lunedì 30 giugno 2008

ANTINORO, LA POLICENTRO E IL CENTRO CHE VINCE

Vorrei fare alcune considerazioni a caldo e quindi, passibili di eventuali critiche e, perché no, di revisione da parte mia laddove ne dovessi ravvisare la necessità.
Dunque, Salvo Lo Biundo é il nuovo Sindaco di Partinico e vince, così come nelle previsione, con ampio margine di vantaggio su Giuseppe Giordano. Un 60 e 40 che ci ricorda la postbellica divisione del prodotto tra "il padrone" ed il "mezzadro". Salvo Lo Biundo vince diventando il Sindaco di una città che, però, vota al 50 per cento dei suoi aventi diritto per un processo di rifiuto dell'esercizio di una importante prerogativa che é quella "del votare" per ragioni che saranno tutte da analizzare con attenzione e calma.
Certo, non bisogna dimenticare che questa lunga campagna elettorale é iniziata almeno nel mese di gennaio/febbraio avendo avuto davanti le elezioni per il rinnovo della Camera, del Senato e dell'Assemblea regionale siciliana e subito dopo le comunali, le provinciali ed il ballottaggio. Stanchezza, allora? Rifiuto di scegliere tra i contendenti? Motivazioni altre? Vedremo.
Giuseppe Giordano, dunque, perde ma a mio avviso gli vanno riconosciute due ben precise qualità. La prima, quella del "politico" capace di convincere il suo Partito, il PdL che lui e non altri (cosa data per impossibile) potevano rimettere dentro il Palazzo comunale un uomo di quel Partito in una città dove queste forze dominano, paradossalmente, in tutte le competizioni elettorali tranne, come si é già visto, che nel riconquistare la guida del nostro Comune.
La seconda: una grande forza di combattimento frutto di caparbietà e determinazione che ne fa un combattente con una straordinaria capacità organizzativa e di aggregazione che tuttavia, non gli ha permesso di vincere. Penso che Lo Biundo dovrà concedere a Giordano "l'onore delle armi". D'altronde entrambi sono uomini dichiaratamente di centro e di centro destra.
Succede, dunque, a Partinico quel che sostanzialmente abbiamo già visto nelle elezioni comunali del 2000 quando le forze del centro sinistra si presentarono divise tra un cartello con DS, Rifondazione, Artigiani, Socialisti e gli amici di Gigia Cannizzo appena, appena sfiduciata e con candidato il professore Giuseppe Casarrubea; il Partito dei Verdi con candidato l'ing. Bonomo e il Partito Popolare che candidò l'ex senatore Elio Chimenti.
Dall'altro lato il Polo delle Libertà compatto, e un cartello di centro che aggregava i "cintoliani", il CDU ed altre formazioni civiche. Andarono, come era prevedibile, al ballottaggio il rappresentante del centro destra, Giordano, e quello di centro, Supporta. Le forze di centro sinistra furono sconfitte e il Polo governò per cinque lunghi anni avendo inglobato, lungo quel percorso, anche quel raggruppamento divenuto UDC e saldamente, allora, nelle mani dell'odierno senatore Cintola.
OGGI, SEPPUR CON UNA MODESTA VARIANTE, E' SUCCESSO LA STESSA COSA
Da un lato il Popolo delle Libertà che, però, questa volta perde e dall'altro un cartello eterogeneo con una fortissima componente centrista (cintoliani, antinoriani, diniani ed altro proveniente dal grande contenitore UDC) che vince avendo assemblato anche modestissimi frammenti di forze provenienti dal centro sinistra, i soliti artigiani e, poi, come elemento non indifferente di sostegno, il suggestivo potere economico-finanziario espresso dalla Policentro che ha usato tutte gli strumenti possibili ed inimmaginabili per noi, per sostenere, senza alcun ritegno, le forze centriste che hanno vinto.
Le forze di centro sinistra, così come accadde nel 2000, e come era assolutamente prevedibile, subiscono una pesantissima sconfitta.
Ultima considerazione per la quale, eventualmente, chiedo subito venia. Non pensate anche voi che la costante, quasi ossessiva presenza a Partinico dell'on. Antinoro, uomo di centro destra, Assessore regionale in un Governo di centro destra si possa e si debba, quantomeno, ritenere ingombrante? Esageriamo?




Toti Costanzo

Dati definitivi ballottaggio Comune di Partinico

TURNO DI BALLOTTAGGIO DEL 29-30 GIUGNO
Comune di Partinico

Lo Biundo Salvatore detto Salvo_voti 8.066 - 60,62%

Giordano Giuseppe___________voti 5.239 - 39,38%

domenica 29 giugno 2008

SPIGOLANDO, SPIGOLANDO CHE MALE FACCIAMO?

NON VI E' DUBBIO ALCUNO che la candidatura alla Provincia di Chiara Gibilaro nel PD, abbia contributo ad alleviare le perdite di quel Partito così come non vi é alcun dubbio che noi avremmo sostenuto la sua candidatura a Sindaco della città. Una proposta in tal senso fece capolino come un filo di sole che compare e poi scompare tra le nubi di una giornata uggiosa e timidamente balbettata da un amico finito, poi, nel "calderone" di Lo Biundo dove ovviamente si é perso. Peccato, si poteva fare!TOTO' BONO ha riscosso un indubbio successo nella Lista "UNITI PER LA SICILIA" quale candidato alla Provincia nel nostro collegio elettorale. Al Comune la cosa, però, non andò per il verso giusto: 84 preferenze. Lo hanno abbandonato 9 su dieci degli elettori che lo avevano sostenuto alla Provincia. Succede. D'altronde, caro Totò, avresti dovuto ricordarti che "Chi troppo vuole ....!"
PARE CHE nelle liste di Lo Biundo sono stati presenti tre candidati che si possono classificare quali componenti della stessa famiglia. Tra questi, due sono stati eletti con ampia soddisfazione ed un altro non ci é riuscito per un pelo seppur ha ottenuto un notevole numero di consensi. Quando si dice una "famiglia che conta!"
UN PLAUSO PER ANDREA PRUSSIANO: tra una esibizione di estrosa capacità d'uso del decespugliatore, la sceneggiata del "fresone gratis et amore dei", la collocazione di una statua di Padre Pio, una leccata di asfalto sulla disastrata via di contrada Garofalo, il nostro "arringatore" e "populista Andrea dei 108 alloggi" vola e supera le trecento preferenze. Ora pare che se lo contendano i residenti del Villaggio Luna e quelli di Borgo Parrini.
AVETE NOTATO che per essere eletto, con qualche certezza, Cosigliere comunale a Partinico bisogna appartenere a ben definite categorie professionali?
Prima: quella dei medici, infermieri e affini.
Seconda: quella dei sindacalisti o pseudo tali (anche se con qualche eclatante eccezione).
Terza la più recente: quella degli Avvocati.
In declino gli impiegati di banca che una volta dispiegavano orgogliosamente le loro vele dentro il Palazzo comunale.

