giovedì 28 giugno 2012

CARO LO BIUNDO,CONSALA COMU VOI SEMPRE CUCUZZA E'!



Chi ha svolto per decenni il lavoro di docente, e lo ha fatto con un minimo di interesse ed impegno nel senso di cercare di comprendere ,penetrare,la personalità dei ragazzi attraverso le loro manifestazioni anche quelle corporee, sà che  insieme al soggetto sensibile e modesto ,oltre che al cosiddetto “bravo”, circuitano nelle scuole i testardi, gli ignoranti che accompagnano questa negativa qualità quasi sempre con la  presunzione.Ovviamente presenti oltre che gli altruisti anche gli egoisti e poi gli insensibili , compresi   “i scecchi” . Una varia umanità che passava davanti a te negli anni , che con te in parte cresceva anche culturalmente oltre che dal punto di vista umano . Dico questo perché non essendo stato docente di Salvo Lo Biundo( data la sua età avrei anche potuto esserlo ma non ho avuto un tale fortuna ) mi sforzavo, oggi, di comprenderlo attraverso le risposte che dava durante una intervista a Tele Jato sulla convenzione con la Bertolino . Ascoltandolo ho avuto conferma di una mezza idea che mi sono fatto ma per pudicizia non la esterno. Tuttavia mentre Lo Biundo parlava  , non so per quale remota ragione  mi sovvenne di un ragazzino ( oggi è un affermato professionista) che frequentò la scuola media “Archimede” dove esercitai  per circa un quindicennio.e da docente di educazione fisica .Quel ragazzino per la sua mole fisica poteva essere classificato quale “ soggetto in evidente stato di  soprappeso” il quale ,però, s’era messo in testa di diventare un saltatore in alto. Ora, chi ha un minimo di dimestichezza con la mia passata professione , sà che i saltatori in alto devono essere longilinei, con possenti fasce muscolari, fortemente coordinati  per potere superare l’asticella. L’esatto opposto del mio giovanissimo allievo il quale ,però, aveva una dote che altri più fortemente dotati di lui non avevano: una determinazione, una voglia di farcela, di superare quell’ostacolo costi quel che costi e sprezzante del pericolo oltre che del ridicolo senza tralasciare  le pernacche dei suoi coetanei   .Ma lui ,caparbio fino all'inverosimile, sfidava perfino le leggi  della fisica,della biomeccanica  e della  motricità..Mi chiedeva il permesso di esercitarsi anche al di fuori delle normali lezioni,permesso che volentieri gli concedevo in quanto apprezzavo questa grande voglia di superare l’ostacolo anche se convinto che consala comu voi sempri cocuzza é nel senso che una sua trasformazione in libellula appariva sicuramente cosa  impossibile . Alla fine dell’anno i suoi progressi erano sostanzialmente zero anche se lui si riteneva assai soddisfatto convinto, cioè,  d’avere notevolmente migliorato le sue qualità e prestazioni .Nè io mi permisi mai di contraddirlo in questo suo legittimo convincimento   Ora tutto questo mi sovveniva mentre Lo Biundo –fisicamente certamente non paragonabile al mio ex allievo  ma “di testa” sicuramente si,nel senso dei suoi testardi convincimenti- rispondeva sulla convenzione  con la Bertolino  “sulla quale ,convenzione- ebbe a dichiarare - da quattro anni lavoro alla luce del sole per raggiungere l’obiettivo”. Quale obiettivo, pensai,se la distilleria di Viale dei Platani sarà DISMESSA  solo dopo che a Sant’Anna e Bosco la Bertolino avrà realizzato una NUOVA INDUSTRIA  CON TRE DIVERSI CICLI DI LAVORAZIONE ?Nel