sabato 23 luglio 2011

IL CODICE DELLA POLICENTRO: SPECCHIETTO PER GLI ALLOCCHI?

Mercoledi' scorso nella Sala degli Specchi del Comune di Partinico con una enfatica cerimonia alla presenza dell'amministratore delegato della Policentro, Alessandro Virgara, e dell'avvocato Dell'Aira che il Codice ha congegnato insieme all'avvocato Francesco Crescimanno e -dichiara il Sindaco Lo Biundo- “davanti alle forze politiche e sociali del nostro Comune presentiamo un Codice di autodisciplina antimafia”. Dalle immagini dei servizi delle emittenti locali di forze sociali ne abbiamo visto ben poche e meno che mai forze politiche. A meno che per forze politiche, come ormai é abbastanza noto, non s'intendano il Sindaco ed il Presidente del Consiglio comunale  i quali reputano, sulla base di personali convincimenti “che loro rappresentano TUTTA la città”. 
Il Codice consta di ben 83 pagine (un po' meno del programma elettorale dell'ultimo governo Prodi che fini' come sappiamo ) dentro il quale sono state inserite norme che , dicono l'avvocato e l'amministratore Virgara, se applicate con rigore non dovrebbero consentire ad alcuna persona o impresa che non sia di specchiata moralità, di potere fare parte a diverso titolo nella costruenda Policentro. Ora noi apparteniamo alla inguaribile categoria di persone che ,a volte, sono anche convinte cà 'u sceccu vola. Inguaribili ottimisti, dunque, che non mettono in dubbio mai la volontà o gli intendimenti degli altri. E non l'avremmo fatto neppure in questa occasione, non avendo avuto alcunché da ridire nel momento in cui ci si poteva ritenere  soddisfatti delle dichiarazioni delle due personalità citate , se non fosse intervenuto alla fine della cerimonia della firma, il Sindaco lo Biundo a compromettere il tutto e di cui riporteremo subito il CHIARISSIMO pensiero per dire ,poi, quel che noi pensiamo del Codice in ragione delle argomentazioni addotte da Lo Biundo . Incalzato da Pino Maniaci che chiede di conoscere le ragioni per cui il Codice sia stato firmato anche dal Comune visto che la Policentro é una società privata   , Lo Biundo dichiara :”L'amministrazione c'é voluta entrare .anche se si tratta di appalto privato ,perché non volevamo adottare la solita logica siciliana “Nun ci sentu, nun ci viu e ci c'eru durmia” (oh,  sindaco eccelso!) .Per continuare dopo la seconda domanda di Pino (“Qualsiasi Codice può restare inapplicato”) dicendo: ”Io chiederò per tutte quelle ditte che partecipano agli appalti , informazioni in Prefettura .Io istituzione Comune sono quello titolato a chiedere le informative Non é la società privata (leggasi Policentro n.d.r.) . E' logico che la società privata si deve adeguare al protocollo .Se mi vengono chieste le informative allora é conseguenziale che si devono buttare fuori tutta quella gente che sotto l'aspetto della moralità non sono in regola. Non per semplici frequentazioni perché una ditta non può essere esclusa. Però questo Codice prevede che se una persona CON PROVE,CON FOROGRAFIE,CON FREQUENTAZIONI che abbiamo con le informative automaticamente deve essere buttata fuori e tutte le ditte che sottoscriveranno il protocollo di legalità devono essere buttate fuori(sic!!!!   e mano sui capelli!). Appena ci siamo ripresi dallo sconcerto ci siamo interrogati per verificare se avevamo capito bene  : in sostanza se una ditta viene, per esempio fotografata (da chi?) , con persone discutibili sul piano della moralità (chi lo stabilisce?) e della mafioisità (chi rilascia la patente ?) il Sindaco chiederà alla Prefettura le informazioni E PROCEDERÀ ALLA ESPULSIONE DELLA DITTA. Capite, dunque, quale dovrebbe essere secondo il Sindaco Lo Biundo, il ruolo del Comune? Chiedere INFORMAZIONI ALLA PREFETTURA SULLE DITTE CHE PARTECIPERANNO AGLI APPALTI. E se ci sono foto, frequentazioni o altro allora il Sindaco chiederà la estromissione.
Con tutto il rispetto, ovviamente noi siamo convinti che il codice sia ben altra, più seria cosa rispetto alle sciocchezze elencate dal Sindaco .
Ma perché si possa essere convinti che il Codice sia ,però, una cosa veramente seria nelle mani di gente seria,  non solo l'ing. Iemi ma l'attuale amministratore delegato, il sindaco  e quanti  ,sopratutto partinicesi dell'affare sono partecipi, CI DEVONO DIRE:
a) se é vero oppure no che la mafia locale ha gestito tutto l'affare dell'acquisto dei terreni della Policentro chiedendo il 5%; b) i capitali ed i soci che sono interessati a questo affare; c) se é vero oppure non che ex proprietari dei terreni siano stati MINACCIATI per cederli alla società ; d) quali sono state le RAGIONI E LE CONDIZIONI per cui il COSAR,consorzio degli artigiani, si é accordato per cedere alla Policentro le aree di contrada Margi che il Comune gli aveva concesso con delibera del Consiglio comunale del 1999; e) quali sono stati i termini dell'accordo tra COSAR e la società di Iemi; f) quali e quanti sono i soci partinicesi che a diverso titolo sono dentro le società che gestiranno l'affare centro commerciale; g) se dentro queste società ci sono anche amministratori comunali; h) come si può firmare un Codice per il rispetto della legalità insieme ad un Sindaco che non HA MAI VOLUTO RISPONDERE (in verità non lo fece neppure Motisi) ALLA NOTA DEL NOSTRO Partito che denunciava GRAVI E PALESI ILLEGALITA' per quel che riguardava le procedure relative alla richiesta di aree da parte del "CONSORZIO ARTIGIANI PARTINICESI" il quale non ebbe mai ad ottenere alcuna risposta.
E le domande potrebbero continuare .Ma ci fermiamo qui' . Aspettando di sapere se il Codice sia  o no soltanto uno, il solito,  specchietto per gli sciocchi ed i creduloni .
P.S. Pino Maniaci sul Codice ha anche intervistato un certo senatore Lumia membro della Commissione nazionale antimafia meglio conosciuto come strenuo difensore del governo del ribaltone e del trasformismo dell'on. Raffaele Lombardo inquisito per contiguità con la mafia.Cosi' il senatore risponde con ieratica  gravità:" Bisogna essere molto rigorosi(sic!).Io ho combattuto la Policentro(sic).Oggi voglio che sia verificata dalla testa ai piedi (da chi?).Non ho nessun pregiudizio  contro anzi penso che una struttura che possa dare lavoro  che possa rimediare l'ostacolo iniziale  e che era di negare una presenza agli artigiani ,agli operatori commerciali  dei territori possa diventare una struttura di legalità  e di sviluppo (meno male). Ma ci vuole il massimo controllo ....(per verificare,ad esempio,  si potrebbero chiamare l'on. Filippo Penati o il senatore Tedesco)  ".
Che tristezza! Non  crediamo ci sia tanto da commentare .Diciamo soltanto che saremmo paghi se i dirigenti del COSAR , ed ovviamente la Policentro riveduta e corretta alla partinicese,ci dicessero come ulteriore punto i) quando sono andati a Canossa a far visita al senatore antimafia  Lumia e all'Assessore Venturi che  alla Regione siciliana si occupa di Attività produttive. Come ci interesserebbe conoscere anche il pensiero dell'on. Bernardo Mattarella. Se non chiediamo troppo.  
Toti Costanzo

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