sabato 28 giugno 2008

LA TESTA DI "MONTANARO" DELL'ING. IEMI

C'é una dichiarazioni, fra le tante rilasciate dall'ing. Iemi alle emittenti presenti durante la recente conferenza stampa al baglio Rakali, che se non l'avessimo sentito con le nostre orecchie avremmo avuto difficoltà a credervi. Alla domanda "Ma perché lei continua a inseguire il progetto della Policentro?" la risposta dell'ingegnere é lapidaria: "Sà, io sono MONTANARO ed i montanari hanno la testa dura!"
Incredibile ma vero!
In una città a poco più di cento metri sul livello del mare, dove la montagna più alta é Monte Gradara che supera di poco i mille metri, avevamo necessità di apprendere che SOLO i montanari sarebbero determinati al raggiungimento di precisi obiettivi e dunque loro scendono, individuano, comprano e poi, testardamente, costi quel che costi, intendono raggiungere un obittivo. Quale? Quello di costruire in Sicilia un ennesimo centro commerciale facendo approvare un progetto ad un compiacente ed esultante consiglio comunale, quasi lo stesso che qualche anno prima lo aveva irrimediabilmente bocciato. Miracoli della in-coerenza!
L'ingegnere Iemi, fra tante altre cose, ci insegna che in Sicilia, ad esempio, se si vuole "una cosa" bisogna essere testardi come i montanari. Ci sarebbe da dire: se l'avessimo saputo prima avremmo consigliato i nostri disoccupati che per avere un lavoro, piuttosto che lottare o inseguire per anni i passi di uno straccio di deputato regionale, nazionale ed anche internazionale, di recarsi "lassù sulle montagne tra i colli e le valli d'or.." ed apprendere la "tecnica della testardaggine" la sola capace di vincere tutte le resistenze e arrivare allo scopo.
Dunque i montanari investono i loro miliardi non perché questi si possano piacevolmente e facilmente moltiplicare, ma perché "loro", i montanari, i padani hanno la testa dura e a costo di rompersela ci provano e poi ci riprovano testardamente pur di raggiungere uno scopo. E questo scopo, a Partinico, é la costruzione di una cosa certa (tutto il resto é, a parere nostro, soltanto FUMO) cioé un grande centro commerciale che alla luce di quello che é accaduto in Sicilia e sopratutto nelle nostre zone, e cioé la proliferazione di tanti enormi centri e tanto altro ancora, non sappiamo quanto sia conveniente per gli investitori continuare ad insistere. Gli investitori, i capitali. Chi sono? Da dove vengono? Ad oggi non é dato sapere. Sappiamo soltanto che la mafia, a detta dell'ingegnere, si é guardata bene dall'interferire su un affare di milioni di euro impegnata, com'é, a Palermo a chiedere il pizzo (udite,udite!) di un euro a chilo ai carnezzieri costretti a vendere a dieci piuttosto che a nove. E, poi, voi pensate che la mafia non abbia compreso che con i montanari non "ci esce niente"?
Dobbiamo ammettere che questo ingegnere padano é veramente un "dritto" e non si capisce perché l'abbiamo conosciuto così colpevolmente in ritardo. Perché? Perché l'avremmo volentieri candidato a Sindaco. Non pensate che l'originale sia sempre preferibile alle tante controfigure che lo circondano e lo adulano?

venerdì 27 giugno 2008

SE TOTO', GISELLA, MIMMO, FRANCO ED ALTRI AVESSERO....