senso di lascia uno e prende tre . Dunque  ragionai sul concetto che ha Lo Biundo della  partecipazione e soprattutto delle “cose alla luce del sole” Forse s’intende di SOLE , ma di cose chiare sicuramente NO  E mi fu facile pensare a quanto , di recente, dichiarato  da Totino Comito (finito come noi "quattro gatti" nelle grinfie verbali del consigliere Giuliano) che lamentava ,al contrario, come avendo incontrato il Sindaco col gruppo giovanile “Audere sempre” ,di quella  convenzione il Sindaco non fece loro alcun cenno ! Pensa tu ,dissi a me stesso : se non ne ha parlato con noi- intendeva dire Totino- ovviamente non ne aveva parlato con alcuno! Ed aveva,giustamente, ragione perché NON NE HA MAI PARLATO  CON ALCUNO  tranne ,ovviamente, con Vituzzu e , aumma aumma ,con qualche altro del “giro magico”  .Ma l’intervista continuava e Lo Biundo a rispondere imperterrito con una serie di sconvolgenti banalità  per non dire cazzate  ( caro Sindaco, non me ne volere .Non sono riuscito a trovare altre definizioni) oltre che, ovviamente., farfantarie come quella riportata prima Ma questo è niente rispetto a quel che ebbe a dire successivamente .Preso da comprensibile orgasmo  giustificazionista dichiarava d’avere compiuto  “quello che altri non sono stati capaci di fare e che  voleva fare la Cannizzo con in più, però, i 65 miliardi che la Bertolino allora aveva  e che oggi non ha più” Ovviamente di fronte a questa linguisticamente indecifrabile dichiarazione mi stavo per arrendere e cambiare canale quando ,invece, con piglio sicuro e legittimamente accigliato aggiunse che la Bertolino avrebbe trasferito la distilleria a Sant’Anna e Bosco .Sommessa domanda di Maniaci. “Lavorerà le  biomasse?” Certo- rispose_ “perché faremo una tavola rotonda con esperti per fare vedere che la lavorazione delle biomasse non è una centrale nucleare”.   Assintumu non per le biomasse ma per il parallelo con l'energia nucleare  . Un compagno di buon cuore mi sbrizzia acqua gelata e mi riprendo per ascoltare l’ultima  minchiata con le ali da far impallidire quelle provocatoriamente dipinte a Cinisi dal professore Pino Manzella che fu compagno ed amico di Peppino. Dice ,alla domanda di Maniaci  a proposito dei due milioni di euro che la Bertolino dovrà pagare per danni ambientali (il professore Scasso e altri ambientalisti la fecero chiudere e il sottoscritto, nel 1999 da Assessore ,incaricava  l’avvocato Sorrentino che l’ha fatta condannare in maniera definitiva a pagare i milioni di euro citati) “ che  LA SIGNORA BERTOLINO AVEVA POSTO COME CONDIZIONE ,PER DELOCALIZZARE, DI NON PAGARE PIU’ E IO A QUESTA PROPOSTA MI SONO OPPOSTO” Capite? La Bertolino gli aveva proposto di avere abbonato il suo debito per quel che ha causato alla città  e Lo Biundo,  siccome i soldi sono  suoi  E NE PUO' DISPORRE ,si è opposto.dicendo sostanzialmente questo: “ No cara signora no, cosi’ non va .Se non paga diamo l’addio all’amore .Lei i due milioni li deve pagare” .Che coraggio, che ardimento, quale sublime tensione morale !.Come se un Sindaco possa  barattare le risorse comunali con la prima avventrice che si presenta per pattiari i suoi interessi con quelli della collettività.!MA COME E’ POSSIBILE- MI CHIEDO- CHE AD UN SINDACO CH DICE TALI COSE GLI  SI POSSA CONCEDERE ATTENUANTI SE NON ADDIRITTURA FIDUCIA E CREDIBILITA OLTRE CHE LA NOSTRA VITA QUOTIDIANA ?BOH!!
Toti Costanzo 

