lunedì 9 aprile 2012

ZICCHI E SCRAVAGGHI .SI AVVICINANO LE ELEZIONI E LORO SONO GIA’ AL LAVORO

La conversazione fra i due mi apparve interessante. Non feci alcuna forzatura per ascoltare in quanto i conversatori non si preoccuparono della mia presenza. Accadde quel che capitò recentemente ad una giornalista de ”Il Fatto Quotidiano” quando ,casualmente ,in un bar di Roma ascoltò la conversazione tra l’ex ministro Calogero Mannino inteso “Lillo”maestro di vita e di politica di Totò Cuffaro  e un deputato dell’UDC. Diceva Mannino al suo interlocutore che la Magistratura di Palermo aveva capito tutto in ordine al ruolo di pezzi deviati dello Stato protagonisti insieme alla mafia dei corleonesi dell’assassinio di Paolo Borsellino all’interno del quale pare ci sia anche un ruolo di “certa” politica siciliana  .L’argomento tra i due era senz’altro interessante. L’uno diceva all’altro: “ Secondo te ,coloro che girano attorno a Lo Biundo, essendo costui Sindaco della città e quindi con un potere decisionale ,siano essi professionisti, consiglieri comunali, funzionari ed impiegati a vario titolo, avventori, piccoli manutengoli, sfaccendati, opportunisti, esperti in espedienti, truffaldini ,piccoli e medi imprenditori, speculatori a vario titolo ed altra umanità si possono considerare ZICCHI (zecche in italiano) o SCRAVAGGHI  ( scarafaggio : diffuso tipo di coleottero anche nostrano)?”. L’interlocutore ebbe un attimo di  perplessità , si girò attorno come a cercare sostegno, restò in silenzio per qualche secondo e poi cosi’ rispose: “Secondo me bisogna partire col  definire la zecca e poi trovare una spiegazione anche scientifica di quel che è ‘u scravagghiu  oggetto della nostra analisi.Perché di scravagghi ne esistono di specie diversa. Io penso che tu intenda dire quello che raccoglie gli escrementi ,li arrotola(l’abbaddottula) e li trasporta nella sua tana per poi cibarsene.  Per cui propongo di approfondire l’argomento ricercando nelle pieghe della nostra memoria, anche attraverso le nozioni apprese a scuola  ,e soprattutto basandoci sulla conoscenza diretta considerato che zicchi e i scravagghi sono abbastanza presenti nel nostro territorio, e dunque assai conosciuti ”. E cosi’ iniziò tra i due una lunga quanto interessante conversazione ( addirittura fu citata una pubblicazione di Danilo Dolci , “Il dio delle zecche” che dice di quel dio “nutrito da ognuno ogni giorno” ) che sostanzialmente riportiamo,ovviamente in sintesi, raccogliendo, però, quel che di più interessante a noi apparve della discussione.
Disse il primo :” La zecca è un parassita che si colloca all’esterno del soggetto cui va a succhiare il sangue  con lo scopo di alimentarsi ed ingrassarsi .E’ visibile e, anche se una volta collocatasi, può anche resistere a lungo  senza alimentarsi ma aspettando l’occasione opportuna per iniziare il prelievo del sangue . Dalle zecche ci si può difendere basta osservare alcune ben precise regole. La prima è quella di impedire la sua collocazione e la seconda, una volta collocata, si può sempre e in ogni momento staccare ed eliminare .Cosa diversa ‘u scravagghiu che non si attacca, che non provoca apparenti danni(a meno che non si tratti del punteruolo rosso) perché lavora in silenzio, raccoglie lo sterco che trasforma in una palla ,arrotolandola  lentamente per ,infine, trasportarla dentro la sua tana e di questo cibarsene . Dunque la sua azione appare meno vistosa e ,almeno apparentemente, meno dannosa .In definitiva ‘a zicca suca ‘u sangu che è una cosa vitale per l’esistenza e ‘u scravagghiu si limita ad  arricogghiri ‘a mmerda”. Ed è  a questo punto della discussione che l’interlocutore assai dotto, per farsi ben comprendere, ebbe a dire: “ Faccio un esempio ,per intenderci. Se il Sindaco Lo Biundo consentisse alla mafia di  infiltrarsi all’interno del Comune attraverso  i modi e le maniere più diverse , immetterebbe nel corpo di questo organismo un parassita che a lungo andare provocherebbe danni irreversibili al corpo dell’organismo. Lo stesso si può dire se il Sindaco consentisse, ad esempio, che attraverso marchingegni vari, si possano “azziccari” all’interno della macchina comunale imprese che hanno il solo scopo di sucari quel che possono da una lavoro pubblico ,per averne vantaggi. E questi vantaggi ,in genere le imprese cercano sempre di socializzarle nel senso che ne fanno partecipi non solo l’amministratore comunale ma anche eventuali funzionari compiacenti. Cioè siamo di fronte a un caso di “zicca a più teste” nel senso che a sucari sono almeno più di due  .E di altri esempi se ne possono fare quanto si vuole. Ovviamente se l’amministratore non vuole, la zicca-mafia o la zicca-impresa non possono raggiungere il loro devastante  ruolo.Il che non avviene sempre e con frequenza  ma può accadere .Cosa diversa è il caso di scravagghi. In genere gli amministratori nei confronti di questi coleotteri con sembianze umane le più diverse ,e che vivono arrotolando gli escrementi di cui sono ghiotti, sono assai compiacenti .Si tratta,in genere, di piccole cose,piccoli favori, piccoli lavoretti da assegnare a quanti vivono di espedienti e sempre ai margini della società , alla ricerca” ‘ra lira” o come si suole dire alla ricerca " du’ sceccu mortu pi’ livaricci ‘u crapistu” . Una specie di benevole attenzione nei confronti di questa varia umanità che sfrutta tutte le pieghe che fornisce loro questa nostra disponibile società .Gente, ad esempio, anche senza arti né parti, come si suole dire, che campa alle spalle degli altri e sopratutto della macchina comunale avendone un concreto vantaggio. Ovviamente sia “i zicchi ca’ i scrvagghi “all’occasione, cioè al momento delle elezioni li vedrai in movimento.”
L’altro interlocutore rimase in silenzio e poi annui’ dicendo :”Ora capisco perché in questi giorni si parla tanto di progetti, appalti, finanziamenti, convenzioni, graduatorie, elenchi, incarichi a pagamento e ,finci, aggratissi  . Siamo entrati nel cosiddetto “clima elettorale ”. Vuoi vedere che mentre in questi quattro anni Lo Biundo  non ha fatto altro che piangere miseria (ha detto ad ogni istante : non ho una lira perché Motisi mi ha lasciato i debiti), come d'incanto compariranno soldi a tinchité per attuppari pirtusa, ripulire strade e cassonetti , collocare lampade, aggiustare il  verde,tinteggiare le scuole, sponsorizzare concerti , mettere la prima pietra per la Policentro e ,perfino, delocalizzare ( 'nto nocchiu!) la distilleria della signora Bertolino?Ora capisco perché da un pò di tempo zicchi e  scravagghi si vedono di già all'opera !" 
Toti Costanzo