E' vero: la storia non si fa con i SE. Tuttavia quella locale, che é importante per una comunità seppur ristretta, attraverso i SE potrebbe consentirci di avere una visione diversa da quella che é rapresentata oggi alla luce dei risultati elettorali, quelli ufficiali, cioé quelli che hanno determinato UNA SITUAZIONE POLITICA ORMAI DEFINITIVA E CONSOLIDATA.
Dunque con riferimento alle elezioni comunali e ai risultati elettorali definiti nella cosidetta "prima tornata", i nostri lettori devono concederci questa opportunità e permetterci di dire: SE, ad esempio Totò Bono, Gisella Pecoraro, Mimmo Briganò, Franco Calamia, Giuseppe Lo Baido e qualche altro non avessero trovato, ALL'ULTIMO ISTANTE, una collocazione all'interno delle liste che supportavano di già il candidato Lo Biundo, quali sarebbero stati i risultati elettorali?
Vediamo: le liste di Lo Biundo totalizzano 10.006 voti e cioé il 53,92% e dunque a queste vengono assegnate 18 consiglieri comunali e cioé una maggioranza di tipo berlusconiano, la stessa che ebbe il centro destra nel 2000 con l'elezione a Sindaco di Giordano.
Che poi il candidato Sindaco abbia totalizzato meno del 47% conta poco nel senso che con il ballottaggio si ricomincia d'accapo.
Ora vediamo cosa sarebbe successo se alcuni candidati che, come dicevamo sopra, per ragioni diverse, che ci interessa poco oggi analizzare, avessero scelto di stare ALTROVE .
Per esempio Mimmo Briganò e Franco Calamia (iniseme 315 voti alla Civica per il Governo di Partinico) nel loro Partito, l'MPA. E poi Gisella Pecoraro e Totò Bono entrambi parte di quell'Alleanza Democratica definita "di opposizione" (che il gruppo degli artigiani volle, fin da subito, che si infrangesse sugli interessi del COSAR e della Policentro), così come convenuto, di stare con Rifondazione in una Lista di cui già si era abbozzato il simbolo (289 voti entrambi alla Lista Partinico Nuova). E se il dott. Giuseppe Lo Baido fosse rimasto in Alleanza Nazionale e quindi nel Popolo delle Libertà (475 voti alla Lista Una Città per Tutti) e infine il candidato La Mantia sostenuto da Totò Chimenti (199 voti alla Civica per il Governo di Partinico), senza contare altri candidati "spuri" che hanno contribuito al successo delle Liste di Lo Biundo, COSA SAREBBE SUCCESSO?
Sarebbe accaduto che alle Liste di Lo Biundo sarebbe mancato qualcosa come il 7% (cioé circa 1300 voti) e la composizione del Consiglio comunale NON SAREBBE STATA QUELLA CHE OGGI E'. Sarebbe stata diversa così come diversa sarebbe stata la definitiva percentuale assegnata al candidato Sindaco Lo Biundo nella prima fase nella quale ha ottenuto il 46,03%.
UNA VERA E PROPRIA RIVOLUZIONE ed uno sconvolgimento politico di proporzioni notevoli. Va anche aggiunto che i 1300 voti trasferiti alle Liste di Lo Biundo non solo hanno consentito l'elezioni di alcuni consiglieri comunali che non lo sarebbero diventati MA HA PORTATO IN CONSIGLIO SOLTANTO IL DOTT. GIUSEPPE LO BAIDO. Una ben magra consolazione per i nostri amici.
Fuori dal Consiglio, Totò Bono, Gisella Pecoraro, Mimmo Briganoò cioé tre consiglieri di esperienza e combattività, sicuramente utili per la soluzione di problemi importanti della città. Probabilmente, se non tutti, almeno due sarebbero, come si dice in gergo, andati "dentro" se, ovviamente, avessero scelto diversamente.
Così non é stato e dunque, ora, a noi non resta che attendere il risultato che si avrà con il ballottaggio e, se é il caso, ritornare su alcune questioni che abbiamo solo accenato in questo post.

giovedì 26 giugno 2008

IO MI FACCIO ELEGGERE NEL "MIO" PARTITO MA FACCIO VOTARE IL CANDIDATO AVVERSO? DOVE SUCCEDE? A PARTINICO!

Chi ha vissuto all'interno di un Partito in quanto frutto di libera scelta, e in questo ha trascorso la sua vita politica, conosce bene quali sono gli elementi essenziali che lo condizionano nel senso che ne limitano l'autonomia. L'accettazione di regole, riconoscimento della gerarchia e condivisione degli obiettivi. Sono questi, in sintesi, gli elementi essenziali "dell'appartenza".
Dunque "l'uomo di Partito" si differenzia dal "libero pensatore" perché mette a disposizione di questo le sue risorse intellettuali e il suo agire e ciò fino a quando, di questo, é soggetto organico .
E' ovvio che LA NON CONDIVISIONE IMPLICA IL RECUPERO DELLA PROPRIA AUTONOMIA e quindi la fuoriuscita dal Partito. Il processo può essere spontaneo e concordato o, come accadeva sopratutto nei Partiti marxisti, attraverso L'ESPULSIONE DEL "COMPAGNO". Nel PCI, ad esempio, i casi erano molto frequenti e citiamo, per tutti, l'espulsione dal Partito durante la clandestinità, di Ignazio Silone grande intellettuale italiano o, storicamente più di recente, l'espulsione dei compagni che diedero vita al Manifesto, quotidiano che, per fortuna, a prescindere "dalla scomunica" continua a distanza di quasi quarant'anni a svolgere il suo ruolo di "giornale comunista".
Funzionava così nella cosidetta "prima repubblica" anche se nei Partiti definiti borghesi, l'organizzazione in "correnti" consentiva il trasferimento da un gruppo ad un altro, gruppi che non erano soltanto "di opinione" ma molto più spesso esclusivamente "di potere".
Tuttavia NESSUNO restava dentro un Partito se non ne CONDIVIDEVA LE SCELTE DI FONDO, giuste o sbagliate che fossero, MA CHE RAPPRESENTAVANO LA VOLONTA' DI UNA MAGGIORANZA DEMOCRATICAMENTE ELETTA nei luoghi abilitati e cioé i Congressi. Noi non possiamo nascondere dietro il dito quel che é SEMPRE avvenuto dentro i Partiti, TUTTI, dove albergano le tensioni, le contrapposizioni, le opinioni diverse. Tuttavia, questo, non può mettere MAI in discussione IL RUOLO DEL PARTITO NELLA SOCIETA' E IL PRINCIPIO DELL'ACCETTAZIONE DEL RUOLO DELLE "maggioranze".
Ora si dà il caso che in tanti Partiti, quelli ancora che si definiscono così, siano saltate le regole di fondo che giustificano l'appartenenza. Per cui non solo il rifiuto delle regole, il non rispetto del ruolo e delle gerarchie ha avuto il sopravvento ma si é accentuato fortemente il cosidetto "leaderismo" cioé il riconoscimento DELLA PERSONA POTENTE E NON DEL PARTITO cui riferirsi, per cui il soggetto decisionale é SOLO LUI che diventa garante e che, però, fa diventare i Partiti dei vuoti i cotenitori utili soltanto a gestire "potere", avvantaggiarsi di una leglislazione ad essi favorevoli anche dal punto di vista economico.
Per cui avviene a Borgetto così come a Partinico o Terrasini o altrove che un gruppo di aderenti ad un Partito apre la campagna elettorale con l'on. tizio, altro con l'on. caio, altri ancora con furano e con martino e non certo perché "l'uno vale l'altro" e tutti rappresentano il PARTITO ma perché "l'uno é diverso dell'altro" nel senso di garantire ciò che altri, si pensa, non possano più garantire.
Oppure un gruppo di aderenti si organizza all'interno del cosidetto "Partito ufficiale" ed altri alzano la stessa bandiera, in altro luogo, avendo ricevuto il "crisma della legittimità" da uno che pensa d'averne diritto degli stessi "dirigenti" e che pensa più a se stesso, alla sua carriera, piuttosto che quantomeno alla "immagine" del suo Partito. Un vero e proprio turbillon dentro il quale si perde il senso delle cose se non proprio della "serietà" e sicuramente si perde l'obiettivo principale che é quello di guidare ai processi di una complessa Società.
E succede anche di più, ed é cosa conseguenziale e per non certo nobilissime ragioni, che lo stesso gruppo nel giro di niente "posa" il suo referente tizio e scegli caio in una girandola che ha dell'incredibile.
Quel che avviene, però, dentro il Partito di Berlusconi a Partinico (e, perché no, anche nel "nuovo" MPA) ha dell'esilarante: candidati di Partinico vengono eletti nelle liste di quei Partiti. L''eletto MPA, da un lato, ed il fratello autorevole dirigente di un altro eletto nel PdL e che ha ricoperto importanti incarichi istituzionali, si fanno intervistare per dire che non faranno votare per i candidati Sindaco dei loro Partiti ma quello dell'altro schieramento.
Avranno avuto, sicuramente, le loro giuste ragioni, ma perché, allora, restano ancora li? Perché non rassegnano le dimissioni?
Tu dici, adesso cacciano via l'uno e l'altro! Ma quando mai! Il segretario locale di un Partito (l'altro, dell'altro Partito, resta in silenzio !) dichiarava così: "Se quel dirigente non vuole votare il nostro candidato Sindaco, perché non si dimette?" Giusto ma perché, poi dovrebbe dimettersi visto e considerato che dentro quel Partito ciascuno può dire e fare quel si vuole e non succede alcunché? Ma, davvero, pensiamo che la POLITICA si sia ridotta a questo e non può essere, NON DEVE essere più una cosa seria?
Toti Costanzo