sabato 23 giugno 2012

IERI MATTINA HO AVUTO UNA SPIACEVOLE DISCUSSIONE COL SINDACO



Ieri  mattina  ho avuto una spiacevole discussione col Sindaco Lo Biundo. Spiacevole non solo per i toni ( i miei ,forse, saranno stati più aggressivi  e me ne dispiaccio) ma anche perché ha avuto luogo davanti la sede della Camera del Lavoro da cui sarebbe partito ,da li’ a poco, un corteo per rinnovare l’annuale  testimonianza nei confronti di chi ha lasciato la vita davanti la Camera del Lavoro di Partinico, allora anche sede del PCI; in quella tragica giornata del 22 giugno del 1947 quando veniva consumato un delitto atroce nei confronti di lavoratori comunisti che si battevano per una vita ed una prospettiva migliore . Ad essere assassinati , Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono che lasciava quattro bambini in tenerissima età  , colpito gravemente Leonardo Addamo che si salverà ma resterà menomato per tutta la sua vita , ferito tra gli altri anche un giovane cugino di mia madre, Andrea Mazzurco. Dunque siamo davanti la sede di via Roma. Arriva il Sindaco e si dirige,per salutare,  verso un gruppo di compagni del sindacato tra cui anche il sottoscritto. Dopo i convenevoli gli chiedo le ragioni per cui ha permesso che venisse dichiarata a suo nome ,una menzogna. . Mi chiede :” Quale sarebbe la menzogna?” Rispondo che nel 1997 il Partito della Rifondazione Comunista non faceva parte della Giunta Cannizzo anche se avevamo contribuito alla sua elezione e ,dunque, non avevamo partecipato alla stesura del PRG che indicava in un’area di contrada Sant’Anna (tra Partinico ed Alcamo) la eventuale allocazione della distilleria Bertolino .Di conseguenza  all'industriale Rifondazione non aveva fatto alcun favore, con questa assunto alcun impegno e ,meno che mai ,regalato alcunché .Anche se quella scelta l'abbiamo sempre considerata assai giusta e condivisibile..L’industria Bertolino, all’epoca, aveva anche ricevuto dal ministro Bersani un contributo di circa 64 miliardi delle vecchie lire dalla Legge 488 la quale favoriva il potenziamento delle industrie esistenti all’epoca e ,dunque, utilizzabile anche per la una eventuale delocalizzazione . La Bertolino NON VOLLE MAI DELOCALIZZARE E LE RAGIONI SONO NOTE: smantellare e trasferire la fabbrica a Sant’Anna  presupponeva la necessità di alcuni anni di lavoro per la dismissione e ricostruzione ed era un impegno che non la interessava . E  per una semplice ragione: :perché non poteva perdere I VANTAGGI MILIARDARI CHE LE PROVENIVANO DALLA DISTILLAZIONE E CHE SI SONO PROTRATTI FINO AD OGGI .Noi di Rifondazione avevamo sostenuto la candidatura di Gigia,che aveva quale avversario Pino Lombardo allora rappresentante di F.I e del centro destra ,soltanto per ragioni politiche e cioè impedire che a Partinico potesse vincere il centro destra anche se non abbiamo inteso dimenticare  i contrasti  con la prima sua Amministrazione  frutto di accordi tra parti politicamente disomogenee e fondate anche sull’esclusione ingiustificata  di un pezzo storico della sinistra partinicese: Toti Costanzo, Ninni Romano, Totò Inghilleri, Ugo Arioti, Alberto Lo Iacono ,Tuccio Amato e tanti altri compagni  E  per quanti su alcune vicende ne volessero sapere di più,possono leggere la seconda parte di un mio lavoro dal titolo:” LA FINE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA –Le elezioni comunali del 1993 e del 1997 e la sfiducia al Sindaco Cannizzoche trovate accanto  .Ma sebbene sostenitore di Gigia ,il Partito della Rifondazione rifiutava di far parte dell’esecutivo  seppur il candidato Sindaco avesse chiesto, fin da subito, la mia presenza nella Giunta . Rifiutai la proposta e volli che venisse  ratificata dall’Assemblea dei compagni appositamente convocata. Il nostro rifiuto consenti’ a Giuseppe Varvaro del Movimento degli artigiani d’essere indicato Assessore ,in prima battuta,in quell’Amministrazione. Gigia vinse le elezioni , Varvaro assunse la delega all’Urbanistica, la Giunta elaborò ed approvò il PRG che prevedeva l’area di contrada Margi per favorire gli insediamenti artigianali  oltre che quella D1 di contrada Sant’Anna (insediamento per industrie insalubri di prima class) , ma la Bertolino non intese delocalizzare (né legge alcuna glielo poteva imporre) tirando fuori risibili ragioni quali ad esempio “ il terreno di Sant’Anna è sabbioso e non si presta a ricevere un’industria; non c’è l’acqua  ” ed altre simili