lunedì 8 agosto 2011

SPUTAMU 'NTERRA E CURNUTU CA' SINNI PENTI!

Si disposero in cerchio.Erano le ore 24 del 2 novembre. Distesero il braccio destro e soprapposero la mano una sull’altra .Al grido “Cornutu cù sinni penti ” sputarono per terra e si diedero appuntamento per la prossima primavera .E il summit a primavera ci fu veramente .Erano: JhonnyTuttoio,Ntrea,Tandem e Sal .Bart fu tenuto volutamente fuori picchi’ notoriamente cacaredda. Kate era sbintata e dunque presa da comprensibili, umane debolezze .
Don Peppino Tagliaerba incominciava a trescare con quella “specie di opposizione”(definizione di Sal sul trio Qui,Quo,Qua) e,quindi, inaffidabile. Don Vituzzu appena capi’ l’archiata si iccau malatu chiedendo ricovero a don Lino . Giacomino un si fici truvari barricandosi nella casa di campagna ,spegnendo il telefonino e dandosi,cosi', latitante . Mimmuzzu dichiarò solennemente che fino a quando non avesse realizzato definitivamente il canile non si sarebbe impegnato in altro . Andarono avanti lo stesso. JhonnyTuttoio che abita dalle parti dù pignu ,aveva avuto una trasuta. Pare che la “carrettella ammuttata a manu” e utilizzata da Balluni per la vendita dei fichidindia durante le lunghe notti d’estate negli anni ’60 ,fosse ancora in vita .L’aveva un erede che non se ne era voluto disfare. E quella carrettela che si spingeva a mano non solo era il simbolo di una stagione che fini’, purtroppo, assai presto tra una ripresa e l’altra del “ Il giorno della civetta” e un Costanzo De Luca che ogni notte alle cinque in punto davanti a Ciccio Lo Baido ed altri pochi avventori recitava mirabilmente in piazza Duomo il Garcia Lorca di “ eran le cinque della sera” ,ma era il mezzo affannosamente ricercato. Trasportare nel silenzio della notte significava non destare sospetti, né provocare rumore alcuno . Partirono in gruppo: Ntrea a Tandem ammuttavanu la carrettella mentre JhonnyTuttoio e Sal si facevano trasportare. Alle porte del luogo indicato trovarono il cancello aperto.Ad attenderli Dinu pupiddu che aveva le chiavi. Entrarono mentre il pesante cancello si chiudeva alle loro spalle . Il luogo ,tetro per sua natura e funzione, incuteva un socché di timore. Si sentiva un leggero fruscio di fronde degli alti pioppi mentre una civetta emetteva un lugubre,prolungato  suono .Ntrea ebbe il convincimento che una voce proveniente da lontano, come dall’oltre tomba,solennemente dicesse come soleva dire Turiddu Matina quand’era completamente paparu :”A ttia taliu!” Si fecero il segno della croce ed incominciarono il lavoro con pala e picu :prima ne levarono una ,poi una seconda e una terza .Alla quarta JhonnyTuttoio disse che bisogna togliere proprio quella collocata davanti la dimora che un giorno sarebbe divenuta definitiva ,(ovviamente lo scrivente tocca , si fa per dire, ferro) quando poi sarà sarà , del comunistaccio che ha sempre una cosa da dire, una cosa da criticare.” Perché non ci dice cosa hanno fatto quando governavano loro?Io ho risistemato ‘u pisciaturi,io ho risistemato le mattonelle nei pressi dei viali vicino casa mia,io ho dato luce a tutti i quartieri.Io,io,io… ” ripeteva JhonnyTuttoio. Ntrea si voleva opporre per ragioni affettive ed anche per antico rispetto . Tandem ,per certi versi disorientato non essendo un “locale” ma calato per caso dalla splendida Giara di Nello mirabilmente da decenni governata da don Totò Poli che non lascia l’osso neppure se lo cacciano a cannate ,si rimetteva al parere degli altri e soprattutto a quello del popolo . Sal e JhonnyTuttoio manifestavano intransigenza e furono irremovibili .La quarta si deve levare da li’e non se ne parli più .Cosi’ fu .Ntrea, obtorto collo, dovette capitolare .Le quattro “cose” furono sistemate sulla carrettella. JhonnyTuttoio e Sal uscirono furtivamente e aggrizzarono per la stradella contigua che poi “spunta” sulla SS113 .Li’ nel primo pomeriggio, avevano posteggiato una macchina mimetizzata con la quale si dileguarono mentre le luci dell’alba stavano per spuntare. A velocità supersonica Ntrea e Tandem ,spingendo, arrivarono nella via che porta il nome del cantante Nicola, quello di “Che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro e va..” .Depositarono i “cosi” e a gran velocità,prima che spuntasse definitivamente l’alba e cantasse il gallo ,ritornarono “o pignu” consegnando la carrettella al legittimo proprietario che ebbe, quale ricompensa, a’ trasuta di riversu quagghiu nel cantiere che avrebbe dovuto ,secondo quello sconsiderato di don Peppino Tagliaerba, recidere anche il pino davanti la dimora di quel professore che protestava e continua giustamente a protestare , ovviamente inascoltato, da anni. Fu cosi’ che le quattro fontanelle che i nostri defunti coltivavano, come si suole dire, “cù l’occhiu e lu gigghiu”si involarono per ricomparire più belle di prima, più funzionali di prima mentre Giovanni, Federico,Giovacchino, Damiano,Ciccio, Vincenzino tutti operai del Comune che prestano gratuitamente la loro opera e si accontentano degli sperticati ,ciclici ringraziamenti di JhonnyTuttoio ,venivano solennemente qualche mese dopo, ri-ringraziati ufficialmente e pubblicamente durante una solenne cerimonia ovviamente da JhonnyTuttoio mentre Sal ,indossata la fascia che , a detta di BartArt’2011 , non se la toglie neppure quando va a letto preoccupato che gliela possano fottere, pronunciò- si fa per dire- un discorso. Un discorso talmente impegnato che quelli annuali di Bossi ,davanti la sorgente che da vita al Po ,ci parinu palicu.E cosi’ ,ora, se andate di sera ,o meglio di notte, in via del cantante Nicola quello di “Amore ritorna, le colline sono in fiore…” vedete come un pezzo del nostro cimitero sia stato fedelmente e suggestivamente ricostruito nel pieno centro della città. Con nostra grande ,piena ,inimmaginabile soddisfazione e soprattutto dei cari defunti che ,seppur espropriati, ora dopo l’inaugurazione chiancinu cù n’occhiu.
P.S.Ntrea ,ammucciuni, si premurò di fare ricollocare la quarta fontanella la dove quella notte era stata furtivamente sottratta con ampia soddisfazione del comunistaccio che gradi’,insieme ai suoi cari defunti ed i viciniori i quali, cosi’,poterono continuare in pace  nel loro sonno eterno.
Sala Rossa   

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