martedì 24 giugno 2008

SENSAZIONALE: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDO SULLA POLICENTRO LA PENSA COME NOI!

Chi ci legga con attenzione e senza pregiuzio sà qual'é e quale é sempre stata la posizione politica del nostro Partito sulla questione dei grandi centri commerciali e in particolare qual'é quella sulla Policentro. Se i nostri lettori vogliono avere conoscenza più specifica possono andare sul sito www.rifondazionepartinico.it
Dunque noi non ritorneremo sulla vicenda lasciando ai meccanismi della burocrazia comunale di fare il lor percorso. Tuttavia qualcuno dovrebbe spiegarci (e lo chiederemo al nuovo Sindaco che sarà eletto lunedì prossimo) le ragioni per cui il Comune di Partinico NON SI E' ANCORA VOLUTO PRONUNCIARE su quanto da noi posto come interrogativo e cioé: "Diteci se il Consorzio degli Artigiani Partinicesi debba, oppure no, avere una riposta e sapere se il suo progetto, presentato nel 2004, sia da respingere o da promuovere". Non é interrogativo da poco ma se si vuole che sulla Policentro non restino ombre o si alimentino illazioni che noi sicuramente non alimenteremo, una risposta dovrà essere data.
Detto questo saremmo anche curiosi di sapere le ragioni per cui (a meno che questo non ci sia sfuggito il che può anche accadere) NESSUN ORGANO di informazione locale abbia dato ampia notizia ad un articolo del Giornale di Sicilia del 6 aprile 2008 che riportava una importante intervista all'on. Lombardo divenuto, poi, Presidente della Regione siciliana.
Lombardo dichiarava testualmente, alla presenza dei vertici della Confcommercio e della Camera di Commercio di Catania: "La grande distribuzione non nuoce solo ai piccoli commercianti, ma anche al made in Sicily. Occorre un riordino del comparto per consentire la valorizzazione dei prodotti della nostra terra" e a conclusione di un giro elettorale tra i bottegai ed i negozianti della città etnea dichiarava "di volere bloccare fino al 2011 le concessioni per l'apertura di nuovi centri commerciali in Sicilia".
Se così fosse ancora una volta il progetto della Policentro subirebbe un ulteriore rallentamento e quindi chi ha costruito la campagna elettorale per l'elezione del Sindaco di Partinico sulla ipotesi di costruzione dello stesso potrebbe vedere vanificati i suoi sforzi di convincimento. Appare evidente che la Policentro é al centro dell'interesse dei due schieramenti anche se l'ingegnere Iemi in maniera plateale ha dato una precisa indicazione di voto: al "nuovo" e non al "vecchio". Parabola significa....
C'é qualcuno che banalizza le nostre posizioni, che con slogan offensivi costruisce l'immagine di un Partito, quello della Rifondazione, quale interessato NON allo sviluppo ma alla conservazione di quel che c'é che é niente. Noi non siamo interessati a polemizzare con nessuno di questi personaggi SENZA VOLTO E DUNQUE SENZA IDENTITA'. Diciamo però che in questo saremmo in buona compagnia e cioé con il Presidente della nostra Regione. E questo non é cosa da poco. Ad ogni buon conto saremmo interessati ad aprire, con chiunque lo voglia, un confronto su questo tema: "QUALE SVILUPPO PER PARTINICO E IL NOSTRO TERRITORIO". Per fare questo non abbiamo necessità d'essere rappresentati in Consiglio. Lanciamo la proposta ed attendiamo interlocutori. In caso contrario faremo come spesso. DA SOLI.

Toti Costanzo

domenica 22 giugno 2008

DAL CALCIO DELLA BERTOLINO AL BASKET DELLA POLICENTRO: LA STORIA SI RIPETE!