amenità.. C’è da chiedere al Sindaco se la Bertolino ,oggi, per delocalizzare la distilleria e realizzare un altro colosso industriale si servirà anche di quell’area, o di aree di quella stessa  zona  oppure no considerato che NESSUNO SA’ DOVE DOVRA’ AVVENIRE CONCRETAMENTE QUESTA DELOCALIZZAZIONE E COSTRUZIONE DI NUOVO IMPIANTO. Ovviamente alle mie giuste osservazioni ( che è,poi, la domanda che si pongono TUTTI) e cioè di CONOSCERE PRIMA QUEL CHE LA BERTOLINO VORRA’ REALIZZARE , mi dice il Sindaco questa mattina e in maniera assai convulsa dato il tenore della discussione ,CHE SARANNO OPERATI I CONTROLLI ED IL CONSIGLIO COMUNALE SEGUIRA’ PASSO PASSO LE PROCEDURE (sic!).Dunque insisto col  Sindaco sulle e menzogne sparse a piene mani sul Partito della Rifondazione  per quel che riguarda , ad esempio, il nostro ruolo nella elaborazione del PRG del 1997.Mi dice che dovrà verificare. Gli rispondo : “Cosa devi verificare? Semmai prima di rilasciare dichiarazioni frutto della MISERABILE MENZOGNA  scelta con scientificità se non da te ,dai tuoi collaboratori  è necessario, proprio perché sei il Sindaco e non uno qualunque , che ti informi in maniera adeguata. In caso contrario è chiaro che provocherai reazioni e scontri” La discussione assume toni fuori le righe soprattutto a proposito della delocalizzazione su cui noi  Comunisti saremmo contrari "perché gelosi" . Gli dico che si tratta di una seconda MISERABILE INFAMIA  sparsa ad arte perché lo sanno tutti che da quasi trent’anni ci battiamo per questo. E , chiedo: " nel caso in cui  Bertolino non manterrà gli impegni assunti con la Convenzione "? Risponde  Lo Biundo che “ la convenzione non avrà alcuna validita’” .A questo punto davvero non  capisco se Lo Biundo  c’è o ci fa. Perché? Ma perché basta leggere i punti 12 e 17 della Convenzione per capire che siamo di fronte a persone che non comprendono o comprendono molto bene cosa significhi aprire questi “varchi” ai potenti locali conosciuti soprattutto per avere sempre violato leggi e regolamenti  
Dunque guardate un po’ quel che hanno scritto e firmato LO BIUNDO E IL SEGRETARIO GENERALE Tralascio l’ovvia firma di donn'Antonina : Al punto 12 si dice che “  entro il trentesimo giorno DELL’ATTIVAZIONE DEL NUOVO IMPIANTO INDUSTRIALE  (cioè quello che lavorerà le biomasse  con gli annessi e connessi n.d.r.) LA DISTILLERIA BERTOLINO CESSERA’ LA PRODUZIONE INDUSTRIALE SITA IN VIALE DEI PLATANI  ed entro i successivi giorni 30 INIZIERA’ I LAVORI DI DISMISSIONE” .Chiaro?Prima la nuova industria e poi si dismette 
E  al punto 17 : “IN CASO DI MANCATA DELOCALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO LA PRESENTE CONVENZIONE SI INTENDERA’ RISOLTA CON LA CESSAZIONE DEI SUOI EFFETTI
CIOE’. 1) IO Amministrazione comunale , IN PRIMIS SIC ET NUNC , intanto ti trasformo l’area di viale dei Platani da INDUSTRIALE IN EDIFICABILE  con indice di 1,5 metri cubi su metri quadri e la inserisco nel nuovo PRG che sarà approvato sicuramente PRIMA che si delocalizzerà ; 2) IN SECUNDIS : PRIMA REALIZZA A SANT'ANNA E BOSCO LA NUOVA INDUSTRIA E POI DELOCALIZZA O DISMETTE  LA DISTILLERIA DI VIALE DEI PLATANI .CHIEDO AL SINDACO : " E se la Bertolino dopo avere ottenuto queste cose  NON INTENDESSE  PIU’ DELOCALIZZARE O DISMETTERE LA DISTILLERIA DOPO AVERE REALIZZATO,PERO’ , IL NUOVO IMPIANTO  ?"  Mi risponde con un mezzo sorriso di compatimento per la mia non più giovane età . " la Convenzione - risponde solennemente-s’intenderà risolta con la cessazione dei suoi effetti”. E quali effetti dovrebbero cessare se già l’industria è stata realizzata PRIMA della DISMISSIONE DELLA DISTILLERIA e l’area di viale  dei Platani trasformata in edificabile?Cioé DUE EFFETTI DEFINITI ED ACQUISITI PERCHE' PREVISTI DALLA CONVENZIONE . Che fa, gli fa demolire l’impianto o ricorre al TAR per annullare il  PRG? Cose dell’altro mondo!Mi sforzavo-sicuramente con un tono non certo conciliante di cui continuo a scusarmi -  di fargli capire tutto ciò. Una persona equilibrata ,anche perché Sindaco , avrebbe quantomeno,se non dare ragione all’avversario cercare di ascoltare,accogliere il dubbio e quindi approfondire. Ma quando mai ! Lo Biundo non ha alcuna di tali necessità . E’ SICURO DELLE SUE CERTEZZE .E' COSI ‘ E BASTA ! Ieri  mattina ,davanti la Camera del Lavoro, abbiamo litigato  proprio su questo.Avrei dovuto, forse, fare l'imbecille come tanti altri e dirgli :bene,bravo, bis?  
Toti Costanzo  