3 commenti:

Alberto Lo Iacono ha detto...

Caro Gianlivio, quando parlo, non parlo a vanvera o per pregiudizio nei confronti di Cracolici o altri, ma con cognizione di causa. Se qualcuno a livello regionale si adopera per fare assumere a tempo indeterminato qualche decina di operai come quelli dell’ex Consorzio Irriguo “Diga Jato” , ben venga, d'altronde i parlamentari, gli eletti dal popolo, (in mancanza totale di inciuci o clientele di qualsiasi natura) servono “anche” a questo. Ma poiché l’onorevole in questione siede nei banchi della maggioranza presso la Regione Siciliana, potrebbe darvi una mano non indifferente a risolvere l’annoso problema della distilleria bertolino. Aggiungo che alla regione vi sono personaggi importanti come un signore che si chiama Gioacchino Genchi, che tu conosci benissimo, che oltre ad essere un funzionario è anche un tecnico, è un esperto in problemi ambientali, che ha studiato le fonti di inquinamento con la rispettive cause ed effetti, che in passato si è occupato non poco del problema di che trattasi, che è pagato con i soldi dei contribuenti e che non ha una scrivania, non ha una sedia, e non ha più un ufficio e sai perché, per avere in passato relazionato sulle cause dell’inquinamento nell’area del partenicese. Per questo è stato sospeso da ogni incarico dall’ex presidente dei cannoli, intimo amico del presidente attuale, sia per motivi politici che per affinità di vario genere. Se l’On. Cracolici provvedesse al reintegro di Genchi, forse qualcosa in questa martoriata Partinico potrebbe cambiare, caro amico mio, non me ne volere a male ma la penso esattamente così.

Antonino Partinico ha detto...

caro amico Alberto dovresti ormai saperlo che questo PD ogni diorno che passa acquista sempre di più i valori denocristiani che quelli di sinistra in campo nazionale, se poi guardi in campo regionale è quello che conosciamo tutti, se ci spostiamo a Partinico tutto assume un aspetto ancora diverso. Albè ma prova a immagginare se venisse all'improvviso dall'oltretomba Fifì Rubino, Peppino Fuoco, Mommo Matina, Turiddu Termime, Cola geraci, Pino Santoro, Peppino Barbera, e mi voglio solo fermare quì, a vedere quel grande partito comunista che hanno contribuito a far nascere con le lotte contadine e quant'altro e ora il loro partito in mano a quattro demcristiani che oltre ad avere preso in ostaggio il loro partito, hanno preso in ostaggio anche alcuni dei loro figli come alfredo, vincenzo fuoco ecc. Ascoltami, se ti posso dare un consiglio, lasciali perdere, non dimenticare che vi siete spesi per Motisi e poi il centrosinistra partenicese è stato distrutto dai forchettoni e regalato alle persone più incompetenti di questa città come gli zero assoluti.

Toti ha detto...

Mi trovo abbastanza d'accordo con Alberto Lo Iacono per quel che riguardaa il dott. Gioacchino Genchi. Genchi é un funzionario di altissimo livello per qualità professionali rigore morale ma "parcheggiato" da Lombardo e di converso dal Preidente dei deputati del PD all'ARS,Cracolici, alla stessa stregua di come operò Cuffaro. Il quale, però, aveva una qualità in più rispetto a costoro: sosteneva gli interessi della distilleria a viso aperto. Costoro operano con la stessa canagliesca logica ma vogliono apparire quelli che non sono presentando some i riformatori della regione siciliana.Una palesa mistificazione che va assommata a tutte le altre di cui si discute.Che dire ad Antonino e a proposito di uomini come Fifiddu Rubino o Peppino Fuoco? E' proprio vero- vedi il caso del TrotaBossi - che i figli non sempre sono migliori dei padri!
Toti