L'estate dell'84 fu memorabile e di questa abbiamo raccontato nel pamphlet dal titolo "Quel mare rosso shoking"pubblicato sul nostro sito www.rifondazionepartinico.it. Lì, risulta evidente come 24 anni or sono pochi comunisti e, successivamente dopo le prime iniziative del PCI, pochissimi democristiani condussero una lotta a fondo e contro il ruolo negativo della distilleria Bertolino e, sopratutto, contro le sue locali protezioni politiche. Lo slogan di quella stagione fu: "Vogliamo aria, acqua e mare pulito".
Quella lunga estate di lotta che si inseriva nel filone di quella per il lavoro (lo sciopero alla rovescia), contro le tasse e a sostegno delle grandi vertenze per l'acqua e per lo sviluppo dell'agricoltura (la costruzione della diga sullo Jato) poneva, per la prima volta nella storia della città all'attenzione dell'opinione pubblica, e non solo di Partinico, come la difesa della salute e dell'ambiente diventavano "questione".
Così fu, e quel "primo round" fu vinto dalle forze che allora si spesero con determinazione e passione per una giusta causa.
Tuttavia forti erano gli interessi che ruotavano e che ancora ruotano attorno alla distillazione del vino per cui, fu allora necessario, da parte dell'industriale, convincersi che "la guerra" si poteva fare ma anche i potenti, come capitò agli americani nel Vietnam, le guerre le possono perdere. E, dunque, la titolare della distilleria fu convinta da un "Gianni Letta" locale che era anche suo dipendente oltre che dirigente della squadra del Partinicaudace, che bisognava sotterrare l'ascia di guerra, aprire alla città, farsi "integrare" nel tessuto oltre che economico anche sociale.
E fu così che nacque l'operazione acquisto del Partinicaudace, assunzione di un grande allenatore come Gigi Del Neri, e tentare la promozione in C2.
Ovviamente da quel giorno la stragrande maggioranza dei nostri concittadini "la puzza" non la sentì più, lo stadio comunale tirato a lucido (ma lo avete visto in che condizione é oggi?) ogni domenica era pieno come un uovo ed una inchiesta riportata, allora, dal giornale di Sicilia rendeva evidente come "la signora" fosse gradita alla stragrande maggioranza dei partinicesi quasi quanto padre Pio di cui, recentemente, si é collocata l'ennesima statua. Miracolo del calcio e sopratutto miracolo prodotto da alcune centinaia di milioni di lire necessarie a sostenere quell'importante progetto sportivo. Durò poco e, come era abbastanza ovvio, non eliminò dall'agenda politica e sociale di Partinico la "questione ambiente".
PERCHE' RICORDO QUESTA VICENDA? Perché la storia si ripete. E si ripete, ovviamente in altro contesto e con altri protagonisti .
Non più l'industria Bertolino ed il vino ma la grande società d'affari quale la Policentro che con prepotenza e arroganza acquista terreni a suon di miliardi, intendendo costruire città commerciali a scapito del commercio locale (i nostri commercianti non vi appaiono come quei buoi che vengono portati al macello ma se ne stanno con la testa china e, al massimo, emettono qualche mmmmhu?), utilizza i buoni uffici di tanti entusiastici sponsor politici di vecchia, nuova e nuovissima generazione, piega al suo volere quelli che apparivano non solo riottosi ma anche esasperati (vi ricordate le occupazioni, le catene, i consigli comunali di fuoco, i documenti, gli ordini del giorno, i propositi, le assemblee partecipate, i consorzi di commercianti ed artigiani) e sceglie non più il calcio ma un altro nobile ed importante sport quale il basket per il quale, con l'occasione, rendiamo omaggio a Franco Zangara "anomala" figura di allenatore sportivo ma sicuramente dello stesso valore tecnico di un Del Neri.
Dunque c'é una Società d'affari, c'é di mezzo uno sport, ci sono intanto sul piatto alcune diecine di migliaia di euro in sostituzione delle vecchie lire e, vi chiederete, ci sono stati anche in questa occasione i "Gianni Letta" anno 2008? E se ci sono stati, chi sono? A "leggere" le immagini televisive che recentemente presentavano al pallone tensostatico la "sponsorizzazione" ufficiale alla presenza di referenti della Policentro, i dirigenti del COSAR e l'immancabile e poliedrico Pino Maniaci.
Toti Costanzo
22 giugno 2008

giovedì 19 giugno 2008

CHE FINE HANNO FATTO TOTO' BONO, GISELLA PECORARO, GERRY VERGARA ED ALTRI ANCORA?

Analizzare un VOTO non é compito facile e noi, oggi, non siamo interessati ad analizzare il COMPLESSO dei risultati e le conseguenti dinamiche che interessano altri soggetti e cioé tutti i Partiti e tutte le Liste. D'altronde un voto per le comunali, come é sempre più evidente, diventa a Partinico, come d'altronde in altri Comuni, sempre più TRASVERSALE e dunque sempre meno POLITICO sopratutto quando ad esercitarlo sono in larga misura soggetti non ancorati ai Partiti cioé a quelle organizzazioni che hanno dirigenti, storia, regole da rispettare.
Per tale ragione oggi intendiamo occuparci SOLTANTO di alcune questioni che ci interessano da vicino.

LA PRIMA, il voto a Rifondazione ,che é stato IL VOTO DI SEMPRE, il voto dato ad un Partito che può SEMPRE contare sui 400 voti anche quando a concorrere sono, come il caso, centinaia di candidati ciascuno dei quali rappresenta un pezzo di società: dalla più stretta e cioé quella squisitamente FAMILISTICA E PARENTELARE a quella più larga cioé quella attorno a cui ruotano INTERESSI CONCRETI E NON SEMPRE LECITI di cui, ovviamente, noi ci occuperemo. E, a dire il vero, l'elencazione di tali soggetti potrebbe essere lunga: da sindacalisti a pseudo tali, da gestori di Associazioni, Cooperative, case famiglia, corsi di formazione, affaristi e via discorrendo .
Dunque Rifondazione può contare su di uno "zoccolo duro" di più o meno 400 voti. E per essere più chiari riportiamo il dato delle ultime elezioni dell'Aprile 2008 alla Camera che sono elezioni politicamente compatibili con quelle provinciali: stessi voti (432) e stessa percentuale (2,34%) con in più il fatto che in quelle elezioni non ERAVAMO SOLI MA INSIEME AI VERDI sotto il simbolo della SINISTRA-L'ARCOBALENO. Dunque il nostro Partito ha uno zoccolo duro e una caratterizzazione fortemente politica e ciò può essere avvolorato dagli oltre 100 voti dati al simbolo e non ai candidati. E questo é avvenuto sia alle Provinciali che alle Comunali. Uno "zocccolo duro"quindi su cui il Partito, insieme agli 8oo consensi a Mimmo Neri può ripartire per una battaglia dentro il corpo della Società a prescindere da chi governerà. Quanti si illudono che la non presenza in Consiglio comunale ci potrà scoraggiare significa che CI CONOSCONO MOLTO POCO.