venerdì 22 giugno 2012

PUBBLICHIAMO DAL BLOG DEL PROF. GIUSEPPE CASARRUBEA


La signora alcool e fumo

Antonina Bertolino fu Giuseppe
Antonina Bertolino fu Giuseppe
C’è una legge universale della chimica, scoperta più di due secoli fa, valida anche sul campo delle cose umane. Si regge su un’affermazione apparentemente ovvia. Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Non sappiamo, però, se il chimico e filosofo parigino, che la elaborò,  pensò anche alle imprese degli uomini che, da piccole e irrilevanti, possono diventare, con l’avanzare del tempo, opere faraoniche. Anche queste non nascono dal nulla ma seguono un percorso di continuità generazionale, modificandosi nel tempo e diventando o strutture di sviluppo e di interesse collettivo nei territori in cui crescono, o mostri sempre più aggressivi. Tanto grande può essere la modificazione della loro consistenza.

giovedì 21 giugno 2012

MA LA QUESTIONE BERTOLINO E' DAVVERO UNA TELENOVELA?

PUBBLICHIAMO UNA LETTERA CHE ABBIAMO ,OGGI, INVIATO A TELE JATO 

Egr.sig. Maniaci ,Lei ha proprio ragione: la questione Bertolino rischia di diventare davvero una  telenovela soprattutto quando  si travisano i fatti per cui , di conseguenza,c’è una legittima necessità di replica .E a noi non interessa se il travisamento sia frutto di dimenticanze e  per altre ragioni perché la sostanza, è chiaro, che non cambia. Per cui dovrà , se lo ritiene opportuno sopportarci ancora oppure cestinare  le nostre note o i Comunicati e dirci che il nostro Partito non può trovare udienza su Tele Jato in quanto ospite non desiderato.Ma ce lo deve dire Lei e noi  prenderemo atto continuando ,però, a svolgere il nostro ruolo che è quella che abbiamo ereditato da un lunga storia di battaglie per il lavoro, lo sviluppo e l’ambiente utilizzando gli strumenti di cui possiamo disporre . D’altronde non fu una tragica telenovela quella che nel 1984 iniziammo con Nino Amato e tanti altri ancora , e che dura fino a nostri giorni senza soluzione di continuità ,per costringere la distilleria più grande d’Europa a rispettare le leggi dello Stato e soprattutto la salute dei cittadini?

sabato 16 giugno 2012

VITU', ATTENTA A NUATRI: ABBUCCASTIVU 'U CANTARU !


La mia nonna materna , Agostina ,donna pia con tanto di sorella suora  che divenne poi Madre Superiora a Sant’Antonio,  abitava nelle vicinanze du chianu ra casa Santa , a due passi dall’abitazione di Pina Suriano.Con lei sono cresciuto nei tre anni che mi hanno visto frequentare la scuola media ‘o Carminu.A Terrasini ,dove risiedeva la mia famiglia,il ciclo scolastico si concludeva con la quinta elementare. Dunque pur essendo ,la nonna, donna pia e  seppur allenata ad  accudire una famiglia numerosa come era uso all’epoca, ogni tanto perdeva le staffe e,per altre ragioni, le sentivo dire al nonno:”Turi’( leggasi: Turiddu-Totò-Salvatore- Toti) , chiddu fa ‘u fissa pun paari u daziu”. Di quel che voleva dire la nonna capivo assai poco  ma ,poi, la conversazione si dilungava nei particolari e comprendevo come qualche cliente (tenne un piccolo esercizio commerciale di generi alimentari in una abitazione du’ stratuni ri baddi –Via principe Umberto ) pensava di aggirare facendo lo gnorri o adducendo motivi anche banali per trarre dalla sua azione il massimo vantaggio . Facia, in una parola, ‘ u fissa cioè il tonto, che cade dalle nuvole e ,però, pigghiari puru  ri supra!.Pensavo a questo remoto episodio della mia vita di ragazzino ascoltando l’intervista-sceneggiata  rilasciata ieri da Vito D’Amico a Tele Jato.

