista” e che all’epoca si chiamava  Democrazia è Libertà “ La Margherita”- intendeva durante la battaglia per il ballottaggio sostituire i due Assessori già nominati con lo scopo abbastanza scoperto di costruire altre alleanze con altri soggetti. In una parola i due nominati non gli servivano più preoccupandosi , cosi’, di costruire consenso e vincere a qualunque costo .Seppur per ragioni politiche ,ma anche  personali, avessi privato della mia amicizia e del mio saluto Bonomo, impedii con una pubblica,plateale  manifestazione di dissenso davanti l’Extrabar ,che questa “porcheria” politica si potesse concretizzare .Aggredii verbalmente e pubblicamente Motisi riportandolo alla ragione . E la ragione prevalse in quel contesto per poi ,però, morire non appena Motisi diventò Sindaco . Ma questa “storia” è ormai abbastanza nota . E l’opportunismo del gruppo politico cui apparteneva Motisi che ,nobilitandolo, lo definiva ovviamente  “strategia” ,si era già sperimentato con successo nel 1997 alle elezioni comunali che poi videro rinnovare il consenso a Gigia Cannizzo. .Il Partito di Motisi si chiamava all’epoca Partito Popolare Italiano. Si era presentato con un suo candidato sindaco, l’ingegnere Pietro Cilluffo e come suo vice proprio l’ingegnere Bonomo. Persero le elezioni ma al ballottaggio offrirono i voti a Gigia in cambio della vice Sindacatura della signora Viviano .Gigia vinse le elezioni e  la signora divenne vice sindaco di Partinico .La stessa strategia il cosiddetto “gruppo Chimenti” l’attuò, successivamente, alle lezioni comunali del 2000. Candidato Sindaco del PPI fu proprio Elio Chimenti. Chimenti non andò al ballottaggio che vide contendenti il dottore Andrea Supporta e Giuseppe Giordano. Il PPI si accordò con la coalizione di Supporta che nominò quale suo vice la signora Tortorici rappresentante di quel Partito .  Persero le elezioni ma , comunque, come si suole dire, ci avevano riprovato .
Ma ritorniamo al comizio finale di Peppe Motisi in Piazza Duomo ,all’intervento del giovane e brillante comiziante cui facevo riferimento che è, intanto, diventato un assai apprezzabile giornalista. Questo giovane e stimabile amico, che a mio modestissimo parere aveva tutte le qualità per intraprendere una “ carriera” politica come prodotto ed espressione di una nuova generazione che nulla ha a che spartire sul piano culturale e politico con quella intrapresa dai tanti Salvo Lo Biundo che hanno invaso anche il Consiglio comunale, vi ha rinunciato privando la città e una parte politica, quella della storica sinistra riformista locale che ebbe in Nanà Lo Bianco, Matteo Provenzano  e Fifi’ Fiorino i suoi epigono autorevoli , di concreta e presentabile  rappresentanza . E proprio perché i giovani come il nostro amico hanno scelto non di essere protagonisti ma di diventare,purtroppo sotterranei ideologhi di personaggi  come Lo Biundo -che saranno anche dei bravi ragazzi ma tuttavia rappresentano un forte ,gravissimo arretramento sul piano cultuale e politico della vita della nostra città e nulla hanno a che spartire con la storia del riformismo di Turati e Treves e meno che mai con i contemporanei Morando e Ruffol- che la città ha subito un forte arretramento .E i  risultati sono sotto gli occhi di ciascun cittadino. Il nostro giovane amico , dunque, ha rinunciato ad un ruolo da PROTAGONISTA per diventare l’addetto stampa del Sindaco di Partinico . E “ L'addetto stampa è un giornalista che agisce a nome del suo cliente su tutti gli argomenti che comprendono le pubbliche relazioni e, nel campo della Pubblica amministrazione, la comunicazione istituzionale…..Un addetto stampa fornisce informazioni ai media, quali gli eventi pubblici imminenti, le opportunità di intervista e le date promozionali, e nella P.A. le realizzazioni e i provvedimenti emanati; è anche esperto di comunicazione per i propri clienti.” .
Un ruolo sicuramente  utile ai committenti come Lo Biundo e D'Amico ma non certo alle intelligenze culturalmente evolute che si mettono al servizio di costoro. Peccato. Veramente peccato  perché quell’intervento in piazza Duomo oltre che ad emozionarmi mi aveva fatto soprattutto sperare
Toti Costanzo 

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