La SECONDA QUESTIONE che intendiamo analizzare. Il PD subisce una forte sconfitta e non solo per i consensi assegnati al candidato Sindaco che alla Lista. Di questo, ovviamente, non gioiamo. Semmai siamo fortemente preoccupati che l'unico consigliere eletto sia quel Renzo Di Trapani espressione di una cultura veterodemocristiana incompatibile, secondo noi, con la presenza in un Partito di centro sinistra. Diverso il linguaggio e le considerazioni politiche esplicitate dal candidato Sindaco, Michele Chimenti, rispetto alle pesanti e rozze, oltre che inutili argomentazioni di Di Trapani, nel comizio conclusivo in Piazza Duomo.

TERZA QUESTIONE e che ci interessa molto da vicino: che fine hanno fatto tutti coloro che, di cultura ed espressione del centro sinistra, hanno trovato rifugio dentro il contenitore delle Liste che hanno sostenuto Salvo Lo Biundo, DICHIARATAMENTE UOMO DI CENTRO DESTRA ?
Tra tutti si salva il solo Bartolo Parrino che in maniera fortunosa e per il "rotto della cuffia " é riuscito ad ospitare nella sua Lista il dottore Giuseppe Lo Baido (475 preferenze ) ed un uomo dichiaratamernte di destra come Vincenzo Zerillo (61 voti). Questi soli voti hanno determinato la elezione di 2 consiglieri tra cui lo stesso Bartolo.
E gli altri? Totò Bono dei Verdi, Gerry Vergara, Ercole Monterosco, Salvatore Rossi tutti ex DS, Gisella Pecoraro della CISL ed ex Margherita, Filippo Provenzano ex socialista? Nessuno di questi é stato eletto e nelle Liste di loro apprtenza hanno contribuito all'elezione di uomini di centro se non addirittura di destra. Cosa faranno in caso di vittoria o di sconfitta del loro candidato Sindaco? Non é dato sapere. Noi speriamo che si possa riannodare il filo del RAPPORTO POLITICO interrotto con tali soggetti perché la città HA SICURAMENTE BISOGNO DI UNA SINISTRA RIFORMISTA, AMBIENTALISTA, POPOLARE .

mercoledì 18 giugno 2008

L'ANTICOMUNISMO,QUELLO VOLGARE E QUELLO RAGIONATO

L'anticomunismo, quello volgare proveniente dalle visceri e quello ragionato, seppur sottile, superficiale e comunque sempre astioso, é duro a morire nella nostra città.
E, mentre a Partinico aumentavano i processi di scolarizzazione e dunque la diffusione della cultura, presupposto per liberare coscienze ed abbattere gli steccati ideologici, aumentava proporzionalmente e paradossalmente anche l'anticomunismo. Cioé l'irrazionalità. Eppure, all'inizio degli anni '60 i comunisti avevano lottato per "una scuola di massa ed obbligatoria per tutti" e poi negli anni '70 per estendere il diritto allo studio a milioni di ragazzi italiani che concludevano il ciclo della scuola dell'obbligo ed avevano interesse e necessità a continuare nella loro formazione. Pensavamo, come comunisti, che vi era bisogno di realizzare anche a Partinico nuovi istituti superiori, immettervi dentro migliaia di figli del popolo, togliendo al gentiliano Liceo "G. Garibaldi" il ruolo di solo "formatore" delle classi dirigenti. Un liceo che perpetuava un sapere funzionale alla costruzione di tali classi che sostenevano ed imponevano un modello di società che girava attorno a Patria, Famiglia, Chiesa. Ovviamente una Chiesa che niente aveva a che fare con quella di Cristo, una famiglia intrisa di ipocrisia, una Patria utile per alimentare nazionalismi e mascherare i limiti di una concezione democratica dello Stato. Tantissimi ex studenti del Garibaldi, interessati alla "politica" finivano, ovviamente, dentro la DC o in quei Partiti definibili "governativi", pochissimi quelli che sfuggiavano a tali meccanismi per scegliere in maniera diversa complice, a volte, qualche insegnante di Storia fuori dal "coro" e che non si fermava, come di norma ancora ad oggi avviene in tante scuole, agli avvenimenti della prima guerra mondiale ma ci spiegavano la "questione meridionale" le ragioni della lotta tra le classi, la guerra quale mezzo di conquista di Paesi e delle loro risorse da parte dell'imperialismo mondiale, braccio armato del capitalismo.
Dunque la scuola, pensavamo, avamposto per l'abbattimento dell'anticomunismo quello viscerale e quello opportunisticamente ragionato.
Ed allora bisognava estendere a tutti il diritto allo studio, la possibilità dell'accesso all'Università , costruire nuovi istituti ed immettervi sempre più "figli del popolo". E dunque su questo principio Danilo costruiva Mirto e noi comunisti (ero già stato eletto consigliere comunale) insieme al Movimento degli studenti (Dino Speciale, Tuccio Amato, Angelo Ficano) ed il centro dui cultura popolare UNLA con Nino Cinquemani, occupavamo per tre giorni la sala consiliare per dire NO alla mercificazione della scuola che si era insediata a Partinico come Istituto magistrale, per completare la struttura del Liceo classico, per costruire nuove scuole come l'IPSIA, per insedire nuovi corsi scolastici come la scuola agraria, lo scientifico, il ragioneria e l'istituto per geometri.
Pensammo, allora, ad una vera e propria RIVOLUZIONE. E per fare la Rivoluzione avevamo scelto la POLITICA quale nuova RELIGIONE e gli interessi GENERALI DA ANTEPORRE A QUELLI PERSONALI . Il nostro perrcoso umano e politico era, dunque, radicalmente opposto a quanti tutelavano gli interessi dei gruppi di potere, "delle caste", gli interessi STRETTAMENTE PERSONALI. Esattamente all'opposto di quanti ancora ad oggi sono lì fermamente, vergognosamente, squallidamente anticomunisti, CHE HANNO FATTO TANTI E TANTI PROSELITI e dai quali ci separa UNA VITA INTERA, UNA VITA DIVERSA. C'é qualche grillo parlante che pensa ad un comunista come AD UN UOMO QUALUNQUE cioè ad un uomo come tutti gli altri. Chi é comunista é rivoluzionario, dunque ha una fede, coltiva una religione. E la politica é fede e religione nello stesso tempo. E i valori di cui questa religione laica é portatrice, SONO VALORI UNIVERSALI e dunque SENZA TEMPO E SENZA ETA'. Ed i comunisti, dunque, NON HANNO NE' ETA' NE' TEMPO.
Va anche chiarito che la nostra "Religione" non si fa Stato né concepiamo lo Stato come una Religione perché riteniamo che lo Stato abbia bisogno di una legislazione che si evolve, che interpreta i tempi in cui si vive, abbia bisogno di regole, di interventi, adeguati e dunque modificabili ed adattabili.
Ed allora appare evidente che Mimmo Neri, che la Storia la insegna quotidianamente e non si é fermato alla prima guerra mandiale, che ha scelto d'essere comunista pur provenendo da quello stesso "contenitore gentiliniano", di impegnarsi in una battaglia di civiltà, raccogliendo l'invito dei suoi compagni fa TESTIMONIANZA quotidiana di sè, delle sue idee , del suo Partito. E questa testimonianza viene ripagata dai cittadini che lo hanno votato. E lo hanno votato per tante ragioni non ultima quella d'essere UN COMUNISTA. E questa testimonianza coinvolge i compagni di Mimmo quelli di ieri e quelli di oggi, in un processo che amalgama storie personali, culture e provenienze, esperienze e li impegna a continuare .
Ed é la TESTIMONIANZA QUOTIDIANA DI UN PARTITO VERSO IL QUALE L'ANTICOMUNISMO VISCERALE SI E' SEMPRE INFRANTO COSI' COME VI SI INFRANGE QUELLO PIU' SOTTILE MA NON MENO IMPUDICO che emerge quotidianamente in una città verso la quale NOI non abbiamo perduto la speranza CHE CAMBIARLA SI PUO'.
Toti Costanzo

