domenica 4 gennaio 2009

LE MANCETTE DI ANTINORO E I MUTUI AL 2%

Mai vicenda fu più tempestiva ed anche vergognosa. Proprio ieri mattina raccoglievo la giusta protesta ed i risentimenti di un’amica di famiglia che tuonava contro la Regione siciliana. La Regione, infatti, aveva deciso di non pagare più alle banche un 4% di interessi che erano a suo carico mentre un altro 4% era rimasto a carico di chi aveva deciso anni or sono di contrarre un mutuo ed usufruire di una legislazione favorevole sulle case costruite dalle cooperative edilizie in aree destinate ad edilizia economica e popolare e cioè nelle cosiddette zone PEEP.
Fu in questo modo che alcune centinaia di migliaia di famiglia siciliane - anche alcune centinaia a Partinico - hanno potuto avere il diritto ad una casa di proprietà.
Dunque, si finiva col pagare sul mutuo interessi non più al quattro ma all’otto per cento e questo accadea alla fine del mese di questo recente dicembre per continuare anche dopo e fino alla scadenza del mutuo stesso. Una vera e propria mazzata che si abbatteva su tantissime famiglie alla fine dell’anno quando, come è noto, si attende stipendio e tredicesima per ottemperare ad alcuni impegni con eventuali creditori e fare i conti con i bisogni di una comunità familiare.
Ma mentre la Regione raddoppiava ai cittadini della piccola e piccolissima borghesia gli interessi da pagarsi sui mutui, aggravandone le condizioni economiche ed anche sociali, un insieme di deputati regionali, tutti quelli del PD e tutti quelli del PDL, che in queste come in altre occasioni trovavano una convergenza di vedute, una identità di scopi, una idilliaca unità d’intenti, un feeling compromissorio e perfettamente trasversale, decidevano di dare vita ad una gravissima provocazione e volgarissima iniziativa nei confronti dei loro elettori visto che gli altri Partiti sono sostanzialmente scomparsi dall’ARS: aumentare da 150 a 300 mila euro il plafond per l’acquisto della loro casa sulla quale pagare solamente il 2% di interessi o, addirittura nel caso in cui volessero, anche l’acquisto di locali per le loro segreterie, ottenere sussidi per i funerali in caso di morte. Tutti vantaggi che si aggiungono ad altre agevolazioni contabilizzate in diecimila euro mensili (8 volte il salario di un operaio, 12 volte quello di un ex LSU del nostro Comune, 20 volte la pensione sociale o di un artigiano) che fanno gridare allo scandalo per un Parlamento ad uso e consumo di una casta carica di privilegi e di vergogne che permette di far introitare ogni mese ad un deputato regionale oltre 22 mila euro. Più o meno quanto guadagna in un anno un pubblico dipendente di media categoria.
Così come non si può tacere che mentre molte scuole della città cadono a pezzi, il solito onorevole Antinoro non trova di meglio, piuttosto che finanziare i progetti per restituire funzionalità e sicurezza alle scuole cosa di cui dovrebbe avere competenza, elargisce dal Bilancio dei Beni culturali e della P.I. le solite mancette festive per tentare di dare visibilità ad una Amministrazione comunale che dovrebbe avere il coraggio di dire: “No, grazie perché a noi servono i soldi per le cose serie e non per tricche e ballacche”
All’amico Bartolo Parrino Assessore alla P.I. del nostro Comune consiglierei piuttosto che iscriversi allegramente Facebook con lo scopo di far sapere a tutti che è “amico” di Antonello, di non vantarsi tanto di questa acquisita, recente e interessata amicizia ma di richiamare l’onorevole al suo dovere di Assessore che non amministra le sue personali risorse quanto quelle di tutti i siciliani.
Toti Costanzo

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