lunedì 8 febbraio 2010

PER RICORDARE ALDO "MIMMO" GRILLO E UNA PARTINICO CHE NON C'E' PIU'

L’invito ricevuto dal prof. Leo D’Asaro mi è stato assai gradito. Partecipare alla presentazione di una pubblicazione postuma di Aldo Grillo (ma per me è sempre rimasto il “ Mimmo” conosciuto fin dall’infanzia, seppur lui più piccolo d’età, perché “di quartiere”) non è stato solo un dovere o un omaggio alla sua memoria ma la possibilità di rivedere Aldo attraverso le parole del prof. Bosco dirigente scolastico dell’IPSIA nell’aula magna del quale Istituto è stata presentata la pubblicazione, così come i ricordi del figlio Fabio, del consigliere provinciale Vincenzo Di Trapani che insieme al padre Giuseppe si sono attivati perché la Provincia di Palermo ne curasse la pubblicazione, dell’architetto Enza Quartuccio che di Aldo è stata per tanti anni collega e collaboratrice nella ricerca delle radici della nostra città che appassionavano entrambi, o di Lina Cantelli per essere stato uno dei fondatori dell’Associazione contro la droga. Ma la testimonianza più semplice, efficace ed anche commovente nel definire Aldo ed il suo prezioso lavoro di studioso, è stata quella del Leo D’Asaro amico, oltre che compagno di studi e di ricerche.
Io lo ricordo fin da ragazzo impegnato sempre nelle attività culturali. Era stato, tra l’altro, alla fine degli anni ’60 uno dei fondatori del ciclostilato “Dialogo” nel quale vi scrivevo insieme a Masetto Aiello, Enrico Somma, Marco La Fata, Nardo D’Orio ed altri amici. Aldo fu anche tra i fondatori del Circolo Unesco che ebbe una sede in via Principe Umberto alla fine degli anni ‘60 insieme al prof. Nino Romano collaboratore di Danilo. Pubblicavano un ciclostilato, “Il Boccale” con poesie di Giuseppe Casarrubea e Fedele Cannizzo oltre che scritti di Nicola Tortorici e altri giovani di quella generazione a dimostrazione di come in quegli anni Partinico era investita da una ventata di straordinario ed irripetibile impegno culturale oltre che politico. Furono, quelli, appunto anni di grande e seria passione. Insieme a tali iniziative nascevano, ovviamente i contenitori culturali, le Associazioni, che proliferavano, si incontravano e producevano. Continuava la sua attività, seppur ormai alla fine di una lunga esperienza, anche la FUCI cioè quella organizzazione universitaria dei cattolici partinicesi che ebbe, fin dagli inizi degli anni ’60, quale motore ed animatore don Tanino Chimenti che in questi giorni ha lasciato la guida della Parrocchia del SS. Salvatore ma, conoscendolo, sicuramente per continuare la sua attività di pastore ed educatore. L’esperienza di “quella “ FUCI fu esaltante. In quell’organizzazione operò un forte nucleo giovanile e con una forte tensione e passione anche politica tra cui il sottoscritto, Mommo e Nanni Giuliana, Elio Chimenti, Pino Toia, Michele Cipolla, Salvatore Passannanti, Melino Cannavò, Rino Romano e tantissimi altri giovani universitari e studenti medi. Ma sul piano della politica culturale “di sinistra”, dalla fine degli anni’60 lasciò una forte impronta il Centro di cultura popolare UNLA animato, soprattutto, da Nino Cinquemani e da tanti di noi giovani che avevano definitivamente scelto una collocazione politica e la militanza, poi, nel PCI. Aldo Grillo non fu mai un militante della sinistra locale. Un convinto democratico, certamente si e sempre aperto al dialogo. Mai fazioso ma attento a quel che accadeva nella sua città, anche dentro il “suo” Comune. Una personalità investita dal desiderio, dalla curiosità di ricercare per capire. Fu anche, come è stato ricordato, un convinto ambientalista. Seppur non un diretto protagonista delle battaglie in particolare contro il ruolo della distilleria, tuttavia condivideva e sosteneva quanto veniva realizzato a difesa del territorio, dei beni culturali ed ambientali. Della Storia della nostra città. Le nostre vite, specie quelle per l’interesse alla cultura, si sono tuttavia incrociate molto spesso. Difese l’Archivio storico come non altri. Alla sua ricomposizione partecipò e in quella grande fonte di informazioni, notizie, documenti, foto, mappe vi si immerse come dentro un elemento per lui vitale oltre che assolutamente naturale. La sua era una vera e propria passione per la scoperta, il gusto di capire, la meraviglia di riportare in vita quel che il tempo seppellisce. Sono le personalità come Aldo che fanno riemergere quel che gli uomini produssero, restituendolo alla memoria.
Da Assessore del Comune, soprattutto nel periodo che va dal 15 dicembre del 1998 all’8 novembre 1999 con Gigia Cannizzo, Aldo fu nel gruppo di lavoro che mi coinvolgeva specie come Assessore alle Attività culturali, allo Sport ed anche all’Agricoltura. Ho ancora davanti il ricordo di quanti furono i documenti, le foto che insieme abbiamo esaminato. Le custodiva dentro il suo prezioso computer e per aggiornarlo vi lavorava senza sosta e, comunque, tutte le volte che il suo lavoro di dipendente comunale glielo consentiva. Quando nel 1976, insieme agli amici di sempre, Masetto Aiello, Nino Cinquemani, Salvo Scadurro ed altri pubblicammo il “Giornale della Valle Jato” tante di quelle foto erano sue. La sua generosità ed il suo disinteresse non avevano limiti. Così come quando, da Assessore all’Agricoltura, decidemmo, nel 1999 di realizzare un opuscolo che si occupasse della vitivinicoltura insieme all’Architetto Anna Maria Rizzo, al dott. Antonio Tinnirello e soprattutto a lui che era responsabile del Settore Cultura. Quel lavoro - “INDAGINE STORICA E STRUTTURALE DELLA VITIVINICULTURA PARTINICESE” - lo si deve sostanzialmente ad Aldo. Lui scrisse tutta la parte relativa alla “Indagine” storica“ (la parte essenziale) piena di dati, di riferimenti, di nomi, di numeri. Un lavoro di straordinario ed attuale interesse. Sue tutte le foto.
Aldo “Mimmo” Grillo se ne è andato troppo presto. La città, la sua famiglia, hanno perso un intellettuale di primordine e la nostra comunità culturale privata di un intelligenza acuta, serena, equilibrata, proprio da "scavatore", utilissima perché ha cercato sempre di ricostruirre, insieme a tanti di noi anche se per vie diverse, una Partinico che, purtroppo, oggi continuamente scompare sotto i colpi dell'incultura, del disinteresse, della volgarità e della pochezza politico-amministrativa.
Toti Costanzo

2 commenti:

Girolamo E. ha detto...

Di Grillo in Grillo, di bene in meglio................

Antonino Partinico ha detto...

condivido quamto detto dal Sig. Costanzo su Aldo Grillo e mi ha fatto commuovere il fatto che Don Tanino Chimenti si è messo in pensione, poveri parrocchiani!
Hanno perduto la guida spirituale, la bussola religiosa, la stella cometa, il pastore che guidava il suo gregge verso le praterie verdi e rigogliose, speriamo che si riprendano presto da questo schoch i partenicesi dell'est.