Risultati voti candidati sindaci e liste

SALVO LO BIUNDO (UDC + Liste civiche) 8.794 voti - 46%

GIUSEPPE GIORDANO (PDL + Liste civiche) 5.818 voti - 30,4%

FRANCESCO MOLLAME (MPA) 2.402 voti - 12,6%

MICHELE CHIMENTI (PD) 1.291 voti - 6,8%

MIMMO NERI (PRC) 799 voti - 4,2%

Risultati voti candidati sindaci e liste

giovedì 12 giugno 2008

"VROCCULI, CAVULICEDDI, FAVE E FASOLA "

Abbiamo incontrato la "gente", entrato nelle loro case, discusso con loro, raccolto la sfiducia nelle istituzioni, nella "politica", nei sindaci che non hanno mantenuto gli impegni assunti nelle campagne elettorali, nelle pensioni che non bastano nemmeno per pagare le esose bollette per un servizio idrico insufficiente ed inefficiente. E abbiamo constatato che un pezzo notevole della Partinico urbanistica costruita dal '600 in poi é in stato di abbandono, con le dimore vuote ma una volta popolate da uomini, donne e una miriade di bambini che si adattavano a vivere con poco e che, da adulti, fuggivano per sfuggire alla miseria dei loro padri, con una agricoltura che riusciva a sostentare appena appena le famiglie dei braccianti agricoli ("vrocculi, cavuliceddi, fave e fasola" e il pane fatto in casa), con una classe di "burgisi" che, seppur non viveva nell'oro, tuttavia manifestava un minimo di opulenza che ingrassava anche una Chiesa arretrata, conservatrice, anticomunista i cui guasti culturali sono ancora AD OGGI sotto gli occhi di tutti.
C'erano a Partinico come altrove, ancor dopo la prima guerra mondiale, le "classi" sociali, cioé la distinzione, la differenziazione. E tu ti orientavi, riuscivi a sapere da che parte stare e sceglievi quelli della tua classe, della tua storia, dell'apparteneza. E con loro lottavi: alla trazzera vecchia, per costruire la diga ( "amu 'a fari un catu pi' mettici l'acqua" diceva 'u zu' Sariddu Turdu a Danilo Dolci) fare, cioé, un invaso dove imbrigliare l'acqua dello Jato e distribuirla ai contadini per qualificare le colture, aumentare il prodotto e dunque la ricchezza. E dobbiamo fare la "scuola" perché la cultura é arma di liberazione.
Certo nessuno, allora, pensava ai carrozzoni elettorali come i Consorzi di bonifica, né ai Cuffaro e meno che mai ai Sucato nuovi ascari della politica siciliana, cavalier serventi di una classe che la Sicilia l'ha svenduta ed oggi continua a svenderla mascerandosi dietro un autonomismo di sola facciata che manifesta una incredibile capacità di adattarsi a nuove situazione per perpetuare vecchi e conosciuti schemi di potere. Oggi non c'é neppure questo, cioé la "distinzione": c'é una massa enorme di cittadini e di cittadine che vivono di pensioni, "accompagnamenti", lavoro nero, edilizia di "sgarro", di modestissima agricoltura seppur con qualche "eccellenza" nel settore vitivinicolo: i Cusumano, i Cossentino, i Tola.
E poi un esercito di "impiegati" ammanigliati, quasi totalmente e SEMPRE, con "il potere" di turno: alla Regione, alla Provincia, nelle ASL, nelle scuole, nelle cooperative ed associazioni anche quelle "fasulle" costruite, per lo più, da negrieri che lucrano sui bisogni di tanti e che si diffondono nel tessuto sociale con la stessa velocità delle metastasi. E poi i circa mille artigiani che non nuotano, di certo nell'oro, ma che non ti rilasciano quasi mai una fattura. Ed il commercio (non quello piccolissimo ed abusivo necessariamente tollerato) ma quello "in grande" con i nuovi padroncini a 600 euro al mese e quello in piccolo fatto di centinaia di esercizi che, aperta la Policentro cosi' come é stata congegnata, al 50% chiuderanno battenti e i titolari saranno sbattuti sulla strada. E poi la mafia con i suoi traffici, vecchi e nuovi, con le sue schiere di giovani impregnati di "mafiosità" che si manifestano all'occasione e che hanno scoperto "la politica" come status di cui giovarsi e vantarsi col "ci sono pure io!" E costoro vengono ricercati, coccolati, usati. Si, questo é un pezzo della Partinico che in questi giorni abbiamo rivisitato: una Partinico confusa, incapace di distiguere ed orientarsi (in questo vi é anche una nostra forte debolezza organizzativa e dunque responsabilità politica) con i sindacati ridotti a gestire il quotidiano senza più un forte orientamento politico e una forte capacità di costruire "vertenze". E quando la vertenza la aprono non sempre vengono percepiti come " credibili".
Una Partinico dove sempre più scopri famiglie che hanno riaperto i loro forni per fare pane e paste che costa, ogni giono, un occhio della testa, con rumene e polacche che sostengono i nostri vecchi a 500 euro al mese, con un mondo, quello dell'immigrazione, che VOLUTAMENTE facciamo finta di non conoscere lasciandolo vivere nelle topaie affittate a sangue di papa ma che, per fortuna, una "certa" Chiesa ben conosce e sostiene per quel che può .
Una Partinico, la nostra, che andrà al voto mettendo dentro l'urna la speranza che DOMANI POTREBBE ESSERE UN ALTRO GIORNO. OVVIAMENTE DIVERSO DA QUELLO PRECEDENTE .
Toti Costanzo