mercoledì 13 giugno 2012

LO CHIEDIAMO ALMENO A 3 CONSIGLIERI COMUNALI DI PARTINICO

                      DOMANI MATTINA INVIEREMO AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE  QUESTO

                                                       COMUNICATO STAMPA

Il Circolo “Peppino Impastato” del Partito della Rifondazione Comunista di Partinico giudica maldestro ed infantile il tentativo  del Sindaco di Partinico di cercare  di  svincolarsi dalle gravi responsabilità collegate alla situazione fallimentare della raccolta e smaltimento dei rifiuti che hanno invaso non solo Partinico ma anche le altre città facenti parte dell’ATO PA1 . Bisogna che la nostra comunità  si ricordi come Lo Biundo ,dopo avere costretto alle dimissioni l’ex amministratore avvocato Giacomo Palazzolo ,abbia fortemente voluto insieme ad alcuni altri Sindaci a lui vicini  la nomina a liquidatore dell’avvocato Geraci  che fino ad oggi ha operato non certo per liquidare ma per  continuare a gestire la Società servizi comunali integrati , anche per conto di costoro.

lunedì 11 giugno 2012

CARO DON RAFFAELE RISPETTO A CHISTI LEI HA DIGNITA' DA VENDERE!


Ho letto con grande attenzione ma con sdegno e sconcerto un documento pubblicato dal giornale on-line "Live Sicilia"  e  letto dal segretario regionale della “nuova DC “ siciliana( la definizione non è mia ma di autorevolissimi politologi) , Giuseppe Lupo durante la Direzione regionale del PD che ha avuto luogo ieri .Non bisogna dimenticare che Lupo  ha SEMPRE  sostenuto il progetto di collaborazione di Governo del suo Partito con l’MPA  e quando è entrato in rotta di collisione con Cracolici e Lumia è stato soltanto per divergenze sulla candidatura a Sindaco di Palermo dell’on. Rita Borsellino pronto, però, a sostenere Ferrandelli . Per il resto, tutti insieme appassionatamente col contorno del saltimbanco Crocetta che ora ,anche lui, prende le distanze da Lombardo, dice che averlo sostenuto  è stato un errore e, in più, si autocandida alla Presidenza della Regione siciliana convinto che anche questa volta troverà qualche Partito-Movimento-Società civile-Allocco che lo dovrebbe sostenere perché come Nofriu ‘carrozza possa arrivare direttamente da Bruxelles al Palazzo Reale  e li’ comodamente accomodarsi .

sabato 9 giugno 2012

DARE VITA ALLA MOBILITAZIONE.PER CAPIRE COSA SI VUOLE REALIZZARE TRA PARTINICO ED ALCAMO



AI COMPAGNI DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA  :
ANTONIO MAROTTA SEGRETARIO REGIONALE
DAVIDE FICARRA SEGERETARIO PROVINCIALE
ALL'ASSESSORE DEL COMUNE DI PALERMO GIUSTO CATANIA 
ALL'ASSESSORE DEL COMUNE DI PALERMO BARBARA EVOLA
ALLA COOPERATIVA CONSORZIO IRRIGUO JATO DI PARTINICO