sabato 7 giugno 2008

LA STORIA SIAMO NOI

Domenica 8 giugno 2008 Palazzo dei Carmelitani Partinico
LA STORIA SIAMO NOI
introduce:
Toti Costanzo
segretario PRC circolo "Peppino Impastato"

intervengono:
Franca TRANCHINA
candidata al consiglio provinciale di Palermo

Mimmo NERI
candidato sindaco

conclude
Franco GIORDANO
direzione nazionale PRC

giovedì 5 giugno 2008

RITORNARE NEI QUARTIERI, INCONTRARE LA GENTE

Ritornare nei quartieri, parlare con la gente "in carne ed ossa" ascoltare quel che dice, le proteste, le disillusioni, i bisogni. E scoprire che sì, é proprio vero, il tempo non é passato da quel lontano 1970 quando scelsi di diventare comunista e militare nel PCI di Gramsci e di Enrico Berlinguer. E non é cambiato nulla perché le famiglie penano, allora come oggi, per l'acqua che non arriva, per i manovratori allora come ora che, su indicazioni del potentuciolo di turno, l'acqua la fanno arrivare dove e quando vogliono loro e perché la sporcizia é sempre lì a testimoniare che, mutatis mutandis, la storia é esempre quella: servizi comunali tali e quali, l'ATO rifiuti con i costi sempre più alti anche per accontentare qualche trombone trombato al servizio del potente di turno cioé quelli che hanno le mani sulle città, sulla Provincia, sulla Regione e decidono come Giufà che guidava i rivoli della pipì con l'imperativo "tu vai di ccà e tu pigghi di dda!". Il vantaggio dell'ATO rispetto al servizio comunale? Qualche padre di famiglia che, dopo tortuose vicende, inchini, salamalecchi e mortificazioni si può appropriare di una scopa ed eliminare le immondizie fisiche della città non certo quelle morali. E la gente ti dice che ha bisogno di lavoro, che ha bisogno d'essere aiutata e solo quel medico lì "mi può fare avere la pensione" o quell'altro "l'accompagnamento" o quel pseudo sindacalista a cui devi dare tutte le somme che ti spettano quali "arretrati" e che devi pure ringraziare perché "caro professore, lei al posto mio cosa farebbe?". Gli danno le spettanze ed anche i voti. E' proprio vero: cosa farei al posto loro? Il lavoro non c'é e, dunque, si perde anche la dignità dietro una schiera di traffichini, di mezze calzette, di azzeccacarbugli. E i sindacati, i gloriosi luoghi della lotta di una volta? Si sono trasformati soltanto in "bancareddi" elettorali cioé luoghi in cui é possibile, se si vuole, circuire i deboli appropriandosi della loro anima, togliendo loro, paradossalmente, la speranza col fare credere che la speranza invece c'é. E tu incontri l'ex alunno divenuto presto padre di famiglia, disperato come altri, la madre anziana che sostieni i suoi figli "se non ci fosse la sua pensione sarei alla disperazione totale" e medita di andare via, lontano esattamente come fanno quei poveracci del terzo mondo che pensano, andando via, di liberarsi dal bisogno, dall'umiliazione, dalle guerre, dalla disperazione. Loro come noi e noi come loro. E incontri l'anziano malato che voterà per "il dottore" il quale, calpestando e violando le leggi anche morali, li raduna e li imbecca, attraverso un servizievole quanto squallido personaggio che si presta, a farli votare. E non importa a quale Partito quel medico appartiniene: tranne dovute ed esistenti eccezioni di dignità, i più preferiscono raccogliere voti per se ed anche per altri piuttosto che leggere le riviste mediche per aggiornarsi e fare fronte ai bisogni di un uomo che con la salute ha perso quasi tutto. Si, il tempo non é passato, il qualunquismo dilaga allora come ora, la sfiducia nelle istituzioni e nelle forze politiche pure. Sale, però , rispetto al passato, una preoccupante mediocrità, si esalta il trasformismo, il saltibanchismo, si pontifica sulla fine dei Partiti e del loro ruolo "educativo e formativo". Si pontifica sul trasversalismo, sul TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE, oppure il "non ci unisce niente tranne che il desiderio d'esserci e dell'avere". Avere cosa? Avere un pezzo di quel che resta di questa nostra sempre più povera e traballante democrazia.
Toti Costanzo

domenica 1 giugno 2008

LE INIZIATIVE ELETTORALI DI RIFONDAZIONE

DOMENICA 1° GIUGNO 2008 :
DALLE ORE DALLE ORE 18,00 IN POI
"POLITICA, ARTE, FOTOGRAFIA E MUSICA"
spazio tra la Posta centrale e la rivendita di giornali.

LUNEDI' 2 GIUGNO ORE 19,30 IN PIAZZA DUOMO
"INCONTRO CON IL CANDIDATO SINDACO MIMMO NERI E
CON FRANCA TRANCHIANA CANDIDATA ALLA
PROVINCIA"