Una sconsiderata convenzione tra il Comune di Partinico e l'industriale Bertolino ,prevede nelle contrade Sant'Anna e Bosco Falconeria la costruzione di una industria per la lavorazione delle biomasse e,molto probabilmente, la stessa tipologia di industria la cui realizzazione  fu respinta dai Comuni di Campobello di Mazara e Termini Imerese.La natura dell'industria resta, ad oggi assai  vaga tenuto conto che il progetto esecutivo sarà presentato, per l'approvazione, DOPO che la convenzione verrà approvata dal Consiglio comunale di Partinico .Una delle condizioni poste dalla industriale al Comune  é quella di realizzare una condotta idrica per prelevare NON MENO DI 30 litri secondo e per NON MENO di 30 anni, l'acqua dall'invaso Poma Una cosa sconsiderata atteso che l'invaso  che é stato costruito per dare l'acqua all'agricoltura e alla città di Palermo - oltre che a quelle costiere- sarebbe saccheggiato in maniera irreversibile con gravissimi , irreparabili danni per il futuro del nostro territorio.Almeno 30 litri al secondo significano una quantità d'acqua necessaria  per approvvigionare una città di almeno 15 mila abitanti. 

E quel che appare ancora più grave é che i reflui della lavorazione industriale  sarebbero scaricati all'interno dell'invaso stesso. 
Riteniamo che ii rappresentanti  istituzionali della città di Palermo debbano urgentemente  attivare tutte le iniziative per allertare anche la Regione siciliana da cui dipende il Consorzio di Bonifica PA che gestisce l'acqua dell'invaso Poma, cosi' come l'AMAP che gestisce il potabilizzatore "Cicala"

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA 
CIRCOLO "Peppino Impastato" di Partinico


venerdì 8 giugno 2012

E SE NINO AMATO NON FOSSE D'ACCORDO?

Un problema tecnico mi ha fatto perdere il post scritto ieri.Lo ricostruisco sperando di non avere perso i concetti essenziali .




Siamo pochi coloro i quali possiamo attribuirci la paternità di essere stati sempre coerenti ,in questi quasi trent'anni che hanno visto insieme a pochi comunisti, pochissimi democristiani come Nino Amato,portare  fondo una lotta non ideologica e sicuramente non interessata, nei confronti dell'azione della distilleria Bertolino sul nostro territorio i cui effetti sono stati ,a volte, devastanti nei confronti del suolo, dell'aria, dell'acqua e del mare. Pochi nel tempo anche se capaci di coinvolgere,in un momento particolare della vita della città ed esattamente il 14 maggio del 2004,un fiume di popolo , migliaia di cittadini ,che per la prima volta si recarono proprio davanti quei cancelli a manifestare un aperto dissenso nei confronti di chi aveva ,per decenni,operato a volte anche al  disopra delle leggi e col sostegno non certo disinteressato di pezzi dello Stato, di amministratori a diverso titolo e livello sempre pronti ad inchinarsi nei confronti della potenza dell'economia. E la breve storia della distilleria ci fa capire quel che é accaduto nella nostra città e sopratutto quel che potrà accadere. Nasce una piccola distilleria, una specie di "quarara" come fu efficacemente definita all'origine.

martedì 5 giugno 2012

QUANDO LA BERTOLINO MI DISSE: "DA PARTINICO NON ME NE ANDRO' MAI!"




Ci risiamo. Si ricomincia da capo. Io lo sapevo di già e non certo perché "maaru" ma per le cose che racconterò. Ed é la prima volta che lo faccio dopo venti anni.Dunque, ci risiamo . Ed é come se vent'otto anni fossero passati invano.Vent'otto anni da quell'estate del 1984 quando iniziammo a contrastare con una industriale alla quale si può dire tutto tranne che non abbia avuto e abbia abbastanza chiaro il ruolo di salvaguardare i suoi interessi- cosa comprensibile e legittima- ma sopratutto conoscitrice profonda delle debolezze di una "politica" compromissoria, affaristica,  arraffatrice con la quale ha avuto a che fare nella prima repubblica cosi' come ora in questa e che oggi ha nelle mani gli interessi della nostra cittàal punto che negli ultimi tempi ha anche fatto un bel salto di qualità di cui ci siamo spesso occupati.Dunque si ricomincia, perché finisce il 31 dicembre di quest'anno il ciclo della devastante ma miliardaria distillazione durata decenni e ,con la disponibilità di un sindaco e di pezzi particolarmente interessati della sua Giunta ,a quanto pare , comincerà quello della lavorazione delle biomasse che, a detta degli esperti, non é certo meno remunerativa e meno devastante  sul piano degli effetti sull'ambiente .Ma questo lo vedremo presto.
Perché sapevo che non sarebbe finita?Perché me lo ha personalmente detto. Quando ?Esattamente nel 1992 poco prima che con l'ordinanza del Sindaco  Geraci che impediva alla distilleria la continuazione della sua attività, si concludesse una vicenda che aveva visto la mobilitazione straordinaria degli ambientalisti che portò poi alla chiusura della distilleria per oltre tre anni e la determinazione di quella Amministrazione e della sua maggioranza che non intese concedere una ulteriore proroga,richiesta ,per continuare a distillare sebbene sotto il ricatto e la pressione di centinaia di cantine vinicole . Pressione scomposta che ebbe il  sostegno palese di un personaggio politicamente squallido quale , allora, fu l'Assessore all'agricoltura Francesco Aiello ex comunista e che ,oggi, ritorna a dirigere quel settore al servizio di Lombardo essendo transitato da buon trasformista nelle file del Partito del Presidente della Regione . Fu un imprenditore di Partinico assai vicino alla industriale che mi chiese la disponibilità ad incontrarla.Ovviamente la incontravo non solo nella mia qualità di consigliere comunale comunista ma sopratutto quale vice sindaco di quella Giunta. Un amministratore si incontra con chi lo chiede anche se con la persona oggetto dell'incontro aspri e duri erano stati gli scontri fin da quell'estate dell'84. Ci incontrammo nei suoi uffici di viale dei Platani . La conversazione iniziò in maniera soft ma fini' in malo modo cosi' come in sintesi racconterò.Non eravamo soli .In un angolo del suo ufficio, in  una zona in discreta penombra stava seduto un signore di cui, poi, molto la stampa avrebbe parlato.Non ci feci caso. Non avevo nulla da nascondere ma avevo sopratutto da dire cose assai chiare e senza alcun infingimento.Dopo i convenevoli di rito mi dice: "Professore, perché proprio voi comunisti avete nei miei confronti questo accanimento?Gli altri politici locali ,per il mio lavoro, manifestano molta considerazione e ,anzi, mi hanno sempre agevolato .Perché voi comunisti mi consentite di avere una distilleria nel centro storico di Modena da sempre dai voi amministrata e a Partinico mi fate la guerra?". Risposi che sicuramente a Modena la sua distilleria rispettava quanto stabilito dalle leggi e a Partinico, al contrario, le leggi venivano da lei violate.  Dissi anche che i comunisti di Partinico non avevano mai manifestato pregiudizio nei confronti dei processi industriali e meno che mai pregiudizi di carattere ideologico nei confronti della sua industria Ci opponevamo non solo perché non permetteva la sindacalizzazione degli operai che venivano sicuramente pagati ma molto sfruttati nei processi di lavorazione e poi per il ruolo devastante della distilleria  che trovava origine nella mancanza di efficaci deterrenti correttivi che provocavano inquinamento del suolo, dell'aria, dell'acqua, del mare.La conversazione continuò con la manifestazione di un forte quanto palese nervosismo da parte dell'industriale e la mia altrettanto decisa fermezza. Ricordo , supergiu',come si concluse la convulsa conversazione . Alzandosi,ovviamente  per congedarmi, cosi' disse: " Lo dovete avere chiaro. Io da Partinico NON ME NE ANDRO' MAI .MI DOVETE SOPPORTARE ANCHE SE A PARTINICO NON GUADAGNERÒ UNA SOLA LIRA!". Tutto quel che é accaduto dal 1992 ad oggi  é cosa chiara e risaputa. Comprese le cinque querele (tre archiviate dal magistrato e due rinvii a giudizio) con la soddisfazione che in fase di conclusione del processo che unificava i due provvedimenti l'industriale, inspiegabilmente, rimetteva le querele cioé riteneva che le mie dichiarazioni ,oggetto delle sue denunce rientrassero nel mio pieno diritto di esprimere giudizi politici e non certo personali. Una bella soddisfazione che mi costò,però, per alcuni anni il salire e scendere le scale della locale Pretura e del Tribunale di Palermo. E' vero l'industriale Bertolino é una donna di parola perché NON SE NE ANDRA' MAI DA PARTINICO.Infatti concluso lo storico ciclo della distillazione perché non piu' remunerativo, inizia quello piu' redditizio della lavorazione delle  biomasse. Cioé da viale dei Platani a contrada Sant'Anna . In una parola:PUNTO E A CAPO 
Toti Costanzo